31/05/13

Krugman: L’infinita “Storia di successo” Irlandese


Paul Krugman contro la mitica favola della ripresa guidata dalle esportazioni dell'Irlanda: l'export c'è, ma crea troppo poco valore aggiunto che resta all'interno del paese...(hat tip all'Antidiplomatico)


Traduzione di Alex
Nella discussione sui problemi incontrati dalla   "troika" nel gestire  le  politiche di salvataggio europeo,  generalmente Jean Pisani-Ferry   si mantiene ragionevole.  Ma questo commento mi ha colpito:

     ".. Tre anni dopo, i risultati si sono mixati al meglio. La disoccupazione è aumentata molto più di quanto previsto e le difficoltà sociali sono innegabili.  Ma c’è un fatto molto positivo:  l'Irlanda è un paese  oramai sulla via della ripresa  da una crisi finanziaria eccezionalmente grave. Ma c'è anche un lato oscuro…"

29/05/13

L'intervento di Borghi a Bruxelles: Perché una taglia unica non va bene per tutti - Il caso dell'Italia

Pubblichiamo la traduzione dell'intervento di Claudio Borghi Aquilini alla conferenza tenutasi a Bruxelles il 24 gennaio 2013 per la presentazione del Manifesto di solidarietà europea.
Come dice Henry, che l'ha tradotto: "perché lo SME fallì, l'Euro fallirà... e nemmeno la Lira si sentiva tanto bene"



Traduzione di Henry Tougha
La solidarietà europea di fronte alla crisi dell'Eurozona
Bruxelles
24 gennaio 2013

Gentili Signori,

vorrei offrirvi un breve viaggio che comincia qui e termina in Italia, il mio paese, e al termine di questo viaggio spero sarà chiaro che tavolta ci sono matrimoni che sarebbe molto meglio non celebrare. Un brillante economista italiano, il professor Alberto Bagnai, ha perfino scritto un racconto: "Il romanzo di Hans Centro e di Maria Periferia", prevedendo ciò che avverrà in futuro se dovessimo insistere nel mantenere questo fidanzamento troppo a lungo, e le conseguenze sono assai cupe. Non c'è niente di male nell'amicizia, talvolta può sfociare in un matrimonio, ma il più delle volte è meglio restare solamente amici. E per l'Europa è proprio il caso.

26/05/13

Bagnai Borghi e Sapir: manifesto di solidarietà europea per avviare la ricostruzione

Un gruppo di economisti europei di alto livello -  tra cui i nostri Alberto Bagnai, Claudio Borghi e Jacques Sapir (anche lui ormai ben noto ai frequentatori del blog) - hanno firmato un manifesto col quale si intende avviare una soluzione praticabile degli squilibri dell'eurozona, secondo un principio di solidarietà e quindi di condivisione dei costi. Tutti i partecipanti, pur con visioni anche differenti,  riconoscono che la premessa necessaria è lo smantellamento della moneta unica.  Da qui si parte per ricostruire un'Europa della solidarietà (e la nostra Costituzione). La presentazione del manifesto si terrà a Parigi il 15 di giugno. 


La segmentazione controllata dell’Eurozona per preservare le conquiste più preziose dell’integrazione europea.


La crisi dell’Eurozona mette a rischio l’esistenza dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo.


La creazione dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo si colloca fra le maggiori conquiste dell’Europa post-bellica in campo politico ed economico. Il notevole successo dell’integrazione europea è scaturito da un modello di cooperazione che beneficiava tutti gli stati membri, senza minacciarne alcuno.


25/05/13

La Francia deve farsi carico dello smantellamento dell’Euro

La seconda parte dell'articolo dei tre economisti europei pubblicato da Bloomberg considera come si potrebbe avviare un percorso di smantellamento e individua la Francia come paese cruciale per l'exit strategy.



Traduzione di Alex
di Brigitte Granville, Hans-Olaf Henkel and Stefan Kawalec - La Francia ha contribuito in modo decisivo alla costruzione  non solo del sistema dell'euro, ma dell'intero progetto europeo.  Di conseguenza ciò ha fatto sì che i leader francesi agissero nel senso di preservare l'euro a tutti i costi.  Costi, che  come abbiamo spiegato nella Parte 1 di questo articolo, sono diventati alquanto insopportabili.  Si rende quindi necessaria una nuova strategia, e nel definirla  il ruolo guida della Francia risulterà  ancora una volta fondamentale.


24/05/13

Salviamo l'Europa: Sciogliamo l'Euro

Un articolo di tre economisti europei pubblicato da Bloomberg considera lo smantellamento dell'euro - o almeno l'uscita dei paesi più forti - non come la fine dell'Europa, ma al contrario come un modo per salvarla



di Brigitte Granville, Hans-Olaf Henkel and Stefan Kawalec
Alla vigilia della guerra civile americana, Abraham Lincoln pronunciò la famosa frase "una casa divisa non può stare in piedi." Oggi, l'Unione Europea - impegnata da decenni alla ricerca di un' "unione sempre più stretta" - deve confrontarsi con una straziante verità. La massima di Lincoln deve essere letta al contrario. Affinché l'UE possa sopravvivere, l'euro si deve sciogliere.

22/05/13

WSJ - Concepire l’inconcepibile: l’abbandono di una valuta!

Un significativo monito dal Wall Street Journal: un regime monetario sembra immutabile, fino al giorno in cui non viene spazzato via!  
(grazie a Leo per la segnalazione)


Traduzione di Alex 
Di Thomas CATAN e Marcus WALKER, Wall Street Journal - La disoccupazione in Spagna ha raggiunto il  27%. I giovani sono in fuga da Portogallo e Irlanda. Un greco su quattro ha difficoltà nel comprarsi da mangiare.

Nonostante lo stato di Depressione, l'Europa non dispone di un piano di emergenza per ridare lavoro alla gente. Nell’ottica della strategia  di uscita dalla crisi dell’Euro, di matrice tedesca, per sfuggire alla crisi dell'euro  gli stati  dell'Europa meridionale devono continuare a tagliare la spesa pubblica, abbassare i salari, limare al ribasso i prezzi  fino a quando saranno di nuovo competitivi.  In base ad alcuni  studi di Goldman Sachs, al ritmo attuale, ci potrebbe volere un decennio o più per completare il processo.


19/05/13

Un prelato Spagnolo esprime timori sul fatto che la crisi dell’euro possa causare una recrudescenza di “odio reciproco” .

Dal Telegraph le preoccupazioni della Chiesa di Spagna, che interviene con aiuti alle famiglie in una situazione sempre più insostenibile. 
(Grazie ad Alex per la traduzione, che gli ha messo a dura prova la pazienza... )




Il primate Cattolico di Spagna auspica un profondo ripensamento sulle politiche europee anticrisi al fine di evitare il collasso sociale, avvertendo che la crescente disoccupazione in Spagna e nel Sud Europa sta diventando molto pericolosa.

17/05/13

Krugman: La teoria dell'austerità di Smith/Klein/Kalecki

Paul Krugman sdogana la Shock Economy di Naomi Klein e tutto quel che dentro di noi già sappiamo - anche  perché lo dicono apertamente:  la crisi, per alcuni,  è una bella opportunità


Noah Smith ha recentemente espresso un interessante punto di vista sui reali motivi per cui le élite sostengono così tanto l'austerità, anche se in pratica non funzionano. Le elites, egli sostiene, vedono le difficoltà economiche come un'opportunità per costringere a delle "riforme" – cioè in sostanza i cambiamenti da loro desiderati, che possano servire o meno a promuovere la crescita economica - e si oppongono a tutte le politiche che potrebbero attenuare la crisi senza rendere necessari questi cambiamenti:

Il mito del contribuente del Nord che paga per salvare i paesi del Sud

Con questo post inizia la collaborazione con vocidallestero di  Constantin Xekalos,  una voce diretta dalla Grecia. Qui un articolo di Reuters Grecia sui veri "costi-benefici" dei salvataggi del Sud!



L’analisi economica pubblicata oggi dalla agenzia di stampa Reuters  riferisce che  i contribuenti del Nord non hanno speso un centesimo per il salvataggio del Sud. Al contrario, i governi di Germania, Finlandia, Austria, Paesi Bassi e Francia RISPARMIANO miliardi grazie al calo dei tassi di interesse sui prestiti. Secondo la società assicurativa Allianz solo la Germania negli anni 2010-2012 ha guadagnato 10,2 miliardi di euro dal calo dei tassi di interesse sui titoli a dieci anni. Tuttavia, come osservato da Reuters, per scopi pre-elettorali ha avanzato l'idea che i lavoratori del nord lavorano duramente perché sono chiamati a pagare gli errori e le follie dei governi del sud. 

13/05/13

Ultime dichiarazioni del solito Schauble: "La BCE non violi i trattati per aiutare l'Italia."


Riporto le fondamentali considerazioni di Orizzonte 48 a proposito delle arroganti e indebite dichiarazioni del ministro tedesco contro il sacrosanto tentativo di dar fiato alle imprese italiane creditrici dello stato, ed evitare così chiusure e insolvenze -  facciamole girare!



...E già qui si parte male: Schauble, esponente governativo tedesco, ha come al solito impunemente violato una delle più importanti norme del Trattato, una di quelle che i tedeschi considerano essenziale, ma evidentemente solo a proprio unilaterale favore:
 
l'art.130 del TFUE: "Nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri a loro attribuiti dai trattati e dallo Statuto del SEBC e della BCE, né la Banca centrale europea, né una banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni, dagli organi o agli organismi dell'Unione, DAI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI nè da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni gli organi e gli organismi dell'Unione, NONCHE' I GOVERNI, DEGLI STATI MEMBRI SI IMPEGNANO A RISPETTARE QUESTO PRINCIPIO E A NON CERCARE DI INFLUENZARE I MEMBRI DEGLI ORGANI DECISIONALI DELLA BANCA CENTRALE..."
 

12/05/13

CEO Saxo Bank: L'euro? Un disastro destinato a fallire! La crisi continuerà

ForexInfo riporta un'intervista al Presidente di Saxo Bank sulla crisi attuale. Le voci sul disastro euro ormai si  moltiplicano. 


di Federica Agostini
"In 25 anni di carriera passata nel settore finanziario - ha detto il CEO Saxo Bank Lars Seier Christensen all’evento di Londra #FXDebates - raramente ho assistito ad un periodo così turbolento e allo stesso tempo interessante come quello della crisi dell’Euro.
La crisi dell’Euro si è rivelata un totale disastro, con conseguenze enormi per tutti i partecipanti al mercato valutario e per i cittadini dell’Eurozona." 

09/05/13

Perché non possiamo «fare come la Germania»

Martin Wolf racconta sul Financial Times  il romanzo di centro e periferia, già ben noto  a chi segue Bagnai, e avverte che la strategia di trasformare i paesi euro in piccole repliche della Germania può portare solo a una recessione mondiale


Sintesi e traduzione di Bardamu
L’editorialista del Financial Times Martin Wolf si scaglia contro la ricetta anticrisi «a taglia unica» che l’Europa sta imponendo a tutti i Paesi «maiali»: la crescita trainata dalle esportazioni o, per dirla con i nostri commentatori e opinionisti economici un tanto al chilo, «fare come la Germania». 

07/05/13

Financial Times: Allentamento dell’austerità in Italia? Tutte chiacchiere!

Il parere di Wolfgang Munchau sul Financial Times a proposito dello stop all'austerità del governo Letta: come al solito, la chiameranno pace, ma sarà un deserto. 


Sintesi e traduzione di Alex
Come dobbiamo leggere lo sbandierato   allentamento delle misure di austerità fiscale di cui si mormora recentemente in Europa? Siamo realmente di fronte ad una svolta di sostanza? Secondo il commento di Munchau sul Financial Times si tratta di una mera operazione di cosmesi politica, una operazione,  al più, di pubbliche relazioni,  che non intaccherà  minimamente la natura pro-ciclica delle politiche di consolidamento fiscale intraprese dall’Italia. E nessun’aiuto potrà venire dalla Germania, a sua volta impegnata sullo stesso fronte.

06/05/13

EURO: un cambiamento significativo

Il primo sostenitore dell'euro che a sinistra cambia idea è un tedesco: Oskar Lafontaine,  padre tedesco dell'euro,  si pente e lo dichiara insostenibile causa dumping salariale dei tedeschi.  Inizia la frana, e chi non si sbriga a capirlo sarà seppellito. Un bel commento di Jacques Sapir e la dichiarazione di Lafontaine




La dichiarazione di Oskar Lafontaine del 30 aprile scorso è un evento storico [1] . E' la prima volta che un ex attore di primo piano nella creazione dell'euro ammette che è stato un errore. Questa dichiarazione segna un cambiamento nella posizione dell'élite europea di cui Oskar Lafontaine fa parte. Preannuncia che ormai altre affermazioni dello stesso tipo si moltiplicheranno nei prossimi mesi.

04/05/13

Krugman: Il pestaggio deve andare avanti

Paul Krugman sul New York Times traduce in parole povere, e popolari,  il gergo degli eurocrati.



P.S. Grazie a Bardamu! I lettori anglofoni e francofoni stanno arrivando in forze!
 
Traduzione di Bardamu
Certe volte gli economisti che occupano cariche pubbliche danno cattivi consigli; altre volte danno pessimi consigli; altre volte ancora lavorano all’OCSE.

02/05/13

Sapir: Quale futuro per la zona euro?

Jacques Sapir commenta uno studio di una fondazione tedesca  sulla  possibile evoluzione futura della crisi dell'eurozona



Traduzione di Ugo Sirtori
La Friederich Ebert Stiftung, una fondazione tedesca legata alla SPD, ha appena pubblicato un documento che analizza i possibili scenari futuri per la zona Euro, un progetto dal titolo Scenario Team Eurozona 2020 [1]. Questo documento è stato preparato sulla base di molti incontri (16 in totale) in diversi paesi nel corso del 2012. Le conclusioni sono state tirate in un incontro tenutosi a Bruxelles il 6 dicembre 2012. Anche se non rappresenta la posizione ufficiale della social-democrazia tedesca ed europea (partecipanti provenienti da vari paesi dell'area hanno collaborato alla sua stesura) questo documento è sintomatico del punto di vista che si è ora formato in Germania sulla questione dell'area dell'Euro. Questo è quel che lo rende interessante. Non consideriamo questo testo come l'alfa e l'omega della riflessione su questo tema, ma come qualcosa che è rappresentativo di una mentalità nel resto d'Europa e in Germania e che contrasta nettamente con quanto continua a essere propagandato dalla stampa francese tutta. Il documento inizia con uno 'stato dell’arte' e riconosce che l'Euro sta affrontando una crisi diffusa. Esso riconosce che le misure finora adottate per affrontare questa crisi si sono rapidamente mostrate inadeguate e hanno contribuito a esacerbare la crisi.