29/06/12

Il vertice delle grandi illusioni

Da MicroMega un articolo di Sergio Cesaratto ci spiega la solita profonda inconcludenza di questo summit Europeo


(da cui deriva la solita propaganda di regime, stavolta rafforzata in versione calcistica?...)







L'euforia dei mercati seguita al vertice di Bruxelles durerà poco. Mentre i commenti dei politicanti italiani sono improntati alla solita superficialità. Monti grida vittoria perché ha evitato l’esplosione degli spread lunedì e l’uscita del paese dall’euro. Ma abbiamo solo guadagnato un po' di tempo: nessun nodo è stato sciolto.

di Sergio Cesaratto

Mario Monti è tornato da Bruxelles con un po’ di paracetamolo utile solo a evitare il tracollo dell’euro questo lunedì.
L’accordo stipulato al vertice europeo conclusosi giovedì notte prevede che i fondi salva-stati – e specificatamente lo European Stability Merchanism (EMS) che va a regime a luglio con una dotazione di 500 miliardi di euro – vengano usati per ricapitalizzare le banche spagnole, inguaiate dallo scoppio della bolla immobiliare, e per sostenere i titoli di stato italiani e spagnoli.

28/06/12

Krugman e Layard: Un Manifesto per il Buonsenso Economico



Più di quattro anni dopo l’inizio della crisi finanziaria, le principali economie avanzate del mondo restano profondamente depresse, una scena che ricorda fin troppo quella del 1930. E la ragione è semplice: ci affidiamo alle stesse idee che hanno governato le azioni di politica economica nel 1930. Queste idee, da tempo smentite, comprendono errori profondi sia sulle cause della crisi che sulla sua natura che sulla risposta appropriata.

27/06/12

Varoufakis: la Grecia è Finita


In un'intervista con la BBC Australiana, Yanis Varoufakis dipinge la sindrome maniaco-depressiva della Grecia, che non può essere salvata, a meno di un improbabile New Deal Europeo. 


Il deragliamento del treno dell'euro, iniziato con la Grecia e quindi con le altre vetture che hanno cominciato a uscire dai binari una dopo l'altra - Irlanda, Portogallo, e oggi Spagna – va avanti. E il voto Greco non cambierà niente. Tutta l'esuberanza e le celebrazioni sono completamente e assolutamente fuori luogo. Io temo che l'eurozona e l'Europa stiano continuando lungo il percorso degli ultimi due anni fatto di una serie di errori, una commedia degli errori. Basta guardare ciò che sta accadendo oggi in Spagna,. E quello che sta accadendo in Italia. A meno che la logica o ciò che passa come la logica dell'approccio Europeo alla crisi non cambi velocemente, molto presto la zona euro sarà storia.

25/06/12

Fondi Pensione in Pasto ai Pescecani

Il Tesoro nel silenzio più totale sta facendo una "pubblica consultazione" sulla sporca faccenda  dei fondi pensione. Lo sapevate? Ce lo racconta l'ottimo Beppe Scienza, che suggerisce una mail  da inviare al Tesoro. 


 

di Beppe Scienza - "La previdenza integrativa andrebbe evitata. Però vi sono rimasti incastrati 5,5 milioni di italiani. Due milioni di lavoratori aderiscono ai fondi pensione negoziali dove il loro TFR è finito in modo irrimediabile (chi ha ancora il TFR se lo tenga stretto!). Ogni modifica della normativa è fondamentale per i poveracci in trappola. In questi giorni è in corso una pubblica consultazione da parte del Tesoro (ignota ai più, ndr) sul nuovo regolamento sui fondi pensione scritto su misura per l'industria parassitaria del risparmio gestito. Cosa che non stupisce, essendo stato elaborato col ministro del Lavoro. La stessa Elsa Fornero che ai tempi della sciagurata riforma del TFR del 2007 spronava ad aderire ai fondi pensione perché "Bisogna pure aver fiducia!".
Cosa non va nel nuovo schema? Parecchio:

17/06/12

La Scelta della Grecia: Contrattare o Supplicare


Il voto della Grecia avrà un peso su tutti noi. Siamo tutti Greci, ma veramente. Diffondiamo queste parole appassionate e illuminanti di Yanis Varoufakis

 


Quando due parti contrattano, la loro interazione riflette un potenziale beneficio reciproco ma anche un conflitto. Per esempio, quando un'azienda e il suo fornitore raggiungono un accordo, vi è spesso più di un prezzo da cui entrambi potrebbero trarre vantaggio. La fascia alta della gamma dei possibili prezzi favorisce il fornitore, mentre la fascia più bassa avvantaggia l'impresa. Così, quando la contrattazione li porta ad un accordo sul prezzo finale, essi si aprono a un vantaggio reciproco e risolvono un potenziale conflitto.

15/06/12

Crisi del Debito dell'Eurozona - "Bisogna parlare della Germania!"

Da Eurointelligence un lungo articolo (tradotto quasi integralmente) di Satyajit  Das, economista e finanziere autore di Extreme Money, che ci mostra la trappola in cui la Germania  si è rinchiusa con le sue proprie mani: sia che continui coi salvataggi, sia che faccia crollare l'eurozona, è comunque il paese più esposto.





di Satyajit Das - Ora si tratta della Germania, non di Grecia, Spagna, Italia, Irlanda e Portogallo!

La Germania è finanziariamente vulnerabile. Indipendentemente dal corso degli eventi, si trova davanti dei costi rovinosi. 

 
Oh Che bella Crisi ...

Ad oggi, la Germania ha vissuto molto bene la crisi Europea del debito.

L'economia Tedesca è una delle poche economie che dal 2008 sono cresciute. La disoccupazione è bassa e i lavoratori hanno avuto aumenti di stipendio.

I tassi di interesse sui suoi titoli di Stato, i Bund, sono ai minimi record. Il 23 maggio 2012, i titoli a due anni sono stati emessi con una cedola pari a zero e hanno dato agli investitori un rendimento dello 0,07% annuo, spingendo il Financial Times a pubblicare il titolo: Oh Schatz: No Coupon (il titolo Tedesco a due anni è conosciuto come il Schatz). Pochi giorni dopo le obbligazioni rendevano lo zero per cento. Poco dopo, il rendimento sui titoli a 2 anni è diventato negativo. I tassi bassi riflettono il fatto che i titoli Tedeschi sono considerati beni rifugio in quanto gli investitori fuggono dagli altri mercati Europei.

14/06/12

Münchau: con l'uscita dell'Italia dall'Euro, inizierebbe la crisi della Germania

Voci dalla Germania ci traduce questo interessante articolo di Wolfgang Munchau su Der Spiegel, che mette in luce la reale situazione della Germania e quanto avrebbe da perdere dalla crisi dell'euro, cosa di cui noi Italiani periferici non  siamo abbastanza consapevoli



Dopo le banche spagnole, anche l'Italia dovrà chiedere la protezione del fondo salva stati? Gli aiuti disponibili non saranno abbastanza - l'Eurozona rischia il crollo. Ma come avverrà il crollo?

Abbiamo avuto diversi avvertimenti, come recentemente quello di Christine Lagarde o di George Soros: l'Euro rischia di disintegrarsi entro tre mesi. Io condivido la previsione. Al centro del problema non c'è la Grecia, ma Spagna e Italia.  Il punto è che i meccanismi attuali di salvataggio in caso di escalation della crisi non sarebbero sufficienti.

12/06/12

Economonitor: L'economia Italiana sta Cedendo


Si moltiplicano gli articoli che segnalano l'Italia a rischio crollo. Qui su Economonitor

di Rebecca Wilder - Oggi l'IStat ha pubblicato i dati del 1 ° trimestre 2012 che testimoniano un crollo del PIL reale dell'economia Italiana. Una debole domanda estera più una precipitosa caduta della spesa nel settore privato ha fatto calare il prodotto interno lordo (PIL) dello 0,8% rispetto al trimestre precedente (3,2% ad un tasso annualizzato). I punti salienti sono i seguenti:

Ultimo aggiornamento da Business Insider stanotte: l'Italia Crolla


Il solito finto salvataggio Spagnolo fa correre il contagio sempre più veloce... tutti guardano a noi, ed ecco cosa scrive ora Business Insider

Mentre questa mattina gli analisti si sono occupati dell'accordo sul salvataggio delle banche in Spagna, è importante non dimenticare il prossimo grande problema dell'Europa: l'Italia.
I rendimenti sui titoli di Stato Italiani oggi stanno salendo alle stelle, in quanto gli investitori si chiedono quanto le banche Italiane siano più forti di quelle Spagnole. In nessun caso, sembrerebbe, essi ritengono che il salvataggio abbia separato lo stress nel settore finanziario da quello del governo.

Il FTSE MIB Italiano è in diminuzione del 1,1 per cento.
Rendimenti Italiani a 10 anni in crescita di 20 bps:
 



08/06/12

Martin Wolf: Fiscalità, Produttività e Prosperità


Un bell'articolo di Martin Wolf sul Financial Times analizza il rapporto esistente tra pressione fiscale e produttività, e mostra con i dati che  il punto non è la pressione fiscale, ma come questa viene utilizzata ...contro molti luoghi comuni


Il focus della discussione politico economica degli Stati Uniti allo stato attuale è quasi interamente sui disavanzi di bilancio e il livello della tassazione. La mia opinione è che queste sono questioni di secondo o anche di terzo ordine. Ciò che conta molto di più è la capacità dell'economia di offrire livelli di vita soddisfacenti per i cittadini. Questo dipende da forze molto più fondamentali dei deficit e delle tasse, come l'innovazione, l'occupazione e i redditi. Evidentemente, io sostengo che le tasse e il deficit non determinano questi risultati. E lo dico perché effettivamente non lo fanno.

04/06/12

Perché l'Unione Fiscale e di Bilancio non Funzionerebbe

Man mano che mi inoltro nelle letture consigliate, mi risulta sempre più chiaro il motivo per cui la crisi dell'euro non può essere risolta  con un'unione fiscale o di bilancio, come sembra cominciare a pensare generosamente la Germania, dopo che le sue esportazioni verso l'eurozona hanno iniziato il movimento discendente.
Per capirlo meglio, può essere utile ripercorrere un po' di storia del nostro controverso rapporto con l'area del marco. 

Johann Friedrich Overbeck, Italia und Germania. 1828. München, Neue Pinakothek.

Il Serpentone 
Nel 1973 l'Italia aderì al primo tentativo fatto in Europa di integrazione monetaria denominato "serpente monetario", dove i paesi aderenti si impegnavano a mantenere le proprie valute ancorate al marco entro una banda di oscillazione, e insieme fluttuare nei confronti del dollaro.
Le autorità di governo allora si accorsero abbastanza presto che la creazione di un sistema di cambi fissi tra economie non perfettamente integrate può fortemente danneggiare alcune delle economie avvantaggiandone altre, e che l'Italia non era in grado di migliorare nel breve periodo le debolezze strutturali della sua economia per adeguarne la competitività a quella dei partners più forti, quindi per evitare di mandare il paese in stagnazione, decisero velocemente di uscire dal serpente.

01/06/12

Fine dell'Euro: Guida alla Sopravvivenza


Nel loro Blog The Baseline Scenario Simon Johnson e Peter Boone sostengono che l'uscita della Grecia farà crollare l'eurozona, e qui spiegano come secondo loro accadrà 


di Peter Boone e Simon Johnson

In ogni crisi economica arriva un momento di chiarezza. In Europa, presto, milioni di persone si sveglieranno e si renderanno conto che l'euro-come-lo-conosciamo non c'è più. Li attende il caos economico.

Per capire perché, prima spogliatevi delle vostre illusioni. La crisi Europea fino ad oggi è stata una serie di presunti "decisivi" punti di svolta, ciascuno dei quali si è rivelato essere solo un altro passo giù verso il burrone. Le prossime elezioni del 17 giugno in Grecia sono un altro momento del genere. Benché le forze cosiddette "pro-bailout" possano prevalere in termini di seggi parlamentari, una qualche forma di nuova moneta presto invaderà le strade di Atene. E' già quasi impossibile salvare l'appartenenza della Grecia alla zona euro: i depositi fuggono dalle banche, i contribuenti ritardano i pagamenti delle imposte, e le aziende posticipano il pagamento dei loro fornitori - sia perché non possono pagare sia perché si aspettano che presto potranno pagare in dracme a buon mercato.