07/11/11

Squilibri? Quali squilibri? Una visione dissenziente

Un lungo filosofico articolo di Randall Wray, con tanti risvolti pratici...

E' luogo comune collegare l'economia neoclassica alla fisica del 18 ° o 19° secolo per il suo concetto di di equilibrio, di un pendolo che una volta disturbato alla fine si ferma. Allo stesso modo, un'economia sottoposta a uno shock esogeno ricerca l'equilibrio attraverso le forze stabilizzatrici della mano invisibile del mercato.

La metafora può essere applicata praticamente in ogni campo dell'economa: dai micro mercati del pesce ai mercati del lavoro ai complessi mercati finanziari.
Guidati da mani invisibili, l'offerta e la domanda raggiungono l'equilibrio e tutti i mercati si compensano.

Armati di metafore dalla fisica, gli economisti non hanno nessun problema a estendere l'analisi oltre i confini internazionali agli scambi di merci, a quelli che eufemisticamente sono chiamati flussi di capitale, e alle stesse valute.

Vi è certamente un prezzo, da qualche parte, in qualche tempo, in qualche modo, che riequilibrerà domanda e offerta.
Tutto si deve bilanciare, e se così non fosse, delle forze invisibili ma potenti porteranno a compimento l'inevitabile.

L'economista ortodosso è sicuro che solo riuscendo a togliere il governo di mezzo, il mercato farà il lavoro sporco. Equilibrio. Il mercato lo ripristinerà e tutto andrà bene nel mondo.

L'economista eterodosso? Bene, è meno sicuro. Il mercato potrebbe non funzionare. Ha bisogno di un po' di lusinghe. Gli squilibri possono persistere. Le forze del mercato possono essere piuttosto impotenti. La mano visibile del governo può accelerare il ritorno all'equilibrio.

L'equilibrio è bello, è intuitivamente attraente. In verità, non è stato inventato dalla fisica. Tutte le culture lo considerano naturale. È la condizione universale, sia nella natura che nella società umana. Riflette il desiderio interiore di equità.

Come spiega Margret Atwood, tutte le società, da quelle umane alle scimmie, hanno riconosciuto la legge della reciprocità, per cui si pagherà tutto in questa vita o nella prossima.
Esiste un concetto innato di valori equivalenti, e quindi di equilibrio. Gli animali possono concepire il "più grande" e quando sono deprivati si ribellano. Anche il topo sa che non è giusto. Fa sciopero se si tenta di ridurre la ricompensa per l'esecuzione di un labirinto. Questo viola il concetto di equilibrio del ratto.

C'è un modo giusto per fare le cose. La mancata osservanza della tradizione sconvolge l'equilibrio. Lo squilibrio può provocare la collera degli dèi.
Gabriele, l'angelo della memoria, tiene i registri di Dio per presentarli al Giudizio Universale. Troppo squilibrio nella vita e si va all'inferno.

E, come sappiamo, Lucifero registra i debiti delle anime che raccoglierà. Lui ti vende ora un buon momento, ma la tua anima si trova in bilico. Compri ora, paghi per sempre. Un po' come i prestiti agli studenti in America.

Le uniche cose che non si possono sfuggire nella vita sono la morte e le tasse. Il Diavolo le tiene entrambe sotto chiave. E' l'esattore delle tasse che chiama alla morte. Una volta venduto la tua anima, non c'è più equilibrio. E' una trappola, sei entrato e non potrai uscire mai più.

Ma Cristo è il redentore - è un redentore di peccati, ripaga il tuo debito per ristabilire l'equilibrio, per far andare in paradiso i peccatori.

I Musulmani si riferiscono alla bilancia della giustizia - le azioni buone e cattive sono pesate. C'è una compensazione - si può soltanto far pendere l'ago della bilancia.

Molto tempo fa, il Dio del Tempo era uno scriba, così come il Dio della Misura e dell'Ingegneria. Teneva un resoconto, misurava il valore, e costruiva la bilancia. Al momento della morte, pesava il cuore per valutarne il valore.
Suppongo che tutti voi sapete che il Papa o Pontefice è venuto fuori dalla gente ingegnosa di una delle tribù di Roma, che ha costruito i ponti sul fiume Tevere e ha seguito l'esempio degli ingegneri del Nilo, diventati la classe sacerdotale superiore.

Tempo, Misura. Bilancia. Tutto ciò che serve per il denaro e la contabilità.
E naturalmente nessuno di voi è senza debiti - il peccato originale lo garantisce, fin dalla nascita. Possiamo riscattarci? Non è probabile. Abbiamo bisogno di aiuto.

Così da tempo immemorabile i debiti sarebbero stati periodicamente annullati - l'anno del Giubileo. Ad ogni cambio di sovrano (che, ovviamente, era un Dio della Misura terreno) ogni 7 o 30 anni a seconda della peccaminosità, tutti i debiti venivano cancellati.

Babilonia aveva scelto 30 anni, come la probabile durata del regno di un sovrano; la Bibbia ha scelto 7, il numero fortunato, dopo 7 anni di buon raccolto sarebbe arrivato un periodo di siccità.
Cancellazione del debito.

Perché? I cuori liberali non sanguinavano. No, la cancellazione del debito serviva a ripristinare l'equilibrio. Se tutti i sudditi sono alla mercé dei creditori, non è possibile governare. Così si riscattano i loro peccati, si rimettono i loro debiti, si liberano loro e le loro mogli e i bambini dalla schiavitù del debito.
Alleluia!

Ora, perché abbiamo bisogno di una cancellazione periodica del debito? Il Principio Scotty. L'interesse composto batte la crescita composta. Come dice Michael Hudson, gli esseri umani l'hanno capito già da prima dell'invenzione della scrittura. I primi libri di testo hanno mostrato come calcolare l'interesse composto.

E' stato il nostro primo squilibrio, la nostra prima violazione della legge naturale.

Porterebbe inevitabilmente alla concentrazione della ricchezza - come il gioco del Monopoli, l'ultimo giocatore prende tutto. Quindi, da Babilonia a Roma, l'equilibrio era restaurato cancellando i debiti.

Il tempo era circolare: quando ci si metteva una pietra sopra, il tempo e i conti venivano riportati a zero.

Tempo e debito sono intrinsecamente legati. Il tempo aggrava il debito del tasso di interesse. Nel cielo non ci sono né debiti e né tempo; all'inferno i debiti sono accumulati per sempre.

La remissione permette al tempo e al debito di ricominciare dal punto di equilibrio.

Da allora in poi si è mosso in una sola direzione – da un passato largamente noto a ciò che Paul Davidson ha definito un futuro fondamentalmente incerto. Non più cancellazioni del debito.

Solo carceri per i debitori -in cui sarebbero rimasti fino a che la famiglia non avesse potuto riscattarli. Più tardi abbiamo usato le prigioni ed anche l'esecuzione semplicemente per vendetta - occhio per occhio, una vita per una vita, per cui la bilancia tornerebbe in equilibrio.

Ma il carcere per i debitori ha distrutto l'equilibrio tra creditori e il sovrano. Con il capofamiglia in carcere, non era possibile rimborsare. Ancora una volta, il fallimento è stato inventato non per compassione, ma allo scopo di ristabilire l'equilibrio tra i diritti dei governanti e dei creditori.
E in effetti il fallimento ammette solo un reset parziale. Rappresenta un misero sostituto dell'Hallelujah e del Giubileo. E i creditori mettono le regole. A loro piaceva la disuguaglianza; gli piaceva lo squilibrio.

Come diceva Kenneth Boulding, le indagini sui ricchi dimostrano costantemente che non si può immaginare quanto incredibilmente siano avidi, e come siano monumentalmente stupidi, anche. Si farebbero allegramente arrosto la gallina dalle uova d'oro.

Se non ci credete, vuol dire che non siete stati a guardare Wall Street negli ultimi dieci anni. O quello che sta facendo la Germania per la Grecia e l'Irlanda. Quando i creditori hanno troppo potere, distruggono l'equilibrio.

Quindi cerchiamo di portare queste considerazioni al presente.

Credito e debito sono due facce della stessa medaglia. Sia il creditore che il debitore sono nel peccato. Si compensano. Esattamente. L'equilibrio è garantito dalla contabilità della partita doppia.

L'estinzione libera sia il creditore che il debitore. Essa si traduce in un diverso equilibrio, un equilibrio senza peccato. Anche il fallimento riporta all'equilibrio, ma un equilibrio che mantiene il potere del creditore sul debitore – almeno entro i limiti di legge.

Ma il punto è, debiti e crediti sono sempre in equilibrio. Nel settore privato, come diciamo sempre, i debiti interni sono a somma zero. Equilibrio.
Quando includiamo il settore pubblico, i suoi titoli di debito sono bilanciati dai crediti detenuti dal settore non governativo. I crediti netti del settore non governativo sono dei crediti nei confronti del governo. Il disavanzo del governo sta a significare un surplus non governativo. Si compensa.

E se includiamo il settore estero, un deficit domestico deve essere bilanciato da un surplus estero. Si, anche questi si compensano.

C'è sempre l'equilibrio finanziario. Lo squilibrio può derivare solo da errori di aritmetica. Guardare al nostro disordine globale come a uno squilibrio finanziario, come fanno quasi tutti - è un errore.

Il nostro disordine non è dovuto a un eccesso di liquidità che si è riversato su tutto il mondo nella metà degli anni 2000. Non è dovuto a un indebitamento eccessivo dell'America nei confronti dei Cinesi. E non è a causa di una spesa sconsiderata dei paesi del Mediterraneo, con troppo poco autocontrollo.
Dobbiamo guardare a questo al modo dei governanti Babilonia. Il problema è un equilibrio di potere, non uno squilibrio finanziario. E per capire questo, dobbiamo capire cosa è il denaro. Dobbiamo tornare al Trattato di Keynes sulla moneta.

So che ho speso la metà il mio tempo in questa introduzione. Ma va bene perché molti di voi mi hanno sentito parlare della Teoria di Keynes per gli ultimi 20 anni. Non ho niente di nuovo da dire in merito.

Quello che oggi chiamiamo Modern Money Theory si trova nelle pubblicazioni accademiche, in articoli di politica economica, e in tutta la blogosfera. Mette insieme le intuizioni di Knapp, Keynes, Innes, Lerner, Minsky, Godley e Goodhart.

Semplificando notevolmente, il denaro è una unità di misura, originariamente creata dai governanti per valutare le tasse, le multe e le imposte dovute. Mettendo i soggetti o i cittadini nel debito – il peccato originale - delle risorse reali potevano essere dirottate al servizio dell'interesse pubblico. Le tasse guidano il denaro. Ecco perché il denaro è sempre legato alla sovranità del potere, il potere di comandare le risorse.

Che raramente è un potere assoluto. E' conteso con altri sovrani ma spesso più importante è la contesa con i creditori nazionali. Troppo debito privato riduce il potere del sovrano - distruggere l'equilibrio dei poteri necessario per governare.

Quindi il denaro è stato creato per dare al governo il controllo sulle risorse create nella società.

Possiamo pensare al denaro come alla moneta della tassazione, con i soldi del conto che rappresentano la passività sociale di ciascuno. Devo consegnare materie prime e lavoro per il valore di un dollaro - per soddisfare il pubblico interesse.

Spesso, sono le imposte che monetizzano un'attività - che le danno un valore monetario allo scopo di determinare la parte da dare a Cesare.

Il governo sovrano decide quante cose denominate nella propria moneta bisogna consegnare per estinguere l'obbligazione sociale, o dovere di pagare le tasse. Può quindi emettere la moneta attraverso i suoi stessi pagamenti.

Quella moneta del governo è, come tutte le monete, una passività denominata nella moneta nel conto dello stato. E come tutte le monete, deve essere estinta, cioè accettata dal suo emittente.

Non è il denaro che il sovrano vuole, vuole le risorse reali. Il denaro è lo strumento, non la meta. Se i creditori privati governano l'economia non rimane sufficiente potere per produrre a favore del sovrano, per i fini pubblici.

Il governo ha una fornitura illimitata di denaro, ma ci devono essere le risorse produttive disponibili.

Nelle economie moderne questo non è l'unico vincolo, però. Il potere sovrano del governo è limitato in due modi principali: restrizioni di bilancio arbitrarie auto-imposte, e il vincolo del tasso di cambio.

Molti paesi impongono spensieratamente entrambi i tipi di vincoli, tra cui Eurolandia. Le manette dei vincoli di bilancio non bastavano, così hanno imposto la palla al piede dell'euro. Possiamo osservare adesso questo disastro.

Un governo sovrano che emetta una propria moneta non incontra vincoli finanziari. Non riesce a produrre uno squilibrio finanziario. Si può comprare tutte le risorse in vendita nella propria moneta utilizzando impulsi elettronici.
Questo non vuol dire che deve cercare di acquistare tutte le risorse, potrebbe certamente produrre inflazione e lasciare troppo poche risorse per soddisfare gli scopi privati.

Il governo ha bisogno di usare il suo potere sovrano per drenare la giusta quantità di risorse per servire l'interesse pubblico, lasciandone a sufficienza per gli interessi privati. Tale equilibrio è per lo più politico. È difficile da trovare. Lo ammetto.

Ma cercare di limitare arbitrariamente il bilancio verso un supposto "equilibrio" tra entrate fiscali e spese monetarie è il peggior modo possibile che si possa concepire per trovare il giusto equilibrio tra le finalità pubbliche e quelle private. Ciò che succede in realtà è che le risorse rimangono inutilizzate - sprecate, piuttosto che lasciate allo scopo privato.

Molto meglio è decidere in maniera esplicita : cosa vogliamo che faccia il governo? Che cosa vogliamo che faccia il nostro settore privato? Abbiamo una quantità sufficiente di risorse nazionale più quelle che possiamo ottenere dall'estero per ottenere entrambi gli scopi? Se no, come possiamo espandere la capacità produttiva, se necessario?

Non sto sostenendo necessariamente un'economia pianificata. Tuttavia, tutte le economie sono programmate, per necessità. Il problema è da chi e per chi.

Questi sono i veri problemi, e sono difficili e controversi. Ma non hanno quasi nulla a che fare con le dimensioni di un deficit di bilancio.

E' peggio che inutile impostare un rapporto deficit/PIL del 3% o del 6%, e un rapporto debito/PIL del 60%. E' controproducente.

Vorrei passare all'altro limite autoimposto: i tassi di cambio fissi.

L'adozione di un gold standard, o di una valuta straniera standard ("dollarizzazione" o "euroizzazone"), o una regola Friedmaniana di crescita monetaria, o un obiettivo di inflazione è un atto politico che serve gli interessi di alcuni gruppi privilegiati.

Non c'è separazione "naturale" del governo dalla sua moneta. Il gold standard è stato legiferato, proprio come il Federal Reserve Act del 1913 ha legiferato sulla separazione tra il Tesoro e le funzioni della Banca centrale, e il Balanced Budget Act del 1987 ha legiferato su un controllo ex ante della spesa pubblica federale e delle entrate durante un periodo determinato dal movimento nello spazio di un oggetto celeste.

E naturalmente tutti gli accordi sull'euro che hanno portato alla crisi attuale non sono naturali – sono stati previsti con legge.
Idem il mito della supposta indipendenza della banca centrale moderna - una cortina fumogena destinata a nascondere il fatto che la politica monetaria è governata a vantaggio di Wall Street, Londra, Francoforte e Parigi.

Wynne Godley ci ha insegnato molte cose sui saldi settoriali. Date un'occhiata al caso degli Stati Uniti.
Saldi Settoriali degli Stati Uniti
............

Che cosa vedete? Una compensazione. Un'immagine speculare. In tempi normali, il surplus del settore privato e il disavanzo delle partite correnti sono uguali al deficit di bilancio. In tempi di anormale deficit del settore privato, abbiamo ancora una compensazione - il governo registra avanzi di bilancio per alcuni anni per mantenere l'equilibrio.

Date un'occhiata a Eurolandia, cosa vedete?
Saldi settoriali in Eurolandia.
..........

Compensazione. Non è sorprendente? Ogni volta che il surplus del settore privato aumenta, il deficit di bilancio aumenta, la correlazione è vicino al 100%, con il conto corrente che funge da elemento di bilanciamento.
Scale di equilibrio finanziario.
Se si prende il mondo come un tutt'uno, non c'è un settore estero dal momento che non abbiamo scambi commerciali con marziani. E così la somma dei disavanzi pubblici complessivi è uguale alla somma del surplus del settore privato. Si compensano.

Qual è il problema in Eurolandia? Potere. I creditori privati in Europa centrale ne hanno troppo; gli stati della periferia ne hanno troppo poco.

I creditori stanno affamando gli Stati membri, aiutati e spalleggiati dall'euro, che ha usurpato il potere sovrano e l'ha consegnato all'elite bancaria.

Ma ugualmente, i saldi si compensano. Puoi maledire la luna per il suo viaggio intorno alla terra, ma circumnavigherà il globo lo stesso.

Ammonite i paesi del Mediterraneo quanto volete per il loro deficit di bilancio, ma ci saranno costretti dal surplus delle esportazioni tedesche.
Lo squilibrio reale è il potere.
E questo non è solo una malattia Europea. C'è una percezione generalizzata di un mondo fuori equilibrio. Abbiamo avuto la primavera Araba, Occupy Wall Street, e proteste in tutta Europa.

Perché? Squilibri: ovunque guardo nel mondo occidentale, il settore pubblico è troppo piccolo; abbiamo privatizzato troppe funzioni essenziali del settore pubblico - la nostra arte, la cultura, le carceri, l'esercito, sempre più la nostra istruzione. Tutto privatizzato.

Anche la responsabilità per la piena occupazione, e la supervisione delle banche. Permettiamo loro di autoregolarsi, e anche di auto-perseguirsi, auto-punirsi, auto-flagellarsi.

E cosa accade? Frode, disoccupazione, disuguaglianza, povertà e assistenza sanitaria, pensioni e welfare inadeguati.

Se ci pensate abbiamo scelto il peggiore di tutti i tempi per intraprendere il grande esperimento neoliberista, ridimensionare il governo, privatizzare molte delle sue funzioni, tagliare la rete di sicurezza.

In Occidente stiamo invecchiando, ciò che crea i problemi gemelli della necessità di dedicare più risorse per l'assistenza agli anziani e allo stesso tempo il desiderio privato di accumulare risorse per finanziare il pensionamento individuale.

Che a sua volta ha portato ad un'accumulazione di una ricchezza finanziaria senza precedenti sotto la gestione di professionisti.
I pensionati attuali e futuri chiedono maggiori rendimenti per aumentare la sicurezza e quello che Minsky chiama il “Money Manager Capitalism” risponde versando più risorse nel settore finanziario, raddoppiando la quota di valore aggiunto e intercettando il 40% di tutti i profitti aziendali.

E' troppo. La finanza è nella migliore delle ipotesi una merce di intermediazione che potrebbe nella migliore delle circostanze contribuire alla produzione. Allo stesso tempo, la ricchezza finanziaria rappresenta una potenziale pretesa sul valore del prodotto, ma non garantisce alcuna produzione.

Abbiamo bisogno di Case di riposo per persone anziane ma la finanza è interessata a giocare sui CDO al quadrato e al cubo.

Ma è ancora peggio. La finanza moderna, almeno ciò che viene praticato presso le maggiori banche, assomiglia alla frode.

Quindi la finanza non è nemmeno un gioco a somma zero – da un contributo all'economia ampiamente negativo.

Quindi lo squilibrio è una questione di potere. La malattia è il Money Manger capitalism. Il sintomo sono le frodi dei subprime negli Stati Uniti, l'austerità imposta sulla Grecia e sull'Irlanda, la stagnazione del reddito nelle nazioni più sviluppate, la crescente disuguaglianza e povertà in mezzo all'abbondanza, i sentimenti crescenti di disperazione.

Non ci sono aggiustamenti veloci, non ci sono bacchette magiche. La soluzione non sono i tagli alla spesa pubblica in Grecia. Anche la riforma delle regole di Maastricht più un grande salvataggio non sono una soluzione.
Né si può trovare un nuovo sistema Monetario Internazionale basato su un bancor e gestito dai Money Manager neoliberisti.
No, la riforma deve essere fondamentale.

3 commenti:

  1. Grazie di aver tradotto questo articolo, potresti linkare la fonte?

    RispondiElimina
  2. Oops...ogni tanto mi perdo i particolari...messo il link, grazie della segnalazione.

    RispondiElimina