22/05/14

Alberto Bagnai: Un external compact per rilanciare l’Europa

E' uscito il N°1!  Il primo working paper dell'associazione Asimmetrie, a firma del prof. Alberto Bagnai. Pubblichiamo qui l'abstract e rimandiamo al sito per la lettura dell'intero paper. Buona lettura a tutti!



La crisi dell’Eurozona è ormai certificata dalla sua performance estremamente deludente in seguito allo shock esterno provocato dalla crisi dei subprime. La richiesta di un ridisegno delle regole è unanime, e in parte già accolta dalle stesse istituzioni europee. La diagnosi sulle cause della crisi è largamente condivisa dalla letteratura scientifica e dalle istituzioni multilaterali, e vede la causa nell’eccesso di indebitamento privato estero intra-Eurozona. In questo articolo sosteniamo che se questa diagnosi è corretta, allora il ridisegno delle regole europee deve partire da un cambio radicale di prospettiva, che parta dalla tutela della domanda interna nel Mercato Unico, anziché dalla rincorsa della domanda estera fra i mercati nazionali dei paesi membri, e riconosca il ruolo ineludibile della flessibilità del cambio come strumento di enforcement degli accordi economici intrapresi, e come strumento di signaling, essenziale ai mercati per assicurare una corretta allocazione delle risorse finanziarie.  Continua a leggere

13 commenti:

  1. a dire il vero siamo stanchi di politiche economiche troppo allineate alla finanza e non all'economia reale. E' ora di pensare alla gente e non ai capitali finanziari, anche perche' la gente mangia, mentre i capitali finanziari no.....

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    1. ... E' ora di pensare alla gente e non ai capitali finanziari,..
      Ma siamo sicuri che all'inizio in realtà non era proprio alla gente, quella meno dotata di strumenti in grado di tenerli inseriti nel processo economico, che si desiderava pensare?

      La parte del working paper che meno mi convince é proprio quella che tocca tale argomento e che riporto:

      .. cosa dire del sistema finanziario, cioè dell’istituzione che in un’economia capitalistica ha il compito di raccogliere il risparmio delle famiglie e di convogliarlo verso impieghi produttivi? Il minimo che si possa dire è che questa istituzione è venuta pesantemente meno al compito che il sistema le assegna, ..

      L'istituzione é venuta meno al compito oppure il compito gli é stato leggermente alterato?
      Perch i casi sono due_
      - o quelli che tirano le fila del sistema son tutti scemi;
      - oppure quegli stessi son corsi dietro ad una illusione, forse meglio dire una utopia.

      Se nell'economia di Goofy appare strano come una discesa vista dal basso appaia una salita, a persona normale dovrebbe apparire altrettando strano il fatto che istituzione che in un’economia capitalistica ha il compito di raccogliere il risparmio delle famiglie e di convogliarlo verso impieghi produttivi sia stata così ingenua da buttarli dalla finestra senza speranza di riaverlo indietro.

      Non è forse venuto il tempo che la parte di mondo che fu l'Occidente e che ora è il Moriente si interroghi seriamente sull'errore commesso che non è stato di natura tecnica come il working paper sembra suggerire?

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    2. È meglio leggere tutto il paper prima di fare affermazioni avventate: Bagnai sviscera tutta la problematica in modo esauriente e comprensibile a tutti.

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    3. Quoto al 100% quanto dice Manhattan, Bagnai mette in evidenza molto chiaramento il fallimento del mercato, di cui già parlava Keynes. Ossia il fatto che è assai improbabile che i mercati garantiscano l'afflusso dei capitali verso gli impieghi più produttivi a medio lungo termine, ma invece si buttino, come del resto è razionale e conveniente da un punto di vista individuale, sugli impieghi più profittevoli a breve termine.
      Il che rende necessaria una regolamentazione da parte dello stato.

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  2. Certo é che gli scritti del Bagnai sono di una chiarezza disarmante.
    Quell'uomo é un distruttore di 'certezze' o forse sarebbe meglio dire di 'paturnie'.

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  3. 8 settembre 1943
    chissà se il mainstream tutto, Pd + Pdl e magari un po' di M5S ed anche listra Tsipras lo leggeranno oggi e domani, venerdi', folgorati sulla via di Damasco riusciranno a divulgare almeno una parte di qs concetti.....

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  4. http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2014/5/22/IL-CASO-Pelanda-serve-una-Norimberga-2-contro-l-Olocausto-della-Merkel/499984/

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  5. C'è un errore di stampa a pagina 19, fine primo paragrafo "’evoluzione storica ha dato ragione a chi, come Krugman, riteneva che sarebbe l’unione monetaria avrebbe endogenamente esasperato la non ottimalità di una data area valutaria" (un "sarebbe" di troppo?)

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  6. L'idea che i movimenti di capitale abbiano causato il tonfo dell'eurozona è molto divertente. La crisi è stata provocata dalle politiche economiche adottate, su ordine di Berlino, dalle cicale per non farsi cacciare dall'euro. Berlino, naturalmente, ha propinato i suoi amabili consigli per determinare un flusso di capitali dalla periferia al centro; vale a dire qualcosa d'equivalente al rischio di cambio che era venuto meno grazie all'introduzione della moneta unica. La guerra è uno sporco mestiere e il feldmaresciallo Merkel la sa fare molto bene.

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    1. Leggo quello che hai scritto ma non ci trovo senso. Il fatto che la liberalizzazione dei capitali e l'aggancio al cambio fisso abbiano determinato gli squilibri all'origine della crisi dell'eurozona è cosa assodata a livello accademico e scientifico. Le politiche adottate dalle "cicale", se ti riferisci all'austerità, sono le classiche politiche di deflazione interna che servono a rientrare dagli squilibri accumulati.
      Che poi questa sia una guerra di conquista, direi che non ci piove.

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    2. Carmen, solo un marxista salito sul carro di Keynes dopo il crollo dell'Urss può mettersi a blaterare contro i movimenti di capitale. Costui suggerisce di uscire dall'euro con una conversione e reintrodurre controlli ai movimenti di capitali. Ignora, perché evidentemente nessuno glielo ha insegnato, che capitali che non escono sono capitali che non entrano. I problemi dei paesi in crisi dell'eurozona sono dipesi dal fatto che i politicanti al governo non hanno tenuto conto dei vincoli ai quali dovevano soggiacere una volta persa la sovranità monetaria. Gli unici che l'hanno capito sono stati i tedeschi. La questione davvero interessante, da un punto di vista squisitamente analitico, riguarda l'andamento della disoccupazione in Germania. Perché fino al 2006 è salita malgrado il blocco salariale?
      E poi, "le classiche politiche di deflazione interna che servono a rientrare dagli squilibri accumulati" ottengono sempre e soltanto l'effetto opposto a quello desiderato. Noi italiani lo sappiamo bene perché nella seconda metà degli anni Venti le attuò lo smargiasso romagnolo, tagliando i salari del 40%. Naturalmente, fu un fiasco. Ma il capolavoro lo fecero dal '930 al '32 Bruning e von Papen, spianando la strada al caporale austriaco. Angelina tutto ciò non lo ha dimenticato e quando ci impartisce i suoi ordini prevede gli effetti al millimetro.

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    3. In primo luogo, Damiani, ti invito in quanto ospite di questo blog a esprimere eventuali divergenze con il dovuto rispetto. Il "costui" di cui "tu blateri" è persona estremamante intelligente ed eccezionale sotto molti punti di vista, in primo luogo per il lavoro, enorme, con cui in poco tempo ha destrutturato nelle menti di tantissime persone l'interpretazione corrente (fasulla) della crisi attuale, e ha dato, a chi voleva intendere, gli strumenti per poter comprendere.

      Evidentemente tu non sei tra questi.

      E ignori che i capitali che entrano sono arma a doppio taglio, premessa di futuri aggravati squilibri delle partite correnti. Quindi un controllo dei capitali, sia in entrata che in uscita, è una forma di giusta salvaguardia dell'economia di un paese che abbia a cuore il benessere dei suoi cittadini.

      Ignori anche che i politici italiani che hanno voluto l'aggancio stretto al marco tedesco lo hanno fatto proprio perché il "vincolo esterno" avrebbe tenuto sotto controllo la dinamica dei salari e della spesa pubblica. Per costoro l'obiettivo è raggiunto.

      Ignori ancora che a partire dal 2003 il tasso di disoccupazione in Germania è calato in conseguenza della creazione di un gran numero di lavori a basso salario, a part-time o a orario flessibile.

      Poi, che le classiche politiche di deflazione interna siano propagandate come politiche di aggiustamento strutturale e che in realtà non aggiustano proprio niente - questo, qui lo diamo per scontato. E appunto l'euro è un metodo di governo - una shock economy contro le democrazie sociali del secondo dopoguerra, una guerra portata al cuore del modello di stato sociale europeo.

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  7. Gabriele sappi che marxista e keynesiano qui sopra sono appellativi che qui sopra si portano con orgoglio e rispetto.

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