Da Ambrose Evans Pritchard sul Telegraph un commento sugli effetti dannosi del rafforzamento dell'euro - e una chiara denuncia sulla violazione dei Trattati UE.
La valuta da super-potenza, l'euro, è una vera disgrazia
Fate attenzione a ciò che desiderate. I padri fondatori dell'euro sognavano una moneta da superpotenza che avrebbe potuto tener testa al dollaro, liberando l'Europa dall'egemonia monetaria degli Stati Uniti.
Charles de Gaulle si
lamentava del "privilegio esorbitante" dell'America in
quanto titolare della valuta di riserva mondiale, in grado di
cavarsela sempre nelle crisi dell'economia. Ora ce l'hanno anche loro, solo per scoprire che si tratta di una maledizione.
La banca centrale cinese sta comprando euro a
piene mani in quanto accumula un record mondiale di 3.700 miliardi di
dollari di riserve estere, e le sue motivazioni non sono del tutto
amichevoli. Così le banche centrali di Russia, Brasile e degli
emirati del petrolio del Medio Oriente, che puntano tutte a ridurre
la dipendenza dal dollaro statunitense, detengono parte dei 9.000
miliardi di dollari di riserve accumulate che si sono riversate sull'euro
con la forza di una marea.
Nel caso della Cina, il governo sta deliberatamente spingendo per una svalutazione dello yuan al fine di conquistare quote di esportazione. Si potrebbe dire che la Cina sta esportando il suo eccesso di capacità produttiva in Europa, o per parlare chiaro sta esportando disoccupazione.
Questo è uno dei motivi per cui l'euro è
stato per tanto tempo troppo forte contro i suoi stessi interessi. E'
salito di un ulteriore 9% nei confronti del dollaro, prima di toccare
i massimi di questa settimana. In un anno è aumentato del 30% verso lo
yen giapponese. Si tratta di una situazione assurda per un'unione
monetaria che lotta per uscire dalla recessione, gravemente in
ritardo sul resto del mondo. Prospettive deboli di solito significano
una debolezza della valuta, ma nei meccanismi dell'unione monetaria
europea non c'è niente di normale.
Euro verso Yen negli ultimi anni |
Il tasso di cambio dell'euro è troppo alto per
i due terzi degli Stati membri che lo utilizzano, e rovinosamente
alto per un terzo di loro. Sta spingendo le economie in crisi
dell'Europa in una deflazione in stile anni '30, rendendo quasi
impossibile per l'Italia, la Spagna e il Portogallo tirarsi fuori
dalla trappola del debito. Ecco una delle ragioni per cui la
disoccupazione continua ad aumentare, a un massimo storico del 12.2%
nel mese di settembre – 26.6% in Spagna e più del 22% in Italia se
si calcola in maniera corretta.
Si noti che durante la crisi Lehman la disoccupazione negli USA e nell'Eurozona era a livelli simili. Le due sponde dell'Atlantico hanno avuto lo stesso shock creditizio nel 2008-2009, eppure le conseguenze ci raccontano due destini diversi. Gli americani hanno stampato denaro a oltranza , e il tasso di disoccupazione è sceso costantemente fino al 7.2%. Gli Europei lasciano la moneta atrofizzata, e ancora ne stanno pagando il prezzo. E questo è il potere dello stimolo della banca centrale in una situazione difficile.
L'inflazione dell'area euro nel mese di ottobre è scesa allo 0.7%, Una volta applicate le imposte dell'austerità, negli ultimi quattro mesi i prezzi sono diminuiti in dieci dei 17 stati della zona Euro, tra cui Italia, Francia e Spagna. Sono a un passo dalla deflazione conclamata.
Il ministro dell'industria francese Arnaud Montebourg chiede perché l'Europa stia permettendo questa asfissia dell'euro, sola nel rifiutarsi di proteggere le sue imprese, mentre i concorrenti mettono una marcia in più. La Federal Reserve e la Banca d'Inghilterra hanno deprezzato le loro valute stampando moneta. La Banca del Giappone ha fatto un putsch nel senso della svalutazione, e giustamente. Gli svizzeri li hanno battuti tutti, stampando a oltranza per impedire la rivalutazione del franco.
"Ogni rivalutazione del 10% dell'euro costa alla Francia 150.000 posti di lavoro", ha detto Montebourg . "La Gran Bretagna, gli Stati Uniti, il Giappone, tutti hanno una strategia di stimolo monetario, ma in Europa non abbiamo nulla se non una moneta forte e dei bilanci severi. La moneta non appartiene ai banchieri, e non appartiene alla Germania, appartiene a tutti i membri della zona euro, e su questo abbiamo qualcosa da dire ".
Invocare l'articolo 219 del trattato di Lisbona che dà ai ministri UEM l'ultima parola sul tasso di cambio, un potere che permette loro di dettare la politica monetaria dalla porta secondaria, a condizione che la Commissione gli serva la palla, corrisponde a una minaccia?
Uno studio di Deutsche Bank ha detto che la
"soglia del dolore" dell'euro per la Germania è a 1,79 verso
il dollaro. A 1,24 dollari per la Francia , e a 1,17 dollari per l'Italia,
una differenza sconcertante. L'euro ha chiuso la settimana scorsa a $
1,35. Questo significa che la Germania sta discretamente bene, ed è
Berlino che domina la macchina politica. Non ne ha sofferto troppo ,
anche se, come si può vedere nella tabella, non ha fatto poi così
bene. La sua produzione industriale è ancora inferiore al picco del
2008.
Nel frattempo l'Italia sta urlando di
dolore, con la produzione industriale sotto ai massimi di ben il 26%,
un calo molto più grande che durante la Grande Depressione. Nel mese
di settembre ero in una riunione con un gruppo di imprenditori
italiani sul Lago di Como, quando il commissario Ue italiano Antonio
Tajani ha dato l'allarme su "un massacro industriale sistemico”
e ha chiesto un intervento immediato per deprezzare l'euro. La sala è
esplosa in un applauso.
Produzione industriale italiana |
La spaccatura Nord-Sud ha molte cause, inutile
dirlo. La Germania vende macchine ad alta tecnologia e auto di
prestigio con un buon margine di guadagno. I prodotti tedeschi non
sono sensibili al prezzo. Il Sud Europa compete a un livello più
basso della catena, spesso in mercati di massa, contro la Cina, la
Turchia o la Polonia.
Ma è anche perché la Germania ha schiacciato i salari nei primi anni dell'UEM - quando il mondo era in piena espansione, e una tale impresa era possibile - guadagnando un 25% di competitività sul costo del lavoro contro il Club Med. Sì, la Germania ha effettuato le sue famose riforme del lavoro Hartz IV. I guadagni sono stati in gran parte il risultato di una "svalutazione interna" all'interno dell'euro. Quali che fossero le intenzioni originali, è stata di fatto una politica di beggar-thy-neighbor protratta nel tempo.
Come è successo è ormai una vecchia storia.
Ma le conseguenze sono ancora molto vive e tossiche, così tossiche che
Francois Heisbourg, capo francese dell'International Institute for
Strategic Studies, chiede che l'euro sia "messo a riposo",
al fine di salvare il progetto europeo. "Dobbiamo affrontare la
realtà che la stessa Unione europea ora è minacciata dall'euro",
ha detto.
Mr Heisbourg è ardentemente europeista. Il suo argomento è che stanno emergendo delle narrazioni della crisi aspramente conflittuali, che mettono i creditori e gli stati in deficit gli uni contro gli altri. Egli paragona questo alla nascita delle leggende nere dopo la Prima Guerra Mondiale, quando dei punti di vista distorti alimentarono delle reazioni ideologiche violente. Egli teme che finirà in un "crollo di nervi e una disintegrazione incontrollata dell'euro".
Il rafforzamento dell'euro di quest'anno ha
posto le premesse per un sacco di danni futuri e ha peggiorato la
crisi. La Banca centrale europea ha gli strumenti per scongiurare il
rischio di deflazione e costringere l'euro a deprezzarsi in
qualsiasi momento. Tutto quel che deve fare è porre fine alle sue
politiche di contrazione, soddisfare i suoi stessi obiettivi di
inflazione al 2% e aggregato monetario M3 al 4.5%, e adempiere al suo
obbligo primario previsto nel trattato UE di promuovere "una
crescita economica equilibrata" , l'"occupazione ", e
l'"interesse generale" dell'Unione.
A mio avviso, la BCE sta violando i trattati. Dovrebbe essere portata davnti alla Corte europea. I suoi governatori dovrebbero essere chiamati a rendere conto al Parlamento europeo. Se il Parlamento europeo non ce la fa ad affrontare la più grande e più urgente sfida che si sia mai trovato davanti sin dalla sua creazione nel 1979, allora tanto vale far saltare con la dinamite l'emiciclo di Strasburgo e sostituirlo con un monumento ai milioni di vite degradate dell'Europa mediterranea.
I governatori latini e quelli degli altri Stati
in vari gradi di difficoltà - che costituiscono la maggior parte
della popolazione della zona euro - finora hanno agito come fanno i
conigli davanti ai fari delle auto, paralizzati dalla gigantesca
valanga che gli sta precipitando addosso, e incapaci di coprire di
fischi la Bundesbank tedesca. Scopriremo questa settimana se
l'impaurita maggioranza della BCE sarà finalmente disposta a farsi
carico della politica monetaria e ad agire nell'"interesse
generale" dell'Unione.
Guardando dall'esterno, vien voglia di strapparsi i capelli, checché ne si pensi del progetto europeo. La crisi di deflazione da debito nel Sud Europa potrebbe essere davvero notevolmente alleviata aumentando l'inflazione UEM al 2%. Un po' più alta sarebbe ancora meglio.
"Sappiamo tutti che cosa deve essere
fatto, l'inflazione in periferia dovrebbe salire all'1% , e la
Germania dovrebbe avere qualche anno di inflazione al 3%. Questo
cambierebbe tutto. E mi fa rabbia che non si faccia", ha detto
un ex governatore BCE la scorsa settimana. Niente di più semplice,
eppure non si fa nulla, e le ragioni sono interamente politiche.
Preghiamo che l'Europa riesca a portare il peso esorbitante dello status di valuta di riserva. Non interviene per trarne un vantaggio commerciale. Ma gli effetti di questo buon comportamento sono stati travolti dalla rovina del collaterale. Il danno fatto dal triplo shock, fiscale, monetario e del cambio fisso, è enorme, ed è l'Europa meridionale che ne sta portando tutto il peso.
Possiamo vivere solo nella speranza che la
grande, valorosa e generosa nazione Francese smetta di lamentarsi,
ritorni in sè, affermi la sua leadership, e riporti la sanità
mentale di base negli affari europei, prima che sia troppo tardi.
Solo Parigi ha l'autorità morale per questo.
Charles de Gaulle se ne sarebbe rimasto così
stranamente passivo se fosse stato all'Eliseo oggi? Egli avrebbe
potuto anche non capire niente di valute, ma sicuramente avrebbe
visto dritto attraverso la linea Maginot della fortezza fiscale
dell'UEM .
" allora tanto vale far saltare con la dinamite l'emiciclo di Strasburgo e sostituirlo con un monumento ai milioni di vite degradate dell'Europa mediterranea."
+ 1 per Heisburg !
Ah però, Ambrose Evans Pritchard non solo legge (e capisce !) Bagnai, ma legge (e capisce !) Guarino. Bravo !
RispondiEliminaP.s.: che pena confrontare questo giornalista con i lobotomizzati pennivendoli nostrani ...
P.p.s.: un grazie di cuore ai titolari di questo blog perché con le loro traduzioni permettono a tutti gli italiani di formulare la considerazione del precedente p.s.
perdonatemi la domanda stupida: ma se x la legge della domanda e della offerta i miei prodotti sono richiesti, i prezzi di essi aumentano e quindi la mia moneta si apprezza: se il cambio è troppo forte significa quello che ho espresso sopra? se invece la mia ipotesi è errata mi potete spiegare le motivazioni delle riflessioni di Krugmann?
RispondiEliminaGrazie
Il cambio è il prezzo di una valuta in termini di altra valuta, e dipende dalle esportazioni ed importazioni. Se la Germania esporta molte Volkswagen in Italia il marco tedesco - se ci fosse - dovrebbe rivalutarsi rispetto alla lira, perché per pagare le numerose auto che compriamo dai tedeschi chiediamo alla banca di cambiare le nostre lire in marchi, ciè vendiamo lire e compriamo marchi. A forza di rivalutarsi il marco le Audi comincerebbero a costare troppo e smetteremmo di importarle. Ci sarebbe un riequilibrio automatico dato dal funzionamento del libero mercato.
EliminaInvece essendoci l'euro moneta unica nessuna rivalutazione e nessun riequilibrio.
O meglio, il riequilibrio si realizza solo con le politiche di austerità che mirano a impoverirci e ridurre il nostro indebitamento estero coi tedeschi. Smettiamo di comprare audi non perché costano troppo ma perché l'austerità non ce lo consente.
Era questa la domanda?
Una lettura qui, forse può aiutare.
mhh,
RispondiEliminanon ti e' piaciuto...
pazienza
si vede che era fuori dal fuori dal coro
Anche il fuori dal coro ha un limite!
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