21/08/14

Premi Nobel per l'economia ribadiscono che l'Europa è in depressione a causa di gravi errori di politica economica

Via A.E. Pritchard del Telegraph apprendiamo che i premi Nobel per l'economia riuniti in un forum al Lago di Costanza riaffermano quanto già tutti sanno (tranne i politici): l'unione monetaria non funziona senza unione di bilancio. Draghi potrebbe mettere i politici di fronte al fatto compiuto acquistando titoli in massa e costringendo la Germania ad addivenire all'orrido bilancio comune...ma i paesi del Club Med farebbero meglio ad avere pronto il piano B.


The Telegraph, 20 agosto 
Il cancelliere tedesco Angela Merkel difende l'eurozona e dice che è difficile gestire una moneta unica per 18 stati.

  
Premi Nobel per l'economia hanno lanciato un violento attacco alla strategia economica della zona euro, avvertendo che le politiche di contrazione rischiano di portare ad anni di depressione e ad una nuova esplosione della crisi del debito.


 
"Gli storici
giudicheranno con severità i banchieri centrali d'Europa" ha detto il professor Peter Diamond, massimo esperto mondiale sulla disoccupazione.

  
"In Spagna e
in Italia i giovani che si affacciano al mercato del lavoro in questa recessione ne risentiranno per decenni. Il risultato è terribile, ed è sorprendente che delle politiche così incredibilmente distruttive non abbiano suscitato poi così tanto scalpore", ha detto al Telegraph ad un incontro di premi Nobel al Lago di Costanza.

 

"Tutto questo si potrebbe evitare con un migliore utilizzo degli incentivi e della spesa per infrastrutture. Ciò contribuirebbe a promuovere la crescita e a contenere il rapporto debito/PIL" ha dichiarato Mr Diamond, facendo eco a una critica largamente condivisa tra la élite dei Nobel sul fatto che le politiche europee sono state autodistruttive.

  
Il professor Joseph Stiglitz ha detto che le politiche di austerità
sono state un "fallimento disastroso" e sono direttamente responsabili della mancata ripresa rispetto al primo semestre di quest'anno, con l'Italia che cade in recessione per la terza volta, la Francia che registra una crescita pari a zero e anche la Germania che nel secondo trimestre risulta in contrazione.

  

"C'è il rischio di una depressione che duri per anni, e metta in ombra persino il decennio perduto del Giappone. L'economia della zona euro è al di sotto del suo tasso di crescita tendenziale del 20pc" ha detto.

 
Stiglitz ha detto che le autorità della zona euro avevano
fortemente sottovalutato gli effetti recessivi dell'austerità e continuano a perseverare nell'errore, pretendendo che la crisi sia ormai finita. "Sono molto preoccupato per il futuro dell'Unione monetaria, tanto più che ancora non hanno sentito l'impatto delle tensioni geopolitiche."

 

Ha anche detto che la zona euro necessita di un'emissione di debito comune per riparare i difetti strutturali dell'UEM, ma in proposito non è stato fatto quasi nessun progresso. "L'Europa soffre di una politica fatalista" ha detto.

  
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto al forum che
è difficile gestire una moneta per 18 stati, quando i parlamenti sovrani si rifiutano di seguire le politiche concordate dalle istituzioni UE. Eppure lei ha insistito che i paesi in crisi hanno ridotto i disavanzi delle partite correnti e i "primi segnali" di una ripresa duratura
sono ormai in vista.

 

Il professor Christopher Sims, un esperto americano in materia di politica monetaria, ha detto che i responsabili delle politiche UEM non hanno risolto i fondamentali difetti di progettazionedell'unione monetaria, e stanno portando le Nazioni del Club Med in una situazione sempre peggiore, imponendo loro l'austerità prociclica.

  
"Se
dovessi fare consulenza alla Grecia, al Portogallo o anche alla Spagna, direi loro di preparare dei piani di emergenza per uscire dall'euro. Non ha senso restare nell'UEM se tutto quel che succede quando si è colpiti da uno shock è che lo shock peggiora.

 

"Sarebbe molto costoso abbandonare l'euro, una forma di default, ma anche rimanere nell'euro è molto costoso per questi paesi. Gli europei hanno creato un sistema che è peggiore del Gold Standard. I paesi sono nella stessa posizione degli stati latino-americani che si erano indebitati in dollari" ha detto.

  
Sims ha avvertito che la Banca centrale europea p
otrebbe non essere in grado di acquistare obbligazioni in massa, a meno che la zona euro non  affronti con decisione il nodo dell'unione di bilancio, e potrebbe essere essa stessa sopraffatta dalle crisi: "Un attacco speculativo potrebbe mettere a rischio il bilancio della BCE".

 

Alla fine, il presidente della Bce Mario Draghi potrebbe essere costretto a intervenire e mettere gli attuali leader politici europei di fronte al fatto compiuto.

  
"I tedeschi non vogliono l'euro al collasso, quindi se
c'è davvero bisogno del sostegno di un bilancio comune in caso di crisi, alla fine in qualche modo ci arriveranno", ha detto Sims.


9 commenti:

  1. È questa è la reazione della Merkal:
    Purtroppo in tedesco.

    http://www.welt.de/wirtschaft/article131431998/Merkel-haelt-Top-Oekonomen-fehlerhafte-Prognosen-vor.html

    In due parole:
    Merkel vuole dai paesi in crisi un austerità ancora più rigida.
    Merkel kritica gli economi (star), tipo: Stigliz, Krugman, Friedman ecc. cioè quelli che hanno previsto quello che oggi succede nel Eurozone ancora prima del introduzione del euro, allora Merkel critica che questi facciano delle previsioni false e straballate.

    Ho sempre detto, mettersi in un Club insieme ai crucchi, crea solamente problemi, per paesi autolesionisti come l'italia la situazione diventa suicidale.

    Niente contro i crucchi, ma meglio a tenerseli a distanza controllata, come fanno gli inglesi.

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  2. "L'uscita dall'unione monetaria sarebbe una sorta di default"... perchè anche i premi nobel mentono?

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  3. la verità è che nemmeno loro sanno cosa accardrà di preciso all'uscita di una nazione dall' euro.

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    1. Vabbe'..andiamoci piano coi giudizi affrettati. C'è caso e caso. Ci sono paesi il cui debito è in gran parte sottoposto alla legge di diritto inglese, come la Grecia, per cui il vecchio debito in euro non può essere ridenominato in dracme, e che non sono in avanzo primario come noi, per cui rischiano davvero il default! Certo è che comunque un default o una ristrutturazione pesante del debito pubblico mi pare comunque preferibile a questa morte lenta...

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    2. Dipende chi quida l'uscita, dei pirla tipo zyngales o alesina o dei professionisti della materia. Sia quel che sia, nello stato in qui naviga l'eurozona è fondamentale avere un piano d'uscita in tasca, un piano studiato fino ai minimi detagli, studiato preferibilmente dalle menti piu lucide del paese verso quella materia è non da dei buffoni, in italia il risico è alto, che si metta lì gente che non capisce un tubo della materia.

      Come detto l'exposure creditizion italiano è praticamente tutto verso l'interno, altra storia è l'exposure creditizio delle bance tedesce è francesi lì è verso l'esterno ed è gigantesco, è questo al italia non dovrebbe interessare un cazzo.

      I crediti esteri verso l'italia sì pagano nella nuova moneta, introducendo la lex monetae.

      I problemi giuridici è di transizione si risolveranno col tempo, secondo mè 2 anni massimo 3.

      L'euro per l'italia non ha più nessun senso ed è altamente contraprodutivo. Con questa crisi l'italia praticamente non centra un cazzo (crediti/debiti esteri) però è nella merda fino al collo sopratutto per deficienza ed ignoranza della politica italiana.

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  4. Vorrei pregare ancora una volta di non tradurre "fiscal" con "fiscale". Chi legge senza essere un macroeconomista poliglotta critico pensa si parli di tasse (perché il fisco in Italia sono le tasse), mentre è del bilancio degli stati (o dello stato) che si parla.
    Non è pignoleria. Sono circondato da persone che pensano che è ora che si faccia un'unione fiscale, in modo che nell'Unione finalmente tutti paghino le tasse nello stesso modo. Sottinteso per gli italiani: "di meno", perché nessun altro paese al mondo, credo, ha un sistema tributario (sono costretto a scrivere così e non "fiscale") così iniquo e de-progressivo.
    Cari saluti, comunque, e grazie a Carmen e a tutti per il loro lavoro.

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    1. Ok, Leprechaun, provvedo e cercherò di tenerlo a mente..

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  5. L'exposure delle banche italiane verso l'estero è minimo. Il principale exposure creditizio delle banche italiane sono verso l'interno, cioê privati e imprese italiane, Piu la recessione è depressione va avanti, più critici diventano i crediti delle bance italiane, disocupati o imprese che chiudono non sono più in grado di pagare indietro i debiti, le sofferenze bancarie aumentano.
    Un uscita del euro senza coinvolgimento della banca d'italia naturalmente non è praticabile, in caso di uscita, banca d'italia e tesoro dovrebbero mettere sotto stretto controllo è protezione l'intero systema bancario italiano, almeno per i primi 6 mesi. Imprese che hanno dislocato si arrangino, quelle non falliranno certo per una svalutazione del 20% hahahaha.
    Problemi organizativi di transizione moneta si risolveranno man mano, più il tempo passa piu i problemi si dissolvono è dopo 2 anni tutto sarà dimenticato è l'italia fuori dalla merda del euro e il PD si può concentrare sul suo Thema Nr. 1, le mutande sporce di Berlusconi.
    my 2 Cent

    la paure di fassina, del invasione dei panzer crucchi attraverso il brennero è il tipico raggionamento italiano è per mè fà semplicemento ridire.

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  6. In questa “estate che tarda a venire” e che anticipa un “autunno furibondo”, c’è pure da giuntare qualcosa alle colonne di A E Pritchard per quello che sta accadendo nel Belpaese oltre le registrazioni nobiliari sulle tranquille rive del lago di Costanza.

    i.)
    Nelle festività agostane - quelle che dovrebbero rianimare anche la comunità del 40 e pippa % dalle “durezze della vita” tanto care all’autorevole Tommaso Padoa Schioppa, pianificatore della vita degli “altri” - è doveroso riproporre l’intervista rilasciata da PC Padoan alla BBC inglese, ontano da casa e in una lingua che la comunità civica cui appartiene poco conosce ma della quale dovrebbero rappresentare e curarne gli interessi
    Nel riaffermare gli accanimenti terapeutici di una “cura” che ha prodotto la devastazione delle comunità civiche dell’ euro-zona, ammette errori – meglio dire ORRORI – con la serafica attenuante CI SIAMO TUTTI SBAGLIATI.
    “ .. Sfortunatamente non lo dico come una scusa, ci siamo tutti sbagliati. Intendo organizzazioni internazionali, governi e via di seguito. Tutti prevedevamo una crescita maggiore per quest’anno nella zona euro e nessuno fino ad ora ci ha visto giusto»
    SBAGLIATI .. ? VISTO GIUSTO .. ? sbagliati, forse, nel senso NON GIUSTO
    No, Pier Carlino!
    COSI NON SI FA, non si uccidono così neppure i cavalli: chi assume responsabilità civiche non può con un cencio sporco del sangue dei suoi appartenenti ripulirsi con un paternostro e due avemariae recitato con altri che “diversamente sbagliano”.

    ii.)
    L Zingales - autorevole economista alla università di Chicago , non ancora Nobel, ma riconosciuto influente dai pensatoi internazionali e candidato al ministero dell’economia del Belpaese – dopo aver sostenuto l'aspetto criminale dei fondatori dell'Euro è che tutto questo lo sapevano” riesce a mette nella discussione neo-liberista l’ “indipendenza” delle banche centrali e il ruolo delle politiche monetarie nell’economia reale.
    Beh, Luigino .. cosi si ricicla carta e plastica dei cassonetti non la dignità civica.

    iii.)
    Non è stata allertata neppure la Protezione Civile per gli gli sfaldamenti tellurici che stanno avvenendo nei “boschi” cedui del Belpaese dove si importano le “riforme” per una democrazia ”matura” che può essere governata da un partito “unico” .

    Che dire ... That’s all, folks!

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