Mentre la crisi in Ucraina evolve di ora in ora, pubblichiamo un aggiornamento di Jacques Sapir: benché il governo Yanukovich sia notoriamente un governo corrotto (ma eletto democraticamente), non bisognerebbe dimenticare che i legami commerciali con la Russia sono importanti per il paese, e che l’Unione Doganale Euroasiatica funziona...a differenza dell’Unione Europea. Gli Eurocrati dovrebbero dunque metter giù le mani dall'Ucraina.
Le dimostrazioni a Kiev si sono trasformate in un’insurrezione. Un gran numero di civili e poliziotti hanno perso la vita. Di conseguenza, Victor Ianukovitch è stato costretto alla fuga e si è avuto un completo rovesciamento della situazione politica. Per quanto i manifestanti siano numerosi, essi non rappresentano che una parte dell’Ucraina. Il ruolo decisivo giocato dai movimenti ultranazionalisti durante le dimostrazioni di piazza non dà dei buoni segnali per il futuro.
La mappa dei risultati delle elezioni presidenziali del 2010, che hanno visto la vittoria di Victor Ianukovitch, conferma che l’Ucraina è divisa non in due parti, ma in tre. La cosa importante è sapere da quale parte si schiererà l’Ucraina centrale. Ed è ormai ovvio che l’Ucraina centrale ha deciso – da un po’ di tempo – di voltar le spalle a Ianukovitch. Il governo ucraino deve basarsi sul consenso della maggioranza della popolazione, e questa popolazione non ha dato sostegno – eccetto che a Kiev – ai dimostranti.
Infatti, occorre capire che l’interesse economico dell’Ucraina sta molto più dalla parte dell’Unione Doganale Eurasiatica (con Russia, Bielorussia e Kazakistan) che dalla parte dell’Europa. Il commercio estero ucraino con la Russia non ha smesso di crescere e, significativamente, se le importazioni dalla Russia sono considerevoli, le esportazioni verso la Russia sono in aumento dal 2005. E’ interessante notare che le esportazioni in Russia sono in realtà aumentate durante il periodo del governo cosiddetto “pro-occidentale”. Questa è la prova che dietro le parole c’è una forte e dura realtà. Perfino la signora Julya Tymoshenko, pur atteggiandosi a leale nazionalista ucraina, ha dovuto scendere a patti con la Russia. E d’altra parte, è ben noto che una larga parte del suo patrimonio personale è legato al commercio con la Russia.
Fonte : National Bank of Ukraine e State Service of Statistics of Russia
La cosa più impressionante è che l'export verso la Russia che rappresentava solo il 14% dell’export totale nel 2004, oggi è più del 22% del totale, con un incremento del 58%. Inoltre, si può vedere che queste esportazioni verso la Russia viaggiano in parallelo con quelle della Bielorussia e del Kazakistan. Questo dimostra il successo dell’Unione Doganale, che è comunque lontana dall’aver espresso il suo pieno potenziale.
Fonte : State Service of Statistics, Russia.
Da questo punto di vista, e considerando che l'Unione europea è in stagnazione e che la sua domanda interna si sta addirittura contraendo in molti paesi, con l’eccezione della Germania, è chiaro che il potenziale di sviluppo più importante si trova dalla parte dell’Unione Doganale. Se l'Ucraina decidesse di firmare un accordo con l'UE con l'esclusione di relazioni economiche con la Russia, l'UE dovrebbe compensare le industrie ucraine per una considerevole perdita di reddito. Questo porterebbe a un flusso di trasferimenti dai 15 ai 20 miliardi di euro annuali (in realtà 20 miliardi nel 2011). Ora il governo provvisorio sta chiedendo più di 30 miliardi all’UE, ed è solo l’inizio. Per dirla in chiaro, la UE non ha più i mezzi per versare una somma del genere all’Ucraina, checché ne possano dire i leader europei. La promessa di una rapida integrazione dell'Ucraina nell'Unione Europea non è possibile senza mandare in bancarotta l’intero sistema. Certo che i saldi commerciali dei paesi dell'Unione Doganale sono negativi nei confronti della Russia. Ma si deve rilevare che il saldo dell'Ucraina è dello stesso ordine di quello della Bielorussia.
Fonte : State Service of Statistics of Russia.
Questo significa che l’Ucraina, come gli altri paesi, deve cercare di sviluppare il suo commercio con la Russia. Da questo punto di vista, l’adesione all’Unione Doganale rappresenta un importante progresso per le relazioni commerciali e potrebbe, nel tempo – e prendendo in considerazione la complementarietà esistente tra industrie russe e ucraine – consentire all'Ucraina di ripianare la sua bilancia commerciale. Inoltre, uno dei motivi del sostegno dell’Ucraina orientale al Presidente risiede proprio nell'importanza di questo scambio commerciale per le popolazioni dell’Est.
I dimostranti a Kiev hanno certamente buone ragioni per manifestare e il potere di Ianukovitch era senza dubbio profondamente corrotto. Ma essi non devono dimenticare che non rappresentano né la maggioranza della popolazione ucraina, né gli ovvi interessi della stessa popolazione. Se dovessero dimenticarlo, si preparerebbero da soli un futuro di grandi delusioni. Per quanto riguarda gli eurocrati di Bruxelles e gli europeisti di tutte le sfumature, deve essere detto loro di “tener giù le mani” dall’Ucraina. Non cercate di provocare una guerra civile con imprevedibili conseguenze geopolitiche semplicemente in difesa dei vostri interessi particolari.
Il problema Ucraina è un tipico esempio di espansione imperialista cinese e dei mercati collegati.
RispondiEliminaPer chiarire il concetto:
http://italian.ruvr.ru/2014_02_09/La-Cina-guarda-attentamente-la-Crimea-4139/
Ero al corrente di questa cosa già da tempo, questo è l'ultimo articolo che ho trovato.
Imperialismo cinese? Mah!
EliminaA me sembra più americano che cinese come questa bella analisi sembra confermare:
UCRAINA TRA USA E RUSSIA ( con Germania mezzana)
La Cina sta a guardare per vedere come butta per poi decidere come agire nel suo interesse.
Sinceramente anche a me sembra più americano e anche tedesco, un altro mercato da inondare con soldi facili per far comprare merce tedesca (niente di nuovo sotto il sole). I soldi poi che ha chiesto l'Ucraina non li darà certo la Merkel che dice che non si può voltare le spalle all'ex paese sovietico, ma tutti quanti noi che però nello stesso tempo (questo riferito all'Italia) abbiamo il pareggio di bilancio in Costituzione e non possiamo sforare il 3% del PIL. Delirio puro da ospedale psichiatrico vecchio stampo con camicia di forza.
EliminaDimenticavo..
RispondiEliminaLa "contemporanea" crisi del rublo non è casuale.
Il crollo ucraino significherebbe un notevole indebolimento geopolitico, economico-militare, della Russia, e quindi il prossimo obbiettivo della politica mondialista dell'imperialismo euro-Americano, sarebbe la CINA! Non credo proprio, quindi, che la Cina possa essere disponibile ad un indebolimento dell'unico baluardo contro le vere mire del neo-NAZISMO "bianco" euro-americano. Prima che la strategia della tensione, approdi anche in Cina, perpetrando lo stesso gioco, è bene che la Cina si muovi rapidamente mostrando chiaro sostegno anti-occidentale, alla Russia
RispondiEliminaForse alla fine di questa storia sarà il popolo ucraino a rimetterci. Speriamo che le parti dimostrino un pò di buon senso evitando una sanguinose escatation di violenza.
RispondiEliminaSara