07/01/13

LETTERA APERTA AL BERSANI CHE SBAGLIA

Ricevo e rilancio la lettera di Orizzonte 48 a Bersani "Finita la festa gabbatu lu santu". Pur nella certezza che non servirà a niente, naturalmente, ma ...la verità  sta venendo a galla,  non sarebbe meglio farci i conti, prima di passare definitivamente alla storia come imbecilli o traditori?



Finita la festa gabbatu lu santu "Svariati i significati possibili di questo proverbio, generalmente attribuito a coloro che, dopo aver ottenuto il piacere richiesto, si dimenticano ben presto del bene ricevuto, oppure tese a significare che “una volta passata la festa [elettorale?]ci si dimentica della sua esistenza e la vita prosegue normalmente..."



1- Caro onorevole Bersani,

mi permetto di scriverle, anche se probabilmente non mi leggerà mai (ma...non dispero), da questa insignificante postazione di "confine"...sul "Deserto dei tartari" di chi, diciamo insieme ad alcune decine di migliaia di persone, ha scoperto che le cose non vanno proprio con "più europa" e che "L'euro non è una moneta, l'euro è un metodo di governo" (copyright Alberto Bagnai). Di queste decine di migliaia di persone, a fianco delle quali coopero e discuto, userò la collettiva consapevolezza per esporre quanto "pare" necessario dirle.


Allora, in questi giorni caotici di Monti ipercomunicativo si comprende come lei sia impegnato a pararne i colpi in termini di "erosione" elettorale che ne potrebbe derivare. Quindi molte sue dichiarazioni e prese di posizione sono tattiche, o strategiche, o comunque guardano ai "flussi elettorali" di questa strana cosa che è l'elettorato italiano, una massa di persone assuefatte alla tv, che non leggono molto i giornali e che, se anche lo fanno, sono comunque "ipercondizionati" da un discorso di "colpevolizzazione di popolo" (concetto caro ai tedeschi di un recente e infausto passato), che compattamente va avanti da 20, che dico, 30 anni: come vien mostrato molto bene qui, parlando di come, da dopo l'entrata nello SME, si sia sempre e soltanto parlato di risanare i conti pubblici, facendo tante belle manovre, manovrone e manovrine "correttive", di "lacrime e sangue", di "salvataggio", di "lovuolel'europa".
 

2- Il debito e i conti pubblici Questi nostri "conti pubblici" non sarebbero stati "vittima", com'è in realtà avvenuto, della logica predatoria degli istituti finanziari -e della grande impresa-, che da allora hanno lucrato interessi reali positivi sul debito pubblico, affidati, col "divorzio", alla discrezione dei "mercati" nel vincolo di un corso monetario (SME) già troppo alto per la struttura economica italiana, acquisendo, cioè "redistribuendo" rigorosamente verso "l'alto", le risorse finanziarie pubbliche, pagate dal lavoro e dalle tasse degli italiani.

No, la vulgata ufficiale a cui il PD si ostina ad attenersi, per come viene ripetuto goebbelsianamente, a reti e testate unificate, vuole che i conti pubblici siano "in dissesto" a causa di presunte logiche clientelari e di sprechi, corruzione e evasione e quindi, ontologicamente, in condizioni disastrose imputabili alla "colpa collettiva" degli italiani, persone "non normali" che danno vita a un paese "anormale"...chissà perchè.

Cioè persone non abbastanza "europee" e quindi "virtuose" (la virtù è sempre invariabilmente una qualità "estera") e che non "lavorano abbastanza", stante la vulgata della "produttività" che, secondo Monti e la Fornero (laudati e sugli scudi anche da voi, "de sinistra" e piddini) sarebbe, in sostanza, legata al numero di ore lavorate (come ben ci illustra criticando, il prof. Acocella), dovendosi avere perciò una complessiva riduzione del costo orario "reale" del lavoro. Cioè il mezzo più rozzo se non gretto, e comunque infondato e contraddetto dai dati, cioè dagli effettivi riflessi sul CLUP delle politiche "europeizzate" del lavoro, mezzo che legittima, senza alcuna seria meditazione macroeconomica, il  travolgere tutto e tutti nel "cupio dissolvi" del "lovuolel'europa" e del "piùeuropa".

Dico "mezzo di intervento" sulla produttività "gretto", appunto perchè fuori da ogni seria diagnosi, contraddetto dalle logiche economiche (perchè produrre "tanto" se poi non ho a chi vendere, anche se pago pochissimo i dipendenti che...non possono acquistare ciò che produco?) e dai dati, anche i più terra-terra, cioè quelli utilizzati dai Monti-Fornero, e perchè, nonostante la insopportabile, e da voi incondizionatamente ammirata propaganda tedesca, gli europei che lavorano di più sono i....greci e gli italiani. Tosta eh?

Lo dice l'OCSE, una di quelle organizzazioni che, spesso e volentieri, "aggiusta" le classifiche, talora bizzarramente escogitate e parametrate, per tirare l'acqua al mulino della distruzione dei diritti dei lavoratori, ma che voi, nel piddi, ammirate in maniera apologetica e agiografica (anche se da anni, sottostimano gli effetti recessivi dell'austerity, sbagliando marchianamente, per difetto, il "fiscal multiplier", bene ricalcolato dal FMI e però ignorato da Monti e dalla commissione UE). Ma tant'è.

4 commenti:

  1. Sto qua è troppo occupato su "Fess-buk", non ha il tempo per leggere altro..
    ..e poi è già impegnato a moderare coi moderati che moderano col premier moderato;
    e poi le primarie e le coalizioni e le alleanze.. adesso non ha tempo per leggere nè tantomeno la voglia di capire le cose serie

    Tanto il paese da sfamarsi ce l'ha ancora no?
    E allora, di che preoccuparsi?

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  2. Poi osservavo la foto di Bersani in cima;
    quel gesto cosa significa? Che si sta rimboccando le maniche, oppure sta facendo il classico gesto che significa: "ve l'ho messo in quel posto"?
    E per giunta col braccio sinistro?!?

    :-)

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    1. Ahahahah! E' la zdora che rimboccandosi le maniche ce lo infila da sinistra per arrivare a destra! :)

      (non avrei mai creduto di esprimermi in lingua d'oc...ma quando ci vuole ci vuole ..;)

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    2. :-D
      Meno male che ogni tanto riusciamo a rideci su :-)

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