01/04/14

Espulsione di immigrati senza lavoro anche se cittadini UE: d'accordo Germania e Gran Bretagna

In un'Europa sempre più simile a un lager i capitali sono liberi di spostarsi come preferiscono, ma le persone no. Sul Daily Mail un articolo che commenta le recenti inquietanti dichiarazioni del governo tedesco, prontamente accolte dal Primo Ministro inglese Cameron: gli immigrati potrebbero essere espulsi se non trovano lavoro entro un certo periodo, anche se sono cittadini dell'area UE.



di Matt Chorley - 28 Marzo 2014
La Germania ha garantito che la Gran Bretagna sarà protetta da un'eurozona più forte, mentre i due paesi stanno studiando piani per l'espulsione in tre mesi degli immigrati senza lavoro.

Ieri David Cameron ha manifestato il suo sostegno all'idea di rispedire gli immigrati a casa se non riescono a trovare un lavoro.

Ora Berlino ha offerto nuovo sostegno ai piani del Primo Ministro inglese per mettere un freno all'influenza di Bruxelles, dopo che la Germania ha sostenuto che il Regno Unito non debba essere posto in condizioni svantaggiose dalle decisioni dei paesi dell'eurozona di integrarsi più strettamente.

Cameron ha promesso che, se sarà Primo Ministro, dopo le prossime elezioni si riprenderà i poteri ceduti all'Unione Europea, anche prima che si tenga il referendum sulla permanenza nell'UE.

La cancelliera tedesca Angela Merkel è un alleato chiave in ogni tentativo di ridisegnare l'UE, e il Primo Ministro inglese è pienamente soddisfatto di quanto lei è disposta a fare per assicurare che la Gran Bretagna rimanga nel blocco dei 28 paesi.

Il governo di Berlino ha pubblicato un report che suggerisce che i nuovi arrivi tra i migranti dovrebbero essere rispediti ai loro paesi d'origine nel giro di pochi mesi.

I politici tedeschi hanno suggerito che il limite dovrebbe essere fissato a 3 mesi - sebbene il documento non specifichi una scadenza precisa.

Il Regno Unito ha già ristretto l'accesso ai servizi sociali da parte dei migranti a meno che non si trovino nel paese da almeno tre mesi.

Ma i piani della Germania andrebbero anche oltre, dando il diritto ai paesi membri di buttar fuori quelli che non hanno un lavoro.

Cameron ha affermato che tali proposte sono la dimostrazione che i leader chiave dell'UE si stanno avvicinando al suo punto di vista, secondo il quale dovrebbero esserci maggiori restrizioni alla libertà di movimento nell'UE.

Per la Gran Bretagna il grosso rischio è di essere esclusa o dominata dai paesi che utilizzando l'euro creano tra loro rapporti più stretti nel tentativo di sostenere la moneta unica.

Ma, in un articolo a quattro mani per il Financial Times, il cancelliere George Osborn e il suo omologo tedesco, Wolfgang Schauble, hanno detto che qualsiasi cambiamento ai trattati UE deve "garantire equità" nei confronti dei paesi membri che stanno al di fuori del blocco della moneta unica.


La dichiarazione viene incontro ad una delle richieste chiave nei negoziati di Cameron - cioè che i diritti dei paesi non-eurozona siano protetti - in vista del referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell'UE, previsto per il 2017.

Nel loro articolo, Osborne e Schauble hanno detto che sia la Gran Bretagna che la Germania hanno accettato l'idea che la crisi dell'eurozona significhi che i paesi membri che hanno la moneta unica devono stabilire una politica fiscale ed economica comune.

"Il Regno Unito riconosce pienamente i progressi fatti finora nel reagire alla crisi, e sostiene l'opportunità di ulteriori passi avanti.

"Ma mentre l'eurozona continua ad integrarsi, è importante che i paesi fuori dall'area euro non si trovino sistematicamente in svantaggio all'interno dell'UE," hanno scritto.

"Pertanto, future riforme dell'UE e cambiamenti dei trattati devono includere riforme nel quadro della governance che mettano l'integrazione dell'eurozona su una solida base giuridica, e garantiscano equità per quei paesi dell'UE che sono nel mercato unico ma non nella moneta unica."

La dichiarazione verrà vista come una dimostrazione che gli assidui sforzi fatti da Cameron per corteggiare la cancelliera tedesca Angela Merkel - incluso stendere il tappeto rosso per una visita di alto profilo a Londra - stanno portando dei frutti.

Contrastare l'immigrazione è una seria preoccupazione per entrambi i paesi, mentre la coalizione di governo in Germania sta considerando delle proposte per limitare il tempo in cui i migranti disoccupati provenienti da altri paesi dell'UE possono restare per cercare un lavoro.

Cameron ha detto che cercherà adesso di lavorare con i tedeschi ed altri alleati che la pensano come lui, per vedere se è possibile rendere le regole UE ancora più restrittive.

Cameron ha detto alla BBC Radio Derby: "Stiamo facendo quello che stanno facendo i tedeschi, cioè introdurre nuove regole sul fatto che non puoi venire qui e chiedere immediatamente dei benefici, e se sei un cittadino dell'UE, ma non stai cercando un lavoro e chiedi benefici, puoi essere rimandato al tuo paese di origine."

"Controlleremo da vicino se i tedeschi vogliono veramente intraprendere questa strada. Ho parlato personalmente con Angela Merkel la settimana scorsa, e lavoreremo con lei, con il Primo Ministro svedese e con il Primo Ministro olandese, per vedere come poter dare un giro di vite su questo, perché è un lavoro che dev'essere fatto."

La Merkel ha commissionato il rapporto ad una commissione del governo tedesco in gennaio, in seguito alle preoccupazioni sulla rimozione delle restrizioni agli immigrati bulgari e romeni.

Una versione provvisoria del report pubblicata all'inizio della settimana raccomandava anche che ai governi fosse permesso di prendere precauzioni per impedire agli immigrati espulsi per dei reati di ritornare indietro - una restrizione che attualmente non esiste.

Un portavoce dell'ambasciata tedesca a Londra ha detto: "La commissione raccomanda l'introduzione di un limite di tempo alla permanenza dei cittadini dell'UE che stanno cercando lavoro. I cittadini dell'UE devono dare prova che i loro tentativi di cercare un lavoro hanno effettivamente una prospettiva di successo.

"Il diritto dei cittadini UE di risiedere in Germania può già essere interrotto in caso di frode o abuso dei diritti, per esempio falsificare un documento o fornire deliberatamente false dichiarazioni.

"Tuttavia, al momento non esiste un modo per impedire l'immediato reingresso dei cittadini UE che abusano della loro libertà di movimento.

"Pertanto, la commissione propone l'introduzione di restrizioni temporanee al reingresso nei casi di 'abuso di diritti' e 'frode'." La versione finale del report verrà pubblicata in giugno.

Fonti di Downing Street affermano di essere stati incoraggiati, anche da suggerimenti della Germania, a stabilire che ai migranti non sia più permesso di spedire gli assegni familiari ai loro figli nei paesi di origine - una mossa che sia Cameron che Nick Clegg hanno sostenuto.

7 commenti:

  1. Ecco perchè avevano scritto "Arbeit macht frei" !

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  2. Sono briciole, queste sì populistiche, in vista delle elezioni europee. Il regime globalista vuole far credere di introdurre qualche minima tutela dinanzi all'invasione extra- o meglio, ormai, intra-comunitaria.

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    1. Saranno briciole, calcolucci con cui la Germania cerca di tener buona la Gran Bretagna, ma il principio che prima si liberalizza la circolazione dei capitali e poi si limita quella delle persone mi pare terrificante.

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  3. Che su questo punto abbia ragione Brancaccio? La mobilità dei capitali precede la mobilità dei lavoratori? Dubito che riusciranno ad arrestare i flussi, aumentando la povertà nei paesi del circondario.

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  4. "Per la Gran Bretagna il grosso rischio è di essere esclusa o dominata dai paesi che utilizzando l'euro creano tra loro rapporti più stretti nel tentativo di sostenere la moneta unica." Cavolate! La Gran Bretagna e gli Stati Uniti sono in maggiori azionisti della BCE non possono temere niente.

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  5. Se anche i cittadini europei vengono trattati come immigrati, che senso ha questa Unione Europea ?

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  6. Le migrazioni sono protagoniste della nostra era. Immensi e fertili territori perdono demografia, mentre bande di violenti imperversano depredando chi rimane. Quale risorsa collettiva può nelle migrazioni? Quale per i singoli? Il "lavoro minorile" e i “bambini soldato” sono fenomeni indotti dall’abbandono territoriale degli adulti. Perché la filantropia occidentale tollera la fuga dalle responsabilità civili, quando avvengono tra i “poveri”? Perché "amare il nemico" si rivela il fallimento più eclatante del cristianesimo? I progetti economici possono riuscire dove le demografie sono costantemente instabili? Interrogativi che cercano risposte in un pianeta dove le negligenze umane guadagnano ineluttabilmente la punizione.
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