Come mai la Russia non ha approfittato dell'opportunità? O forse Putin sta solo aspettando il momento giusto?...e intanto le banche hanno rimandato la riapertura...  Un'analisi geopolitica di Anatole Kaletsky su Reuters. 
Traduzione di Alex 
di Anatole Kaletsky - Vladimir Putin potrebbe
ripristinare lo status di grande potenza della Russia e magari passare alla
storia come leader più visionario del paese dai tempi di  Pietro il Grande. Potrebbe guadagnarsi  il rispetto di Pechino e Washington
evitando  una seconda crisi finanziaria
globale e potrebbe altresì dimostrare che la Russia se ne intende di economia
di mercato più  dell'UE. 
 Questa occasione miracolosa
gli si presenta a seguito della 
"offerta che non potrà rifiutare" di stampo mafioso presentata
dalla UE a Cipro domenica. Si vedrà martedì mattina, se le  banche a Cipro riapriranno sotto le condizioni imposte dalla Troika europea, come attualmente previsto.
Uno dei misteri della crisi di
Cipro è stata la mancanza di reazione  da
parte della Russia, nonostante le evidenti opportunità strategiche, non solo di proteggere i suoi depositi offshore, ma anche di sfruttare la posizione
strategica dell'isola ed il suo potenziale militare ed energetico.   Una possibile spiegazione è che
l'indecisione Europea abbia finito per ingessare  le decisioni Russe – almeno  fino a ieri sera.
Fino a quando la politica
Europea su Cipro continuava a cambiare, era impossibile per la Russia
intervenire, dal momento che un qualsiasi aiuto offerto avrebbe potuto essere
respinto o disinnescato  dalla UE. Come
un giocatore di scacchi, Putin ha probabilmente capito che la strategia
migliore era quella di aspettare che Cipro diventasse  più debole e disperata, mentre l'UE, e
soprattutto la Germania, diventassero 
più impazienti  ed ostinati. 
Il momento giusto per agire
sarebbe arrivato in coincidenza di un eventuale ultimatum Europeo troppo
umiliante e oneroso da accettare per 
Cipro. 
Il momento è arrivato ieri
sera (l'articolo è di lunedì, ndt).  Ora a fronte dell’offerta
finale  prendere o lasciare dell'Unione
europea, Putin può rilanciare  senza temere
un gioco al rialzo con i paesi più ricchi dell'UE che potrebbero  facilmente spiazzare la  Russia. Ma Putin rilancerà? Questo dipende
dalla risposta che darà alle seguenti 
tre domande: La Russia può permettersi tutto l’aiuto necessario a salvare il
sistema bancario cipriota? Sarebbe utile alla Russia salvare Cipro? E ciò
farebbe gli interessi personali di Putin?
Come sempre nella storia russa, si deve iniziare con gli interessi personali
del leader. Se Putin potesse bloccare il 
prelievo sui depositi di Cipro, salvaguarderebbe i beni ivi ancora
bloccati dei suoi soci oligarchi, ed aumenterebbe  la sua popolarità tra la classe media
russa,  la probabile principale vittima
del prelievo.  Ancora  più importante per Putin sarebbe il prestigio
personale guadagnato nel contribuire  ad
evitare una crisi finanziaria globale, 
soppiantando  di fatto  i leader dell'UE nella stabilizzazione
geopolitica   e finanziaria di Cipro  all'interno dell'UE.
Cipro val bene un azzardo. Tutti conoscono le riserve di gas dell'isola e la
posizione strategica come base di raccolta informazioni  per i servizi segreti,   nonché come avamposto per le operazioni
militari nel  Medio Oriente; meno noti
sono i motivi per cui Cipro è più utile strategicamente alla Russia di quanto
lo sia per l'Unione europea. 
I Governanti russi hanno
sempre sognato di assicurarsi una testa di ponte sul Mediterraneo  che gli consentisse di fronteggiare  la Germania e gli altri rivali storici anche
da Sud  oltre che da  Nord e da Est. Una strategia a tenaglia
simile nei confronti della Turchia fu 
tra le motivazioni della guerra di Crimea. Trasformare Cipro in un
alleato e convincere la popolazione a sostituire la base militare britannica
con forze russe,  permetterebbe loro di
raggiungere questi obiettivi storici - oltre che  un nuovo obiettivo economico. Cipro
conferirebbe alla Russia un ruolo  chiave
dal punto di vista energetico  che
potrebbe esaltare il suo status di quasi monopolista sulle forniture di gas
all'Unione europea.
In sintesi, il guadagnarsi la riconoscenza nonché l’assoggettamento di Cipro,
sarebbe negli interessi dei Russi; ma rimane pur sempre la questione se La
Russia possa  realisticamente offrire un
vero aiuto. La risposta sembrerebbe No, 
soprattutto dopo l'ultimatum di ieri sera di Bruxelles.
Sembra che Putin abbia temporeggiato 
troppo a lungo. Anche se la Russia si offrisse di  iniettare miliardi nelle banche di Cipro, ciò
non servirebbe  più a
controbilanciare  il "bail-in"
punitivo intrapreso dall’UE con la “tosatura” del 40% dei  depositi bancari di grandi dimensioni. Se Cipro non riesce ad attuare
questa misura, la BCE martedì  taglierà
le linee di credito delle banche e quindi le eventuali iniezioni di capitale da
parte della Russia si volatilizzerebbero immediatamente  a causa della corsa agli sportelli,  e l'economia di Cipro collasserebbe,
trasformando qualsiasi "salvataggio" di Putin in una barzelletta.
La paura di un tale imbarazzante esito in effetti può esser stata la ragione
principale a spiegazione della riluttanza Russa nel giocare le sue carte. Dal
momento che le banche Cipriote dipendono in modo vitale  dalle linee di credito BCE, l'UE potrebbe
rispondere a   qualsiasi iniziativa
sgradita dei Russi  ritirando i fondi BCE
che risultano quantitativamente molto più rilevanti rispetto a qualsiasi
offerta  possano  fare i Russi .  La Russia potrebbe venire coinvolta nella
questione Cipriota solo con la condiscendenza Europea,  il che escluderebbe l’ottenimento di
qualsivoglia  vantaggio geopolitico.
A partire da ieri sera, tuttavia, la Russia ha l'opportunità di far breccia
nella morsa che la BCE esercita su Cipro via sistema bancario - ma questa
finestra di opportunità non durerà a lungo.  Dal momento che Cipro è stata apertamente
minacciata di espulsione dall'Euro da Martedì se il parlamento non riesce ad
implementare le nuove richieste previste dal 
piano di salvataggio dell'UE, Putin potrebbe offrire ai Ciprioti una
opzione  che non avrebbero mai immaginato.
Ora che l'Unione europea ha presentato un ultimatum apparentemente
irreversibile, ai Ciprioti parrebbe non rimanga altra scelta che farsi tagliare
i depositi in euro come richiesto dalla Troika o vedere questi stessi depositi
trasformati in inutili nuove sterline cipriote. Ma cosa succederebbe  se invece i depositi in euro venissero
convertiti in rubli, affidabili quanto gli euro che hanno sostituito?
 Una conversione  euro-rubli potrebbe essere attuata  in 24 ore se sostenuta  dalla liquidità della Banca centrale russa,
unitamente  ad alcune modeste iniezioni
di capitale da parte delle banche russe o delle amministrazioni pubbliche o
da  banche, pari  ai  6
miliardi di € originariamente richiesti dall'UE.
Quantità illimitate di rubli potrebbero venir
fornite dalla BCR  alle banche cipriote,
così come la BCE rifornisce di Euro le banche insolventi in Irlanda, Grecia e
Spagna.   Le banche cipriote non avrebbero
quindi  alcun problema a soddisfare tutte
le richieste di prelievo, senza alcun 
“bail-in”, né prelievi né “hair-cut”. 
Dal momento che il rublo è
una  valuta largamente utilizzata nelle
transazioni internazionali, i risparmiatori Ciprioti potrebbero  scambiare i loro rubli in euro, dollari o
qualsiasi altra valuta senza subire perdite o “hair-cut”.  Similmente 
una conversione euro-rublo molto difficilmente  scatenerebbe il panico e le  corse agli sportelli e gli  eventuali   
prelievi effettuati dai risparmiatori 
potrebbero essere facilmente finanziati dalla BCR  e ripianati 
- come è avvenuto nel caso delle Corse agli sportelli in  Grecia, Irlanda e  Spagna l'anno scorso.
Naturalmente il rublo si potrebbe
indebolire rispetto all'euro, come risultato di questi scambi, ma questo sembra
improbabile. Il rublo recentemente si è apprezzato leggermente rispetto all’Euro,
dell’1% quest’anno,  del 15% dal marzo
2009. La RCB, ben  lungi dal preoccuparsi
di eventuali debolezze della moneta, ha cercato di evitare che il rublo salisse,
accumulando  526 miliardi di dollari di
riserve.  A confronto di queste riserve  le passività totali del piccolo sistema
bancario Cipro sono nulla e potrebbero contribuire facilmente a stabilizzare la conversione euro-rublo
durante il periodo di transizione dall’ euro-zona  alla rublo-zona.  Tranne che nel  brevissimo termine, stante gli  ingenti flussi globali tra l'euro e il rublo
rispetto alle minuscole dimensioni del sistema bancario di Cipro, ciò
significherebbe che  il tasso di cambio rublo-euro
continuerebbe a venire determinato  da
fattori globali come il prezzo del
petrolio, piuttosto che dall’atteggiamento nei confronti delle banche Cipriote.
In breve, una conversione dall'euro al rublo potrebbe risolvere la crisi
bancaria  di Cipro senza perdite
immediate per i depositanti. In effetti,
Cipro potrebbe seguire la procedura  per
la liquidazione  ordinata delle banche
insolventi utilizzata negli Stati Uniti, Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia e
in tutti i paesi normali, con i depositi che hanno giustamente la
precedenza  sulle altre passività, e con
le iniezioni di capitale utilizzate principalmente per garantire i depositi,
piuttosto che spazzarli via. 
L'economia di Cipro potrebbe
rifiorire rapidamente e le banche potrebbero tornare al business solito, anche se
di nuova proprietà russa  e probabilmente
con meno investimenti "patriottici" in titoli greci incoraggiati dalla
UE  e che hanno rovinato  Cipro. 
L’ultima speranza della Russia
sarebbe quella di instaurare  a
Cipro  un qualcosa di simile ad una zona
franca  off-shore autogovernata sul
modello di quanto ha fatto la Cina con Hong Kong e Singapore.
Qualsiasi esito simile sarebbe il più grande successo geopolitico per la Russia dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Se Putin riuscisse a strappare alla Euro-zona un paese, seppur piccolo come Cipro, trascinandolo nella sfera di influenza del Rublo, scongiurando il rischio di un disastro in stile Lehman, la sua reputazione mondiale ne uscirebbe enormemente aumentata.
Qualsiasi esito simile sarebbe il più grande successo geopolitico per la Russia dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Se Putin riuscisse a strappare alla Euro-zona un paese, seppur piccolo come Cipro, trascinandolo nella sfera di influenza del Rublo, scongiurando il rischio di un disastro in stile Lehman, la sua reputazione mondiale ne uscirebbe enormemente aumentata.
Guadagnerebbe l’enorme
considerazione  di  Pechino e Washington, a dispetto della rabbia
che procurerebbe  a Berlino e Bruxelles.
Se poi riuscisse  a trasformare un
esemplare caso di  economia rovinata
dalla incompetenza dell’UE in una 
prospera zona franca off-shore,  
manderebbe un forte messaggio anche ad 
altri paesi stanchi di bullismo dalla Germania e dell'UE.
Nel corso del tempo, gli
elettori Ciprioti  potrebbero venire  persuasi ad espellere le basi militari
britanniche ed  evitare un'eccessiva perturbazione
del  mercato  europeo del gas da parte di nuove forniture
di provenienza  Mediterranea.  Della massima importanza per Putin e il suo
ruolo  nella storia, la Russia potrebbe riaffermarsi
come una superpotenza mondiale con la visione geopolitica e l'acume finanziario
per avere la meglio sulla Germania e sull'Unione europea.
Putin potrebbe realizzare tutto questo se facesse una generosa offerta di
conversione in tempo per 
condizionare  il  voto del parlamento di Cipro sulle richieste
dell'UE di ripulire  i depositi bancari.
Ma deve agire prima che le banche di Cipro aprano. Ha solo 24 ore.
Anatole Kaletsky è un giornalista economico e finanziario che scrive per le più importanti testate, come il Financial Times o l'Economist, autore del libro "Capitalism 4.0" e chief economist di un fondo di investimento con sede a Hong-Kong 
 
 
 
Grazie Alex per la traduzione e grazie anche a Voci dall'Estero per averla pubblicata.
RispondiEliminaAlex ho letto la tua lettera inviata a Goofynomics .
Complimenti vivissimi.
Non so se ciò potrà farti sentire meno solo.
Io comunque te li faccio.
Ah se soltanto un briciolo della vera anima russa (non quella propagandata dai NeoCoglioni usa) potesse impregnare l'Europa dell'Ovest.
Che lo zar che non è zar possa regnare a lungo in Russia.
Grazie Luigiza
EliminaCredo sia proprio, come dice Carmen, questione di raggiungere una "Massa critica di autocoscienza". Non so se ci riusciremo ma io la soddisfazione di vedermi mollare a questi bastardi cercherò di non darla!
Magari fosse vero, abbiamo proprio bisogno di qualcuno che bilanci lo strapotere euro germanico.
RispondiEliminaCredetemi,
RispondiEliminamai e poi mai fino a pochi anni fa, avrei creduto di guardare, Santa Madre Russia, come un faro di speranza e di provvidenziale contrappeso geopolitico, allo strapotere economico-finanziario tirannico del mondo occidentale.
L'ex agente del KGB, Putin, mi appare adesso quasi come un "monarca illuminato e sapiente", in confronto ai nostri "democraticissimi" leader occidentali, tutti tesi a parole verso il bene dei popoli, e non certo delle oligarchie dei Poteri Forti, che come disse Mario Monti riferendosi all'Italia, in occasione dell'insediamento dell'esecutivo, "esse non esistono". Populisti tutti quelli che non credono alle "sante e sobrie" parole di Monti!!!!
Segnalo l'ultimo editoriale di Krugman sul NYT.
RispondiEliminaE' su Cipro, ma in realtà soprattutto sulla mobilità dei capitali e le relative nefaste conseguenze. Da aggiungere c'è solo che la Ue, col mercato unico e la moneta unica, è fatta apposta per questo.
http://leprechaun.altervista.org/krugman_blues_danaro_scotta.shtml
Il mio odio per la padella non suscita in me alcuna simpatia per la brace.
RispondiEliminaA chi ha commentato sopra consiglio,sinceramente senza polemica,la lettura di Anna Politkovskaja,"Per questo",Adelphi.
FORZA PUTIN! IO TIFO PER TE!
RispondiEliminaInteressante articolo, ma che profuma di "fantapolitica".
RispondiEliminaPer esempio non penso proprio che i militari inglesi se ne andranno mai per "volontà dei ciprioti". I ciprioti sono sempre stati dei colononizzati e la loro volontà non conta nulla.
Lo "Zar" Putin è sicuramente un personaggio di statura storica, ma è molto ambiguo e perciò non lo comprendo affatto.
Il recente ingresso della Russia nel WTO mi fa pensare che sia una potenza "competitor" e non "apertamente antagonista".
Anche l'abbondono del fedele allaeto serbo all'invasione NATO nel 1999 è stato un segno di grande debolezza vs NATO.
Comunque grazie per il link leprechaun, continua a così!
cordiali saluti
Federico
Riporto qui altri articoli secondo i quali la Russia sta giocando una lungimirante partita a scacchi:
RispondiEliminaBusiness Insider
Ma soprattutto il grande Jacques Sapir, che non è l'ultimo arrivato in quanto grande esperto di questioni russe:
Il blocco della liquidità da parte della BCE, ha messo in difficoltà non tanto i depositi dei russi a Cipro (per la cui natura in parte illecita il governo russo non si è scaldato più di tanto) quanto per le ricche transazioni finanziarie che attraversano Cipro con destinazione o provenienza Russia, (che sembra ammontino a 250 miliardi di euro) che sono state fortemente disturbate per il blocco operato da Draghi. Lì la Russia sembra essersi ...lievemente irritata: “Un grand nombre de nos structures publiques opèrent via Chypre, et maintenant elles voient leurs comptes bloqués pour des raisons incompréhensibles (…). Si c’est possible à Chypre, qu’est-ce qui empêche le même scénario de se reproduire en Espagne, en Italie et dans d’autres pays ayant des problèmes financiers. Demain c’est là-bas qu’on va confisquer les épargnes" La minaccia della Russia dunque è di liberarsi delle riserve di euro (300-400 miliardi) per acquistare dollari, con conseguente deprezzamento dell'euro e rialzo dei tassi di interesse...da qui l'Italia, con tutto quel che ne consegue!!!
Metti questo sul piatto, insieme alla intransigenza tedesca che farà volgere al peggio la situazione...
ed ecco i Russi che vedranno aumentare fortemente la loro influenza in Europa...