01/04/11

Il Deficit: Nove Miti Che Non Possiamo Permetterci

Coraggio, anche stasera zuppa di macro, con lenticchie e MMT (Moderna Teoria della Moneta)!!! Però è molto digeribile, e anche un po' piccante: un pool di economisti di tutto rispetto stravolge molti luoghi comuni sulla moneta. Dal sito di  New Deal 2.0  - Leggere,  riflettere, e  assimilare bene. Al termine un piccolo amaro.
04/27/2010 - di Lynn Parramore

E' giunto il momento di esaminare i nostri assunti fondamentali in fatto di disavanzo e di debito pubblico. Per decenni, il fondamentalismo del libero mercato è andato praticamente indiscusso e abbiamo visto tutti il risultato - una catastrofe economica di dimensioni epiche. Non possiamo permetterci di commettere lo stesso errore sulla tematica della responsabilità fiscale. E' il momento di prendere in considerazione delle prospettive alternative, invece di dare per buone le ortodossie che continuamente ci vengono ripetute, e che potrebbero compromettere il nostro futuro.Sette economisti affrontano i miti più pericolosi attualmente in circolazione sul fatto del disavanzo del bilancio pubblico.

Mito 1: Il governo deve perseguire il pareggio del bilancio come fa una famiglia privata.
 Realtà: Il nostro governo federale è l'emittente della moneta, cosa che rende il suo bilancio fondamentalmente diverso da quello del cittadino medio. 
Le discussioni sui deficit di bilancio del governo iniziano spesso facendo l'analogia con il bilancio di una famiglia. La gente dice: "Nessuna famiglia può spendere continuamente più del suo reddito, e quindi nemmeno il governo federale può farlo". Ma ci sono grandi differenze tra una famiglia e il governo federale. Non hai la possibilità di stampare denaro nel tuo salotto, vero? Bene, il governo può. Così il modo in cui il governo finanzia il proprio debito e la propria spesa è diverso dal tuo modo di fare.
 Un governo è l'emittente della valuta. La famiglia, d'altro canto, è l'utente. Le famiglie sono limitate dalla necessità di ottenere in qualche modo dei soldi nei loro conti bancari, o i loro assegni andranno a vuoto. Il governo federale, al contrario, non "ha" o "non ha" dollari. Non c'è cassaforte in cui tenga i suoi soldi. In realtà, fa tutti i suoi pagamenti semplicemente con degli accrediti elettronici sui conti bancari privati, in pratica senza limiti. La spesa del governo federale crea sempre nuovi soldi nel sistema, mentre la tassazione li distrugge. Quando famiglie e imprese pagano le tasse, i soldi non vanno da nessuna parte, il governo semplicemente addebita il denaro corrispondente sui conti bancari privati, riducendo la quantità di depositi in loro possesso, vale a dire, correggendo al ribasso le cifre degli stessi conti bancari.
 
Il Governo è limitato solo dalla inflazione che può essere generata da un eccesso di spesa, ma la sua capacità di spesa è numericamente illimitata. Le famiglie invece sono limitate dalla loro capacità di ottenere dollari da una qualche forma di reddito e dal credito, ed entrambi incontrano dei limiti reali.

(Pavlina R. Tcherneva, Assistant Professor, Franklin and Marshall College)

Mito 2: La Social Security e il Medicare richiederanno "scelte difficili".
 
Realtà: La Social Security e il Medicare non stanno affrontando una crisi finanziaria.
 
Un nuovo sondaggio del Pew Research Center indica che quasi l'80% degli americani non si fida del governo federale. Purtroppo, appaiono fin troppo disposti a fidarsi del governo quando ci dice che la Social Security e il Medicare stanno andando in fallimento. Infatti, lo stesso sondaggio mostra che meno della metà di noi dà un parere favorevole sulla Social Security Administration (-13% rispetto a un decennio fa). Non c'è da meravigliarsi. Il rullo di tamburi sulla cosiddetta "crisi" dal fronte della Social Security e del Medicare è al massimo.

Il messaggio del governo è chiaro: entrambi i programmi si scontrano con notevoli difficoltà a venire, soprattutto a causa dell'invecchiamento della popolazione. Al fine di affrontare i problemi incombenti, dovremo fare "scelte difficili." Non tutti potranno avere i soldi che erano stati promessi.

Se sei in giro da un po', hai già sentito tutto questo . Ricordi la Commissione Greenspan? Era il gruppo nominato dal Presidente Reagan ha per "riformare" la sicurezza sociale nei primi anni '80, l'ultima volta che il sistema è stato sull'orlo del "collasso". Grazie alle "riforme" che sono state adottate nel 1983, gli americani oggi lavorano più a lungo ( hanno alzato l'età pensionabile) e pagano di più (sono aumentate le imposte sui salari). E ora ci stanno dicendo che abbiamo fatto tutto questo per niente - il sistema è di nuovo in crisi?

La verità è che in primo luogo il sistema non è mai stato in crisi, perché la capacità del governo di pagare le prestazioni non dipende in alcun modo dal saldo della Previdenza Sociale o del Medicare Trust Funds. Gli assegni provengono direttamente dal Tesoro, e, come Alan Greenspan ha ammesso "Il governo non può diventare insolvente su obbligazioni espresse nella propria valuta."

E così la questione non è se il governo deve fare "scelte difficili" al fine di mantenere a galla questi programmi vitali. La domanda è: riusciranno i politici a fare la scelta più difficile di tutte e dire al popolo americano la verità: la Social Security e il Medicare non incontrano nessuna crisi finanziaria, ora o in futuro.

(Stephanie Kelton, Associate Professor, University of Missouri-Kansas City, Missouri)

Mito 3 : Stiamo scaricando il debito sulle spalle dei nostri nipoti.
 
Realtà : I pagamenti sui titoli del Tesoro sono una questione di inserimento dati, non un onere finanziario.
 
La maggior parte delle persone non si rendono conto che il debito pubblico – i titoli del Tesoro - non sono altro che depositi a risparmio presso la Federal Reserve Bank di Washington.
 
Ci sono circa 13 mila miliardi di dollari in titoli del Tesoro presso la banca centrale. Collettivamente, questi conti di risparmio sono conosciuti come il debito nazionale. Il debito nazionale rappresenta una parte del risparmio combinato di residenti negli Stati Uniti, società, banche e governi stranieri. E la maggior parte della gente probabilmente non sa che quando una persona li acquista, la Fed si limita a trasferire i dollari dal suo conto corrente ad un conto di risparmio presso la Fed definito "Treasury security."
 
Decine di miliardi di dollari di questi titoli del Tesoro vanno in scadenza ogni settimana. Quando ciò accade, la Fed paga questo "debito" semplicemente trasferendo i dollari, più gli interessi, da questi conti di risparmio di nuovo ai conti correnti dei titolari.
In futuro, quando i nostri nipoti dovranno rimborsare i titoli del Tesoro, semplicemente addebiteranno sul conto della Fed, proprio come facciamo noi oggi, e come hanno fatto i nostri nonni prima di noi. Si tratta di una semplice questione di immissione di dati, e non un onere finanziario.
 
Se il governo oggi spende e tassa saggiamente, i nostri nipoti erediteranno strade, dighe, parchi, edifici pubblici, e, soprattutto, una forza lavoro istruita e più sana. Queste cose sono certamente difficili da valutare esattamente, ma non ci può essere alcun dubbio che i nostri nipoti saranno molto avvataggiati dall'essere nati in una società che dispone di infrastrutture moderne e servizi che le nostre politiche di governo possono contribuire a fornire.
 (Randall Wray, Professor of Economics, University of Missouri-Kansas City, Missouri)
 
Mito 4: Quello che non entra dalle tasse dobbiamo prenderlo in prestito da gente come i Cinesi, a cui i nostri figli dovranno ripagare il debito.
 
Realtà: Rimborsare i nostri debiti consiste in un semplice trasferimento di fondi.
 
Si sente dire continuamente che i Cinesi (e gli altri creditori esteri) "finanziano" il nostro deficit. Si fa del folclore sul fatto che, quando la Cina alla fine si disferà delle sue obbligazioni statunitensi, i rendimenti schizzeranno al cielo. Il dollaro quindi crollerà, nessun altro vorrà comprare il nostro debito, e sarà la fine dell'America come la conosciamo.
 
Per sfatare questo mito, è necessario sapere due cose. In primo luogo, tutti i governi stranieri hanno conti correnti presso la Federal Reserve Bank chiamati "riserve". Secondo, i titoli del Tesoro USA non sono altro che conti di risparmio presso la stessa Federal Reserve Bank..
Come fa la Cina a ottenere i suoi dollari? Vende delle cose a noi. E quando la Cina viene pagata, quei dollari entrano nel conto corrente della Cina presso la Federal Reserve Bank.

E quando la Cina compra titoli del Tesoro USA, cosa succede? La Fed trasferisce i dollari della Cina dal suo conto corrente presso la Fed al suo conto di risparmio presso la FED. Chiamiamo questo fatto "prendere in prestito dalla Cina" e "essere in debito verso la Cina." Ma non è proprio "prestito", nel senso di un vincolo esterno in base al quale dobbiamo rinviare le spese per "ripagare" la Cina. La Fed semplicemente rimborsa il "debito" con la Cina trasferendo i dollari, più gli interessi, di nuovo al conto corrente del titolare, cosa che può fare con un colpo di tastiera avendo il monopolio dell'emissione dei dollari.
 
I dollari non sono altro che un'immissione di dati nel computer della FED. Non hanno altra forma di esistenza. E il fatto che i dollari Cinesi siano nel loro conto corrente o nel libretto di risparmio, non ha alcun impatto sulla capacità del governo di spendere.
Tutto quello che dobbiamo alla Cina è una dichiarazione della banca che mostra dove sono i loro dollari. Purtroppo, loro lo sanno. Ma sanno anche che pensiamo di essere dipendenti da loro, e approfittano del nostro errore.

(Marshall Auerback, Senior Fellow at the Roosevelt Institute and Warren Mosler, President, Valance Co.)

Mito 5: Il governo deve prelevare le imposte o prendere prestiti per finanziare le sue spese.
 
Realtà: La spesa pubblica non è vincolata dalle entrate.
 
Come spiegato in precedenza, il governo federale non "ha", né "non ha" dollari. Il governo spende tramite la creazione di nuovo denaro e col prelievo fiscale distrugge il denaro, e tutto ciò consiste semplicemente nel modificare i numeri di conti bancari. Supponiamo che il governo paghi la pensione a un'insegnante, la signora Jones, per un importo di 1.500 dollari al mese. Alla fine del mese, il conto corrente della signora Jones è accreditato di 1.500 dollari. Il governo ha bisogno del tuo gettito fiscale per pagare la signora Jones? No! Semplicemente cambia i numeri nel conto in banca della signora Jones, in sostanza creando nuova moneta. Il 15 aprile la signora Jones invia un assegno al Tesoro per pagare le tasse. Quando il governo prende l'assegno, che cosa fa? Cambia semplicemente i numeri nel conto in banca della signora Jones, distruggendo i soldi.

Che dire della vendita dei titoli di stato, che viene erroneamente chiamata prestito? Questi sono semplicemente attività fruttifere, simile a un conto di risparmio. Supponiamo che la signora Jones abbia $ 1.000 dollari nel suo conto corrente sul quale gradirebbe guadagnare interessi. Si compra un titolo del Tesoro. Che cosa succede? Fondamentalmente la vendita di un titolo comporta lo spostamento di fondi dai conti correnti ai conti di risparmio (del Tesoro) presso la Federal Reserve Bank.
 
Quindi, se il governo non ha bisogno di imposte per essere in grado di spendere, perché impone le imposte a tutti? Ci sono due ragioni. In primo luogo, il governo crea la domanda per la propria moneta attraverso la tassazione. Se il pubblico non avesse bisogno di dollari per pagare le tasse, non sarebbe disposto a vendere beni e servizi al governo in cambio di pezzi di carta (o numeri di un conto corrente). Le tasse, quindi, sono ciò che dà valore al denaro. In secondo luogo, il governo usa le tasse per controllare il potere d'acquisto della collettività. Quando la gente ha troppo potere d'acquisto, le tasse governative ne portano via un po' per evitare l'inflazione. Quando c'è troppo poca domanda, con il risultato della disoccupazione, riduce le tasse per stimolare la spesa privata.

Tutti i qualsivoglia vincoli finanziari sulla spesa del governo come l'emissione dei titoli di debito contro il deficit spending, il tetto massimo al debito, e le restrizioni alla capacità della Fed di acquistare titoli del Tesoro, sono puramente politici e necessariamente auto imposti, perché ci sono imposti da accordi istituzionali deliberati e non da qualcosa di intrinseco al nostro sistema economico.

(Yeva Nersisyan, Doctoral candidate in economics, University of Missouri-Kansas City, Missouri)

Mito 6: I deficit e il debito pubblico sottraggono risparmio.

Realtà: I deficit si aggiungono al reddito e al risparmio.

La verità è che i deficit si aggiungono al risparmio monetario totale detenuto al di fuori del governo. Al centesimo. Proprio così, se il disavanzo pubblico ammontava a mille miliardi di dollari l'anno scorso, allora il risparmio totale netto di tutti al di fuori del governo è salito di 1.000 miliardi. Non un centesimo di più né un centesimo di meno. 
 
Diamo un'occhiata a una semplice transazione in cui il disavanzo pubblico ammonta a 100 dollari. Diciamo che il governo vende 100 dollari di nuovi titoli del Tesoro. Noi li compriamo e il nostro conto in banca quando paghiamo scende di 100 $, ma noi abbiamo i $ 100 di titoli di stato che abbiamo comprato. Siamo tutti più poveri? Certo che no! In effetti, dato che abbiamo comprato i titoli volontariamente, probabilmente lo abbiamo fatto perché pensiamo che l'acquisto ci ha reso più ricchi. Tutto quello che abbiamo fatto è scambiare i 100 $ che erano nel nostro conto corrente con un titolo di 100 dollari del Tesoro. 
 
Dopo che abbiamo pagato i 100 $ per i titoli del Tesoro, la prossima cosa che succede è che il governo poi spende i 100 dollari per acquistare qualcosa da noi. Così ora abbiamo entrambi i 100 $ che il governo ha appena speso e i 100 dollari di titoli del Tesoro che abbiamo appena comprato. 
 
Quindi, a causa dei 100 dollari di deficit spending, abbiamo di nuovo i 100 $ nel nostro conto corrente, e abbiamo anche 100 dollari in titoli del Tesoro. La nostra ricchezza monetaria ora è di 100 dollari superiore a prima. 
 
La spesa in disavanzo di 100 $ ha aggiunto 100 $ ai nostri risparmi. Eppure tutti i nostri leaders insistono sul fatto che i deficit sottraggono risparmi. 
 
Ora è possibile capire il motivo per cui il nostro risparmio è salito così tanto l'anno scorso. E' successo perché il disavanzo pubblico è stato molto più elevato. Ora ne sapete più di chiunque altro in TV. 
 
(Warren Mosler, President, Valance Co.
 
.Mito 7: Finiremo come la Germania di Weimar o lo Zimbabwe. 
 
Realtà: L'iperinflazione in entrambi i paesi è stata causata da circostanze molto diverse dalle nostre. 
 
Appena sfidiamo l'ipotesi che il governo non dovrebbe spendere quando ha un grande deficit, viene fuori l'accusa che otterremo una orribile iperinflazione come nella Germania di Weimar o nello Zimbabwe. 
 
Sì, una volta che l'economia raggiunge la piena occupazione, allora gli extra deficit spending del governo possono cominciare a far salire i prezzi. Maquel che è successo nella Germania di Weimar era molto diverso. A quel tempo, il governo era stato costretto a pagare delle riparazioni di guerra estremamente esose in valuta estera che non aveva. Così ha dovuto vendere in modo aggressivo la propria moneta e acquistare la valuta estera nei mercati finanziari. Questa vendita implacabile e continua ha spinto in discesa il valore della moneta, provocando un aumento dei prezzi dei beni e servizi sempre più alto in quella che divenne una delle inflazioni più famose di tutti i tempi. Nel 1919, il deficit di bilancio tedesco era pari alla metà del PIL, e nel 1921, I risarcimenti di guerra rappresentavano un terzo della spesa pubblica. E indovinate cosa? Il giorno stesso che il governo smise di pagare le riparazioni di guerra e vendere la propria valuta per acquistare valuta estera, l'iperinflazione si è fermata.

Anche in Zimbabwe, la situazione è molto diversa dalla nostra. Lì, le condizioni dell'iperinflazione si sono create dalla distruzione di quasi la metà della produzione alimentare interna del Paese attraverso riforme agrarie sbagliate, oltre a una guerra civile che ha eliminato gran parte della capacità produttiva dell'economia. In risposta alla scarsità di cibo, la Bank of Zimbabwe ha usato le preziose riserve di valuta estera per comprare cibo importato, portando ad una mancanza di valuta estera per l'acquisto di materie prime essenziali. La produzione manifatturiera è crollata, ma il governo ha utilizzato gran parte delle rimanenti riserve di valuta straniera per favori politici, piuttosto che per aumentare la capacità produttiva del paese. Il risultato finale fu l'inflazione e quindi l'iperinflazione. 
 
Negli Stati Uniti, l'iperinflazione non sarà un problema se il governo spende in pur avendo un forte deficit perché con un alto tasso di disoccupazione e fabbriche non utilizzate in tutto il paese, c' è ancora molto spazio per tagliare le tasse e/o aumentare la spesa per arrivare alla piena occupazione. Questo è vero non importa quale sia la dimensione del deficit federale. In ultima analisi, l'inflazione (e quindi l'iperinflazione) riguarda le contrapposte rivendicazioni distributive su risorse reali, quali petrolio, gas, acqua, ecc. Una politica fiscale "sostenibile", soprattutto rispetto ai rischi di iperinflazione, allora, deve veramente tendere alla piena occupazione e all'attuazione di politiche che gestiscano in modo appropriato i vincoli creati, per esempio, dall'impoverimento delle risorse naturali.
 
(Marshall Auerback, Senior Fellow at the Roosevelt Institute and Rob Parenteau, sole proprietor of MacroStrategy Edge)
 
Mito 8: La spesa pubblica fa aumentare i tassi di interesse e spiazza gli investimenti del settore privato. 
 
Realtà: Le banche possono prestare sostanzialmente senza limiti, e la Fed può raggiungere qualsiasi livello di tasso di interesse che desidera.
 
Chiedi ad un economista che cosa determina il tasso di interesse, e probabilmente borbotterà qualcosa a proposito della domanda e dell'offerta o delle "forze del mercato." Chiedi allo stesso economista cosa determina il livello del risparmio e dell'investimento, e la risposta probabilmente non cambierà molto. Questo perché la maggior parte degli economisti sono stati istruiti su libri di testo che non sono stati riscritti da quando gli Stati Uniti se ne uscirono dal gold standard dopo la seconda guerra mondiale.

A quei tempi, avevamo un sistema monetario che in realtà limitava la crescita dell'offerta di moneta e una spesa pubblica eccessiva davvero avrebbe potuto portare a tassi più elevati e a tagliare fuori le altre forme di spesa. Si basa tutto su qualcosa che gli economisti conoscono come la Loanable Funds Theory, che descrive un mercato in cui vi è un fondo limitato di risparmi a disposizione per soddisfare la domanda di credito. Quindi, la spesa in deficit richiedeva al governo di competere (con i mutuatari privati) per queste risorse limitate. Poiché la capacità di concedere prestiti sotto il gold standard era limitata, la competizione poteva far lievitare gli oneri finanziari (cioè il tasso di interesse). 
 
Decenni dopo, il sistema monetario è completamente diverso. Ma gli economisti continuano a trattare i governi come se fossero gli utenti della moneta (invece che gli emittenti) e a trattare le banche come prestatori passivi – cioè semplicemente intermediari tra risparmiatori e debitori. In verità, le banche possono concedere prestiti teoricamente senza limiti, e indipendentemente da quello che fa il governo federale, e la Federal Reserve può raggiungere qualsiasi obiettivo di tasso di interesse che desidera. 
 
(Stephanie Kelton, Associate Professor, University of Missouri-Kansas City, Missouri) 
 
Mito 9: Il denaro speso per pagare gli interessi sul debito nazionale potrebbe essere speso altrove.
 
Realtà: I tassi d'interesse possono facilmente essere portati a zero e non sono un ostacolo alla spesa federale. 
 
La spesa pubblica non è funzionalmente limitata dalle entrate (come spiegato sopra). Quindi, il pagamento degli interessi non è un ostacolo a qualsiasi altro pagamento. Inoltre, la Fed (un ramo del governo) fissa il tasso overnight, che è una variabile politica e può essere impostata nel modo in cui la politica la vuole impostare. In questo momento i tassi a breve termine si trovano vicino allo 0%, e la Fed potrebbe lasciarli lì in modo permanente, il che porterebbe a interessi sui titoli del Tesoro vicino allo 0%. Inoltre, il Tesoro può decidere di emettere solo titoli a 3 mesi, portando il pagamento degli interessi a 0 nel corso del tempo. 
 
Conclusione: Gli interessi sul debito non sono al momento un ostacolo all'aumento delle spese federali e/o a sgravi fiscali. E c'è un modo molto semplice per portare il pagamenti degli interessi fino a 0 in ogni caso.
(Randall Wray, Professor of Economics, University of Missouri-Kansas City, Missouri )
 

L'amaro: A questo punto sorge spontaneo considerare che noi Paesi Europei siamo fruitori e non emittenti di moneta. Lo Stato deve quadrare il bilancio, come una famiglia qualsiasi. Se negli USA stanno rullando i tamburi - a noi ce le hanno già suonate, ma  la musica può sempre cambiare! O no?
 


8 commenti:

  1. pool di economisti di tutto rispetto??? sono 9 sconsiderati che dipingono una "realtà" che è tale solo nella loro fantasia malata!
    le idee espresse sono talmente strampalate che è difficile anche pensare che qualcuno le sostenga seriamente... già, è il primo aprile! ;-)

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  2. Ma qui siamo sempre alla solita teoria che lo Stato sovrano può creare quanta moneta vuole! Ma questa è solo un'illusione. I vari proff. Randal, Kelton ecc. ragionano sul denaro come fosse un'impulso elettronico e niente più. E' in questo modo che si fa perdere alla gente il senso della realtà e si apre la strada a imbroglioni e prevaricatori.

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  3. Mi rendo conto che l'articolo è molto provocatorio. Però il denaro è effettivamente solo un mezzo convenzionale usato per gli scambi. Dal che ne deriva che la sua immissione sul mercato non è soggetta a limitazioni o vincoli esterni, se non quelli di immetterne in quantità sufficiente per alimentare gli scambi. E sinché non c'è piena occupazione, la quantità non è sufficiente.
    Naturalmente resta collaterale a questo la necessità che il nuovo denaro vada a finanziare attività economiche reali e non speculative, per cui bisognerebbe regolamenatare i mercati e ripristinare il divieto di commistione tra banche e imprese, riportando le banche alla loro funzione tradizionale di finanziare lo sviluppo futuro, e non di giocare in borsa.
    Non mi sembra un'idea così strampalata.

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  4. Per Carmen, a parte l'articolo molto provocatorio che getta benzina sul fuoco e che animerà sicuramente la discussione, vorrei nuovamente segnalare che la moneta deve obbligatoriamente essere emessa a fronte della creazione di un bene o per sostenere le attività pubbliche.
    Se tale moneta viene creata artificialmente, e viene dirottata in attività lucrose e non per quella che dovrebbe essere creata, beh allora stanno vendendo fumo, esattamene come scivono questi illustri professori.
    Si potrebbe parlare della Glass Stegal, ovvero della sua abolizione che ha aperto le porte a cani e porci...
    Che noi andremo a carte 48, su questo non ho dubbi, l'unico modo di fare fronte è parlarne e cercare di predisporre per il dopo.
    Saluti.
    Orazio

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  5. Carmen, che sta succedendo ai Blog d'informazione?
    Stanno chiudendo tutti, siamo arrivati al dunque?
    Saluti

    Orazio

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  6. Le tesi dell'articolo mi sembrano non sono solo "provocatorie" ma prorio sbagliate: la funzione di riserva di valore della moneta dipende dalla sua limitatezza, al pari di quella di tutti gli altri beni/servizi che possono essere scambiati con essa. Infatti la moneta non metallica non ha valore intrinseco e e il suo valore deriva perciò dai beni/servizi che può acquistare: è evidente che inflazionare la moneta produce sono un aumento generalizzato dei prezzi.

    Riguardo poi alla regolamentazione: la crisi attuale è direttamente causata dall'attività dei regolatori (banca centrale e governo) che in passato hanno influenzato il mercato e distorto la percezione dei rischi (dai coefficienti patrimoniali di ponderazioni delle attività bancarie -RWA- troppo favorevoli all'immobiliare al Community Reinvestment Act in America... i tassi di rifinanziamento troppo bassi, le aste full allotment, la noncuranza per i deficit statali, il tentativo non riuscito di eliminare la nozione di default tramite i "salvataggi" pubblici ecc.)

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  7. Considerando che sul volume totale delle transazioni gli scambi nell'economia reale sono una piccolissima percentuale, e quindi il denaro serve quasi esclusivamente per scambi di tipo finanziario come si fa a sostenere che la piena occupazione si avrà solo se il livello dei mezzi di pagamento è adeguato ai beni in circolazione?
    La finanza può mangiarsi tutto il volume di liquidità necessario all'economia reale in una frazione di secondo. Stiamo vivendo in compagnia di un mostro, che ci potrebbe sbranare all'istante ma non lo fa perché perderebbe la sua fonte di ricchezza. Però noi, di tutto questo,non ce ne vogliamo rendere conto. Questo è il vero problema a mio avviso!

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  8. Ok,grazie dei commenti, che dopo il primo shock (!) hanno anche preso una piega più civile e ragionata. Sollevano questioni che meritano di essere esaminate per bene, e siccome ci sono a mio avviso molte incomprensioni, cercherò di dedicare alla questione un post apposito. A presto!

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