27/04/14

Il futuro chief economist della Bank of England avverte: "E' tempo di ripensare tutto"

Zerohedge riporta un estratto di un intervento di Andrew Haldane, futuro capo economista della BoE, molto critico verso teorie e modelli economici neoclassici: è ora di rimettere l'economia con i piedi per terra. 




Andrew Haldane, ben noto tra i lettori come uno dei banchieri centrali più franchi e credibili di tutto il mondo, a giugno diventerà Chief Economist della Bank of England. Questo è ciò che rende le sue osservazioni - in ogni caso fattualmente oneste - estremamente scomode per i modellisti DSGE (Dynamic Stochastic General Equilibrium) dello status quo keynesiano, vivi e vegeti in ogni banca centrale del mondo. Per riassumere il suo pensiero in questa lettera - i modelli sono inutili ed è il momento di ripensare tutto...

Da Andrew Haldane:

Alla luce della crisi finanziaria, queste fondamenta [macro e micro modelli economici] non sembrano più così solide. La concorrenza sfrenata, nel settore finanziario e altrove, ha dimostrato di non aver servito bene la  società più ampia. Si è scoperto che l'avidità, portata agli eccessi, è un male. La Mano Invisibile, se spinta troppo lontano,  potrebbe rivelarsi malevola e ostile, contribuendo alla più grande perdita di reddito e di produzione a livello mondiale dagli anni '30. Il perseguimento del proprio interesse, da parte delle singole imprese e dei singoli individui all'interno di queste imprese, ha reso la società più povera .
La crisi ha anche messo a nudo l'inadeguatezza latente dei modelli economici con equilibri stazionari unici e aspettative razionali. Questi modelli hanno fallito nello spiegare il genere di eventi macro-economici estremi, quali crisi, recessioni e depressioni, che sono di massimo interesse per la società. Le aspettative degli agenti, quando le cose si mettono male, hanno dimostrato di essere tutt'altro che razionali, e di essere guidate invece dalla paura della mandria o dell'ignoto.

L'economia in crisi si è comportata più come melma che cola lungo le pareti di un magazzino che come il pendolo di Newton, con un movimento più organico che armonico.

...siamo una specie altrettanto cooperativa quanto competitiva. Questa non è certo una conclusione sorprendente per sociologi e antropologi. Ma per gli economisti è una rivoluzione copernicana.

Alla luce di tutto ciò, è tempo di ripensare alcuni degli elementi di base dell'economia. 

Il report completo è disponibile qui

7 commenti:

  1. In Inghilterra parrebbe esserci un dibattito sulle vere cause della crisi, dimostrando ancora una volta maggiore realismo politico.
    Cosa pensare, invece del nostro paese?

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  2. Nel nostro paese il dibattito è stato portato "a forza" nelle radio e nelle Tv grazie a Bagnai e agli altri professori che hanno capito e non hanno avuto paura di esporsi - ma il mondo dell'establishment politico ed economico purtroppo è ancora anni luce indietro.

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  3. Secondo me bisogna ridare forza allo Stato "affinchè Il perseguimento del proprio interesse, da parte delle singole imprese e dei singoli individui all'interno di queste imprese che ha reso la società più povera" sia messo sotto controllo per il bene dela comunità, con norme e regole ben precise da cui non si possa prescindere.

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  4. Mi permetto di ipotizzare che i "modelli" da ripensare siano invece alquanto vetusti. Anche se "a volte ritornano"
    http://orizzonte48.blogspot.it/2014/04/la-sofferenza-dei-pochi-che-decide-la.html

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  5. Potete rigirarla mille volte ma la frittata del capitalismo ha i decenni contati.
    Dal mio punto di vista una bestemmia contabile prima di tutto. Un assurdo matematico che fa delle risorse terrene un elemento infinito.....come stampare moneta. Che intelligenza! Che visuale! Che progresso!
    In fin dei conti non è solo l'universo ad espandersi all'infinito. Lo è da molti secoli anche l'imbecillità umana. Ma tutto collasserà. Questione di tempo. Le ideologie e le civiltà nascono e muoiono. Sempre inesorabilmente.
    Poi si va in gita turistica a vederne le macerie......................................

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  6. purtroppo una rondine non fa primavera. questo è solo l'inizio di un processo che sarà lungo anni per arrivare forse a un'impostazione di società più umana.

    le elite occidentali sono in realtà ancora ben salde al loro ordine di governo attuale e non lo cambieranno se non perchè costrette dagli eventi...

    ad esempio oggi si registra l'ennesimo monito del FMI al Messico per liberalizzare più celermente il settore dell'energia - il Messico ha guardacaso giacimenti ingenti di petrolio e gas. tutto il mondo (occidentale) è Paese. pur di rinunciare alla "loro" rendita di posizione se fosse per loro ci rimanderebbero nel 1800....anzi alle volte viene il dubbio che sia proprio uno degli obiettivi.

    Direi che l'ottimismo di Bagnai nel caso specifico europeo si è rivelato quantomeno malriposto.

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    1. Credo che l'ottimismo di Bagnai sia volutamente forzato, a volte, per ragioni di mero mantenimento del morale delle truppe. Non che questo me lo faccia apprezzare di meno, beninteso: la grande parte dei risvegliati deve ringraziare lui. Tornando al punto: credo - nella mia cecita' piu' o meno parziale - che le linee di sviluppo di lungo periodo da lui individuate siano solide: stiamo andando verso un periodo favorevole alla repressione finanziaria per il semplice fatto che i paesi guida del blocco occidentale (usa e uk) sono debitori netti; questo semplice fatto li mettera' in rotta di collisione col creditore del medesimo blocco (la germania); i segni del "disgelo" dell'ala - timidamente - keynesiana ci sono tutti, dai pronunciamenti della Yellen, passando per il report sulla moneta endogena della BoE fino alla varie prese di posizione contro le teorie neoclassiche che si fanno sempre piu' numerose da parte di molti commentatori dei media anglo (e della Fed stessa). Questo come dice orizzonte48 potrebbe portarci in una finestra di possibilita' per riattivare almeno parzialmente i principi e i meccanisimi della nostra Costituzione. Tuttavia e' anche vero che gli Usa sono molto in ritardo in questo processo, la lotta tra le sue due anime e' ancora lontana dalla conclusione e potrebbe essere guidata da eventi esterni. Se procedesse linearmente, saremmo effettivamente in un ritardo pauroso, ma la situazione inizia ad essere cosi' fluida che improvvisi cambi di paradigma o ricombinazioni al momento imprevedibili potrebbero palesarsi in modo repentino e inaspettato a seguito di shock sistemici.

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