Come accade anche da noi, anche in Irlanda i media sembrano vivere in un universo parallelo: Counterpunch ci mostra lo stridente contrasto tra gli autorevoli studi e rapporti che rappresentano un quadro sociale devastato dall'austerità, e i giornali che continuano a trasmettere acriticamente le formule illusorie e perdenti dei politici.
Segnalato da @Blu_di_Russia
Segnalato da @Blu_di_Russia
di Julien Mercille, Dublino - Dal 2008 ad oggi in Irlanda ci sono
state nove manovre di bilancio di austerità. Secondo una serie di
rapporti pubblicati di recente, le conseguenze sulla popolazione sono
state devastanti. Tuttavia, in un universo parallelo, i media Irlandesi continuano a lodare il FMI e il primo ministro Enda Kenny,
in articoli degni di concorrere al premio per il 'pezzo-propaganda
dell'anno'.
Un importante rapporto dell'OCSE, guardando agli effetti della
crisi economica e dell'austerità, osserva che nei paesi dell'OCSE
ci sono ora 48 milioni di disoccupati, con un incremento dal 2007 di
15 milioni, di cui oltre un terzo sono rimasti senza lavoro per più
di un anno. Tre paesi dell'eurozona - Irlanda, Grecia e Spagna -
hanno visto un raddoppio del numero di persone che vivono in famiglie
senza reddito da lavoro. Chi è stato colpito più duramente dalla
crisi economica e dall'austerità? Sono i gruppi a basso reddito,
giovani e famiglie con bambini. Il rapporto conclude dicendo che
l'austerità "ostacola il progresso nella riduzione delle
disuguaglianze e della povertà" e che le perdite economiche
derivanti dall'austerità non sono ripartite equamente. I redditi da
lavoro sembrano scendere molto di più dei profitti o delle rendite,
e le perdite subite dai lavoratori durano anche più a lungo nel
tempo.
Tutto ciò è confermato dal European Trade Union Institute, il quale osserva, inoltre, che per quanto i tassi di disoccupazione europei siano pesanti, la situazione in realtà è ancora peggiore, perché molti dei nuovi posti di lavori sono a tempo parziale. La disuguaglianza del reddito in Europa è aumentata dal 2008, ma l'aumento è stato ancora più drastico dal 2010, quando c'è stata la generale deriva verso l'austerità. Il rapporto conclude che vi è ora una "esercitazione in piena regola nello smantellamento del diritto del lavoro, con un disprezzo completo e assoluto per gli standard lavorativi in vigore, sanciti dal diritto internazionale, europeo e nazionale".
Il think
tank Social
Justice Ireland
ha svolto un'analisi su
come
sette paesi europei sono stati colpiti dall'austerità.
Ha trovato 'livelli preoccupanti di povertà e deprivazione' in
Irlanda, Cipro, Grecia, Italia, Portogallo, Romania e Spagna. Quasi
un quarto dei giovani in Europa sono disoccupati e l'Irlanda
ha uno dei più alti tassi di giovani non occupati,
che nemmeno studiano o seguono corsi di
formazione. Il 'rischio di povertà' dei giovani adulti irlandesi tra
i 18 e i 24 anni dal 2008 è quasi raddoppiato, arrivando
a quasi il 27 %. Il tasso di disoccupazione complessivo in Irlanda
è di circa il 12 %, ma contando anche
l'emigrazione,
arriverebbe
intorno al 20 %, e includendo anche gli
scoraggiati e i
lavoratori a tempo parziale non
per propria scelta, sarebbe al di sopra del
24%. Un altro rapporto sulla
situazione sociale dei giovani in Europa rivela tendenze simili.
Nel rapporto si constata
che in Irlanda quasi un giovane
su cinque ha sperimentato una grave privazione, il doppio che
nel 2007, mentre un sorprendente 51% di
giovani hanno difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria,
perché troppo costosa.
Community
Platform, una rete di 30 associazioni
irlandesi operanti nel
settore del volontariato, ha posto
alla gente una
semplice domanda: “la recessione, e la politica del governo, in
che modo
stanno toccando la vostra
vita?” Sulla base delle risposte, ha concluso che l'austerità è
stata “devastante
per le persone a basso reddito, disoccupati, emarginati o gente che dipende
dal welfare” -
insomma , quelli più vulnerabili e che, in primo luogo, non avevano
nulla a che fare con la crisi. E avverte che “il duplice attacco
della disoccupazione da una parte e dei
tagli implacabili a livello nazionale e locale dall'altra,
ha spinto gli individui, le famiglie
e le comunità
nella povertà,
con casi
documentati di
genitori che
patiscono loro la
fame per poter sfamare
i propri figli, di persone
non in grado di
riscaldare le loro case e di una
giovane generazione a serio rischio
di andare perduta
per disoccupazione, droga e criminalità. Così,
fondamentalmente, il quadro
che ne viene fuori
è di persone che
stanno raggiungendo il punto di rottura, perché
sopportano il
peso di una crisi
con la quale non
hanno niente a che fare”.
Infine, Peter McVerry ha scritto di recente sul problema dei senzatetto in Irlanda, dicendo che è “fuori controllo” e “sta peggiorando di settimana in settimana e nessuno sembra fare nulla”. Nella sola Dublino, sei persone al giorno diventano senza tetto. Giusto per stare al passo con il problema bisognerebbe aprire un nuovo ostello con 28 posti letto ogni settimana. E' difficile per i senzatetto trovare una casa in affitto, perché a Dublino ci sono 2.500 persone alla ricerca di 1.500 unità abitative e dal 2011 gli affitti sono aumentati del 18%, mentre i contributi per pagare gli alloggi a carico del Dipartimento della protezione sociale sono diminuiti di quasi il 30% dal 2011. In teoria, c'è anche il social housing, ma c'è una lista d'attesa di quasi 90.000 persone. Il governo ha detto di voler costruire delle nuove case nei prossimi due anni, ma questo riuscirebbe a ridurre la lista d'attesa solo del 2%.
Questi approfonditi rapporti provenienti da fonti diverse come l'OCSE e Social Justice Ireland confermano che l'austerità era ed è tuttora la soluzione sbagliata per rilanciare l'economia.
Tuttavia, dal 2008 l' Irish Times sta portando avanti una campagna per “educare” il pubblico alle presunte virtù dell'austerità. Si possono fare molti esempi, ma due più recenti risaltano come profondamente rivelatori dello stato dei media irlandesi mainstream. Essi illustrano il metodo sistematico seguito sin dall'inizio della crisi nel trasmettere acriticamente i punti di vista pro-austerità del governo e della troika.
In primo luogo, Stephen Collins, editorialista politico dell'Irish Times, supera se stesso nel lodare Enda Kenny, perché – chi l'avrebbe mai detto - Kenny ama il suo lavoro. L'elogio è presumibilmente ben meritato perché il suo “piacere evidente nel fare il suo lavoro è un aspetto fondamentale del creare fiducia” e un “elemento chiave del successo di Kenny è stato il suo ottimismo contagioso”. C'è una grande foto accanto all'articolo che mostra Kenny con un grandissimo sorriso. Alcuni lettori potrebbero ben concludere che era semplicemente impossibile trovare un unico risultato reale positivo che non fosse il sorriso di Kenny.
In secondo luogo, Irish Times ha pubblicato un brillante
profilo di Christine Lagarde, direttore
del FMI dal 2011, scritto da Peter Wilson e dal titolo “Christine
Lagarde: pronta
a conquistare l'Europa” . Dall'articolo
traiamo una serie di informazioni chiave su
Lagarde, che solo un giornalista esperto
nelle tecniche
investigative più rigorose
avrebbe potuto
scovare. Lei è
una “donna alta, carismatica,
dai capelli d'argento e vestita
Chanel, che buca lo schermo”
ed e “l'unica personalità
ad essere stata sulla copertina di Forbes e
di Vogue
contemporaneamente”,
e intorno a lei si crea una
“emozione vera”. Lei
anche “gestisce
una capacità di
prestito da un
trilione di euro” in Europa e “uno dei suoi principali punti di
forza ... è la sua durata e resistenza” . Ma
questo non è tutto: lei è un'ex
campionessa di
nuoto e fa “20 minuti di yoga ogni mattina” e “nuota quando
può”, ma ha “bisogno solo di sei ore di sonno” per notte. In
breve, “sotto
il suo fascino c'è
la vena competitiva di un'atleta”.
Infine, veniamo a sapere che ha
uno stipendio esentasse di oltre 480 mila dollari l'anno, abbastanza
protetto
dall'austerità.
Lo scollamento tra la
copertura mediatica e la realtà potrebbe
aver raggiunto nuove vette. Come
diventa sempre più difficile nascondere il fatto che l'austerità
non ha funzionato, i media fanno un ultimo disperato tentativo di “educare” il pubblico?
Julien Mercille è docente presso l'University
College di Dublino, in Irlanda. E'
specializzato in politica estera americana e geopolitica.
Questo atteggiamento dei giornalisti irlandesi, italiani, tedeschi, inglesi, ecc. ecc. ecc. è pura istigazione alla violenza.
RispondiEliminaAnche io hoi capelli d'argento e corti, ma non sono altissima 1,65 né magrissima, un peso nella norma. Mi vesto a volte con i vestiti che trovo nei mercatini, oppure nei classici negozi ma quasi sempre aspettando i saldi. Sulla copertina di Vogue non ci sono ovviamente mai stata, ma una volta il Times ha dedicato la copertina a tutti gli internauti tra cui ovviamente c'ero pure io. Anche intorno a me si creano "emozioni vere" durante le discussioni che possono avvenire in famiglia o al lavoro o quando perdo la pazienza con la suocera che accudisco ma che a volte è proprio noiosa. Ho poi una capacità anche io di prestito considerando che la mia adorata figlia non lavora, per non parlare della mia durata e resistenza a proposito delle emozioni vere sopracitate. Invece dei 20m. di yoga faccio la sera i miei bravi addominali sul tappetino di casa per rafforzare la mia schiena e tenere a bada la sciatica. Sinceramente avrei bisogno di più di 6 ore di sonno ma se riesco a dormire 6 ore sono contenta visto che soffro d'insonnia dopo la menopausa. Non sono molto competitiva ma posso considerarmi un'atleta se riesco tutti i giorni a fare la mia bella passeggiata di almeno mezz'ora. E veniamo dulcis in fiìundo allo stipendio, considerando che sono 30 anni che lavoro e che fino al 1999 sono stata pagata in lire penso proprio che non sono riuscita a racimolare la somma di 480 mila dollari considerando il netto degli emolumenti che mi sono stati erogati. Ho però un tesoro in più che la Christine non ha: un marito ed una figlia che sono delle gran persone e non scambierei con la Lagarde nemmeno un elettrone di me stessa.
RispondiEliminaCredo che possiamo sperare in un risultato elettorale eclatante in Irlanda, dato anche che hanno vicino la Gran bretagna che ha stampato lenendo i morsi della crisi e loro no. Ma anche qui da noi, per fortuna, la magistratura ha deciso di dare una mano all'unico partito dichiaratamente anti euro http://www.wallstreetitalia.com/article/1684098/politica/veneto-salvini-o-arrestati-tornano-a-casa-o-andiamo-noi-a-tirarli-fuori.aspx
RispondiEliminavinceremo!