Da Washington's Blog un'analisi storica mostra come l'eccessivo debito privato sia spesso all'origine delle grandi crisi economiche... Basterebbe ricordare la storia per capire che a un certo punto la cancellazione dei debiti diventa necessaria per evitare il crollo.
Grazie a Federico Nero per la segnalazione e la collaborazione nella traduzione di questo lungo brano!
Troppo debito pubblico
danneggia l'economia ... ma troppo debito privato la UCCIDE
Premessa : Desideriamo
sfatare i miti sia della sinistra che della destra.
Ad esempio, abbiamo più volte sostenuto che il debito e il deficit pubblico contano. Oltre un certo livello, essi costituiscono un grande peso per l'economia. Cosa che fa incazzare i nostri lettori liberal.
Ma noi continuiamo a sottolineare che - invece di imporre un'austerità draconiana - sarebbe molto meglio per l'economia se si smettesse di dare sostegno alle grandi banche, si mettesse fine alle avventure militari imperialiste e si smettesse di sopportare costi inutili per gli interessi (vedere questo). E questo fa infuriare i nostri lettori conservatori.
Questo post, tuttavia,
si concentra sul debito privato piuttosto che sul pubblico.
Preparatevi a sentirvi offesi ... e rinchiudete al sicuro le vostre
vacche sacre, prima che le troviamo e le massacriamo.
Il National Bureau of Economic Research ha pubblicato un nuovo paper che analizza 138 anni di storia economica in 14 economie avanzate, e che dimostra che alti livelli di indebitamento privato causano gravi recessioni.
Come riassunto da Business Insider :
Attraverso una serie di test eseguiti su un campione di 14 economie
avanzate tra il 1870 e il 2008, Mr Taylor stabilisce un nesso tra la
crescita del credito al settore privato e la probabilità di crisi
finanziarie. Il legame tra le crisi e il credito [ossia il debito
privato] è più forte che tra crisi e crescita dell'aggregato
monetario più ampio, disavanzo delle partite correnti, o aumento del
debito pubblico.
Durante un lasso di tempo di 138 anni, Mr Taylor ha trovato che le crisi precedute da uno sviluppo eccessivo del credito, come nell'Irlanda e nella Spagna di oggi, sono più comuni delle crisi basate su un eccessivo indebitamento pubblico, come in Grecia. I problemi fiscali in sé non tendono a tradursi in crisi finanziarie.
Lo studio
dimostra che un eccessivo debito privato è un predittore di
crisi finanziarie molto più accurato e coerente dell'ammontare del
debito pubblico. (Tuttavia, gli alti livelli di debito pubblico
aggravano i problemi causati da un forte debito privato, dal momento
che i governi sono già "in rosso" e hanno poche
munizioni a disposizione per sostenere l'economia.)
Lo studio NBER convalida quello che Steve Keen sta dicendo da anni: l'eccesso di debito del settore privato è il motore principale di profonde recessioni e depressioni. Eppure Ben Bernanke e tutti gli altri economisti tradizionali letteralmente ritengono che l'ammontare del debito privato non ha importanza e che non è nemmeno importante quantificarlo.
(Anche se gli economisti
della "banca centrale delle banche centrali" - la Banca dei
Regolamenti Internazionali - dicono che alti
livelli di debito privato costituiscono
un freno per l'economia).
Come osserva Michael Clark, alti livelli di debito pubblico sono dannosi ... ma sono gli alti livelli di indebitamento privato che danno origine alle depressioni:
Nel 2008 il debito privato Americano era al 310 % del Prodotto Interno Lordo, il più alto dal 1929, l'ultima Grande Depressione, quando il debito privato era al 240 % del PIL.
***
Il debito pubblico nel 1929 era un misero 40% del PIL. Nel 1945,
quando l'America stava finanziando la sua partecipazione alla seconda
guerra mondiale, il debito pubblico è esploso al 120% del PIL.
Questo è stato il più alto debito pubblico dell'America, che fa
sembrare quasi insignificante l'85 % del PIL del 2011.
***
Il debito pubblico sul Prodotto Interno Lordo non è astronomico,
come risulta da questo grafico. Non era alto nemmeno nel 1929,
l'ultima volta che l'economia globale ha avuto un attacco di cuore ed
è morta. Il debito pubblico infatti, almeno al momento di questo
grafico, era inferiore a quello del 1945, quando il settore pubblico
ha finanziato il coinvolgimento americano nella Seconda Guerra
Mondiale.
***
Negli anni '20 c'ERA una bolla immobiliare e una conseguente
crisi bancaria. Infatti, la bolla speculativa che ha avuto inizio nel
1921 ha contribuito a provocare la massiccia BOLLA DEL DEBITO PRIVATO
che ha distrutto l'economia globale, anche allora. Questo sito web esamina la bolla immobiliare del 1921-1926.
La famosa bolla del mercato azionario del
1925-1929 è stata attentamente analizzata. Meno nota,
e molto meno ben documentata, è la bolla immobiliare generalizzata
che ha avuto inizio intorno al 1921 e si
è sgonfiata
intorno al 1926. Nel bel mezzo del nostro attuale crollo dei mutui
subprime, gli economisti e gli storici
interessati al ruolo dei mercati
immobiliari nelle
crisi finanziarie del passato stanno
riesaminando la relazione tra la prima bolla dei prezzi degli
asset degli anni
'20 e la successiva bolla del mercato
azionario con la Grande Depressione che ne
seguì.
....
Quello che tutto questo suggerisce è che l'American Big Business
(Wall Street e i lacchè politici di Wall Street a Washington) si
rifiuta di assumersi la colpa del Collasso Globale che ha contribuito
a creare attraverso lo stesso meccanismo usato negli anni '20,
l'Avidità Privata, il perseguire temerariamente il proprio impero
economico – l'inflazione dei prezzi degli asset alimentata da tassi
di interesse sempre più bassi - e ha tentato di addossare la colpa
ai governi di tutto il mondo ....
Il debito che deve essere distrutto prima che l'economia globale possa raggiungere nuovamente uno stato di crescita organica è, in primo luogo, il debito privato – il debito delle imprese private e il debito del consumatore privato ....
Naturalmente, ora Big Business ha trovato un metodo
conveniente per scaricare il debito tossico: venderlo ai governi di tutto
il mondo al valore
nominale o anche a un futuro valore inflazionato. I governi sono disposti a comprare il debito privato privo
di valore nella speranza di mantenersi al potere, di impedire che le
loro società siano distrutte dalla guerra civile e dalla
rivoluzione. Perché Big Business dovrebbe mai preoccuparsi del
rischio se ci sarà sempre un acquirente di ultima istanza disposto
ad assorbire i crimini e i fallimenti del Libero Mercato nel
perseguire il demone della Ricchezza Illimitata?
Poi, naturalmente, questa ingestione obbligata di titoli di debito
tossici da parte dei governi in questione - nella speranza di evitare
la guerra civile - è stata seguita dalla mossa politica del Big
Business e dei sostenitori politici del Big Business, che hanno
cominciato a urlare e agitare i pugni contro il governo troppo
indebitato. Be', il 'troppo debito' che il pubblico stava caricando
su di sé era il disastroso debito del Big Business deregolamentato,
che ha preso le decisioni di investimento in modo noncurante, senza
considerare il rischio o in molti casi anche l'aspetto criminale
(criminalità organizzata, quasi certamente, la criminalità
organizzata dei colletti bianchi di Wall Street).
Clark osserva che in Europa è accaduta la stessa cosa:
Secondo Paul
De Grauwe, autore di questa pagina web, solo la Grecia, l'Italia e il Belgio hanno un
debito pubblico oltre il 100 % del PIL .
In realtà, la Spagna e l'Irlanda avevano un debito pubblico
molto contenuto, quando l'economia globale è affondata nel 2008. Ma
avevano enormi livelli di debito privato, collegato alla bolla
immobiliare da cui stavano appena emergendo. Il debito pubblico
spagnolo era inferiore al 40% del PIL, fino a quando il Titanic ha
colpito l'iceberg. Il debito pubblico dell'Irlanda era di poco
superiore al 20 % .
***
La Francia (la Francia socialista) aveva un debito pubblico che
era solo al 45 % del PIL.
***
Coloro che dicono che la fonte della crisi del debito è la
dissolutezza dei governi, si sbagliano. E nemmeno riescono a vedere
la connessione inevitabile tra debito pubblico e privato. Questo
collegamento è particolarmente forte in paesi come la Spagna e
l'Irlanda, che sono stati colpiti gravemente dalla crisi del debito
.
***
La Spagna e l'Irlanda hanno avuto un
successo spettacolare nel ridurre il loro debito pubblico in rapporto
al PIL prima della crisi finanziaria, e cioè la Spagna
dal 60 % al 40 % e l'Irlanda dal 43 % al 23 %. Questi
erano i due paesi che hanno seguito le regole del Patto di stabilità
e di crescita meglio di qualsiasi altro - certamente meglio della
Germania, che prima del 2007 ha permesso al suo
rapporto di debito pubblico di aumentare.
Eppure i due paesi, che hanno seguito più scrupolosamente le norme scolpite a
fuoco, sono stati colpiti dal fuoco,
perché non sono riusciti a contenere il debito privato
interno ....
Allora, cosa ci è successo? Perché siamo
crollati? Siamo precipitati perché le imprese e i singoli
consumatori (Wall Street e Main Street) si sono sovra-esposti
nel tentativo di trarre profitti da sogno dalla
bolla immobiliare, sia come creditori che
come debitori. Questa frenesia - incoraggiata dalla Fed
e dalle banche - è un'illusione che il
presidente della Fed non sia il burattino preferito
dell'establishment bancario - ha
distrutto la nostra economia e ci sta consegnando a
decenni di dolore.
***
Ora - come ha fatto il Giappone -
stiamo cercando di alleggerire il debito privato tramite sostegno
finanziario e salvataggi e attraverso gli acquisti degli asset
tossici da parte dei governi – che in pratica significa
trasformare il debito privato in debito pubblico [link],
mentre cerchiamo di preservare lo status quo, mantenere al potere il
vecchio sistema monetario ed evitare la guerra civile – vale a
dire, spendere miliardi per cercare di mantenere il prezzo
degli asset elevato [link], e gli
elettori/cittadini narcotizzati.
C'è un elemento morale che non
dovremmo perdere di vista: si stanno dando soldi pubblici agli
sciocchi e ai truffatori che hanno distrutto l'economia per avidità
ed egoismo, in modo che possano provare a farlo di nuovo — l'idea
che Ben Bernanke avrebbe abbattuto i tassi di interesse per poter
nutrire di soldi dei miliardari sconsiderati a scapito di pensionati
e risparmiatori è spaventosa.
Il debito del settore finanziario
è un problema più grande del debito dei consumatori
Come osserva Anthony Randazza,
all'inizio della crisi finanziaria gli americani hanno cominciato a
ridurre il loro debito e a ridurre la leva finanziaria... ma negli
ultimi due anni sono nuovamente ritornati
sui loro passi:
Dopo lo scoppio della bolla
l'America aveva avviato il processo di deleveraging dei bilanci delle
famiglie. I livelli di debito ipotecario sono diminuiti drasticamente
e il credito al consumo – tutto il debito privato, a parte i mutui
– era sceso anch'esso. Ma nell'estate del 2010, con la falsa
speranza creata dalla ripresa fasulla post-recessione di un ritorno dei bei
tempi, e con i risparmi decimati dall'esplosione
della bolla che nel mezzo della crisi economica avevano iniziato ad
azzerarsi, il credito al consumo è tornato a crescere di
nuovo (guidato dalle carte di credito).
La figura qui sotto mostra che il
credito al consumo è sceso del 7,1% da giugno 2008 a giugno 2010, ma
da allora è cresciuto del 6,9 % fino a giugno 2012 (secondo i dati
diffusi questo mese dalla FED) .
Questo è davvero preoccupante.
Ma, come abbiamo documentato in
precedenza, è il debito delle società finanziarie — cioè
il leverage — il problema
principale (vedi questo
e questo).
Come rileva Keen, la cosa è più evidente quando
guardiamo solo alla variazione del debito: il debito pubblico e il
debito privato vanno verso direzioni opposte.
Il
debito del settore finanziario è importante
Ignorare l'importanza del debito
del settore finanziario è un errore.
Per prima cosa, ha un volume enorme: di
gran lunga la più grande componente del debito, pubblico o privato,
degli Stati Uniti.
In secondo luogo, il debito del
settore finanziario non è un "gioco a somma zero". Anche
se il prestito da parte di una società finanziaria non bancaria a un'altra entità non crea moneta, esso crea debito; e il prestito iniziale da una
banca a una non-banca crea sia moneta credito che moneta debito. Dal momento che il settore finanziario è stato la fonte della maggior parte del
debito speculativo che ha alimentato la bolla, e adesso è di gran lunga la
forza principale in deleveraging, lasciarlo fuori dell'analisi
esclude un fattore causale importante, sia per il boom pre-2008 che per
la debacle post-2008.
Angry Bear scrive:
[I consumatori hanno certamente
accumulato troppo debito] Ma questa analisi non tiene conto di una
corsa al debito molto più grande: i debiti delle società
finanziarie.
Partendo da poco più del 10% del
PIL nel 1970, essi hanno raggiunto quasi l'80% del PIL entro il
2000, e quando la bolla è esplosa erano a oltre il 120% del PIL —
un aumento superiore a 10 volte in 40 anni.
***
La storia di base è molto
semplice. Le cose vanno così (con parole mie):
• Le
banche (e le "banche ombra") fanno soldi con i prestiti. I
banchieri hanno tutto l'interesse ad aumentare la loro lista di
prestiti, anche allargando la lista dei prestiti discutibili, perché
i banchieri non sopportano personalmente le eventuali perdite dovute
alle inadempienze dei crediti inesigibili — i loro soldi li hanno già
ottenuti.
•
Quando
le banche escono dall'economia reale, quindi imprese produttive a cui
concedere prestiti – imprese che possono ripagare prestiti e
interessi attraverso i guadagni ottenuti dalla produzione e vendita
di beni reali che gli esseri umani possono consumare – iniziano a
prestare denaro agli speculatori (dei veri giocatori d'azzardo) che
acquistano attività finanziarie nella speranza che il valore
aumenti.
•
Questi
prestiti – soldi extra pompati nel sistema – fanno effettivamente
aumentare il valore delle attività finanziarie ben oltre
il valore dei beni reali che (secondo la maggior parte degli
economisti) presumibilmente sono alla base del loro valore.
•
Alla
fine ci si rende conto che il valore delle attività finanziarie
supera di gran lunga il valore delle attività reali – e quindi
supera di gran lunga la capacità dell'economia reale di restituire
questi prestiti che hanno fatto crescere il valore di questi asset
finanziari. I prezzi delle attività finanziarie precipitano, i
prestatori vanno in default perchè non c'è sufficiente reddito per
restituire i prestiti, le attività finanziarie precipitano ancora, e
si finisce in una spirale verso il basso – con tutti i danni
collaterali possibili all'economia reale.
Ecco qui lo schema di Ponzi (per
tutta l'economia). Le famiglie e le imprese non finanziarie
sicuramente partecipano a tutto questo (ma è il settore finanziario
a rendere quasi impossibile farne a meno), ma sono guidate dal
settore finanziario, e una percentuale enorme degli incassi va ai
player del settore finanziario.
E Michael Clark rileva:
***
Mentre il rapporto debito pubblico
nell'Eurozona è sceso dal 72% del PIL nel 1999 al 67% nel 2007,
nello stesso periodo il debito delle famiglie è
aumentato dal 52% al 70% del PIL. Le istituzioni finanziarie hanno
aumentato il loro debito da meno del 200% del PIL a oltre il 250% .
Qual è la soluzione?
Siamo un po' nei guai.
Come Keen avverte:
[Stiamo andando verso] una
depressione senza fine, a meno che non ripudiamo il
debito, che in primo luogo non avrebbe dovuto essere dilazionato.
Qual è la soluzione?
Ricordare la Storia.
In particolare, sappiamo da oltre 4.000 anni che i debiti devono essere periodicamente cancellati, o l'intera economia crollerà.
Gli antichi Sumeri e Babilonesi, i
primi Ebrei e Cristiani, i Padri Fondatori degli Stati Uniti e altri nel corso della storia sapevano che i debiti privati dovevano
essere periodicamente rimessi.
I Giubilei del debito sono una parte
vitale delle fedi cristiane ed ebraiche. E ovunque nel mondo la parola "libertà" sin dall'inizio significava "libertà dal debito".
Come sostengono alcuni dei principali economisti
moderni, costringere le grandi banche, gli obbligazionisti
e gli altri creditori a cancellare alcune delle loro sofferenze
creditizie è l'unico modo per eliminare il nostro malessere
economico.
Persino la Banca dei Regolamenti Internazionali sostiene che i debiti debbano essere cancellati sino a portarli ad un livello tale da poter essere pagati.
E il Fondo Monetario Internazionale
indica l'Islanda come un modello per la cancellazione del debito che permetterà di trovare una via d'uscita dalla crisi economica.
Bello, bello ma come al solito manca la domanda fondamentale:
RispondiEliminacome si é arrivati a simili dimensioni del debito privato?
Quale folle ideologia ne é alla base?
Allora, cosa ci è successo? Perché siamo crollati? Siamo precipitati perché le imprese e i singoli consumatori (Wall Street e Main Street) si sono sovra-esposti nel tentativo di trarre profitti da sogno dalla bolla immobiliare, sia come creditori che come debitori. Questa frenesia - incoraggiata dalla Fed e dalle banche - è un'illusione che il presidente della Fed non sia il burattino preferito dell'establishment bancario - ha distrutto la nostra economia e ci sta consegnando a decenni di dolore.
RispondiEliminaAffermazione che prende atto di una situazione ma non ne coglie la causa.
E la causa NON é stata l'Avidità privata (questa é venuta dopo9 ma piuttosto il Pietismo pubblico che ha costretto i dispensatori del credito a prestare i loro danari (che poi non sono loro) a soggetti non in grado di restituirli.
In cambio hanno avuto il permesso di emettere i CDO (i Collateral Debt Obbligations), poim i CDS, ecc. ecc.
Alla base non c'era Avidità ma solo stupida criminale Utopia.
Lo vogliamo riconoscere o continuiamo a crogiolarci e consolarci e giustificarci con le fantasie che chiamano in causa massoni pluto giudaici, Bildeberg e fesserie simili?
E da quale demente ideologia é scaturito tutto questo pietismo coglione?
c'è una spiegazione molto tecnica fornita da Bagnai: l'eccessivo indebitamento privato è spiegabile con il fatto che il capitalismo non funziona nel modo in cui esso dichiara di voler funzionare, ovvero i salari non tendono a seguire la produttività ma restano fermi mentre la produttività cresce, quindi ci sono sempre più merci disponibili rispetto al denaro messo in circolazione, di conseguenza dato che la produzione industriale deve essere venduta, per spingere i consumi in assenza di reddito si incentiva il ricorso al credito.
EliminaEsatto, si potrebbe quindi dire che alla radice delle crisi c'è un FURTO: ovvero il rifiuto di riconoscere all'operaio (da intendersi in senso MOLTO lato, come CHIUNQUE vive del proprio lavoro) la GIUSTA MERCEDE.
EliminaFra l'altro, questo è uno dei peccati che gridano vendetta al cielo, secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica (e un altro è l'oppressione del povero...).
Esatto, è come dici cioè un furto, punto.
EliminaL'indebitamento è incoraggiato per compensare il furto del reddito, sennò chi li compra i beni che il "crande capitale" produce?
questo succede perchè nessuno recita più il "Padre Nostro" prima di andare a letto.
RispondiEliminami lascia sempre perplesso l'uso della parola liberal da parte degli americani.
RispondiEliminalà i liberal si collocano ideologicamente a sinistra xD
per fortuna qualcuno (GRAZIE PROF) ci ha spiegato cosa sia il ciclo di Frenkel
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