27/03/17

Eurointelligence: Come "Non" Uscire dall'Euro - Versione Cinque Stelle

Il noto editorialista del Financial Times  Wolfgang Munchau,  sul  think tank da lui diretto Eurointelligence,  fa a pezzi l'ipotesi che l'Italia possa uscire dall'euro attraverso un referendum e descrive Luigi Di Maio come un giovane politico del tutto impreparato agli scenari di un'Italexit, la scelta più importante per il paese dalla firma dei Trattati di Roma sessant'anni fa. "Si può facilmente pensare a tutta una serie di scenari, inclusi quello dell'uscita, per l'Italia. Ma c'è uno scenario che possiamo escludere con assoluta certezza: l'uscita dall'euro attraverso un referendum". Di Maio farebbe bene a prepararsi, e prepararsi bene, o farà la fine di Tsipras.

 

di Wolfgang Munchau, 24 marzo 2017

L'unica lezione veramente importante che possiamo trarre dall'episodio di Varoufakis nel 2015 è che, se si vuole lasciare l'euro, si deve essere preparati - sia politicamente che dal punto di vista logistico. Lasciare l'euro non è un semplice punto di programma in una piattaforma politica, un qualcosa di cui parlare con nonchalance in una tavola rotonda o su cui tenere un referendum. È una questione più grossa della stessa Brexit. L'uscita da una moneta unica non può mai essere un processo ordinato, ovunque e in qualsiasi circostanza.

Nel leggere questo resoconto di Gavin Jones su Reuters a proposito della conferenza stampa di Luigi Di Maio, ci ha colpito il fatto che il Vice Presidente della Camera dei deputati, l'uomo che ha le maggiori probabilità di diventare Primo Ministro italiano nel caso le tendenze attuali dovessero persistere,  si sta preparando a un fallimento monumentale. Di Maio, 30 anni, è un  giovane uomo senza nessuna esperienza di crisi valutarie.  Il modo in cui prefigura l'uscita dall'euro è incredibilmente ingenuo - attraverso un  ordinato iter legislativo. In una conferenza stampa ha dichiarato che l'uscita dall'euro non è una priorità assoluta per il suo partito. E' un po' come dire che si sta progettando di lanciare una guerra nucleare, è vero, solo che non è in cima all'agenda. Ha detto:
“Non è vero che il Movimento Cinque Stelle vuole portare l'Italia fuori dall'euro... vogliamo che siano gli italiani a decidere.”

Ha detto che il referendum dovrebbe essere preceduto da un iter legislativo che prepari il terreno. E potrebbero anche non tenerlo, se le istituzioni europee si dimostrano assennate. L'ha messa così, senza entrare nei dettagli di cosa intende. Lo interpretiamo come voler tenere una porta aperta alla decisione di rimanere nella zona euro. Ma, purtroppo, in pratica non è così che funzionerà.

Il futuro di lungo periodo dell'Italia nell'euro è davvero incerto, e si può facilmente pensare a tutta una serie di scenari, inclusi gli scenari di uscita. Ma c'è uno scenario che possiamo escludere con assoluta certezza: l'uscita dall'euro attraverso un referendum.

Se i Cinque Stelle vincono, il che è possibile, ci vorranno dai 2 ai 5 secondi dal primo exit poll perché i tassi di interesse italiani si impennino fino a livelli di crisi, o anche oltre, perché gli investitori dovranno scontare nel prezzo la probabilità non trascurabile di un default, dato che i referendum sono intrinsecamente imprevedibili. Nel momento in cui diventa Primo Ministro, Di Maio si troverà a gestire una crisi finanziaria.

Non possiamo escludere un'uscita dell'Italia dall'euro a seguito di una situazione di panico nei mercati. Né si può escludere lo scenario di un governo italiano che tira fuori un piano, a lungo preparato, per introdurre una moneta parallela, con chiusura delle banche durante un lungo week-end. Ma possiamo escludere un processo ordinato grazie al quale l'Italia cambia la sua Costituzione, e quindi consente di procedere a un referendum sull'euro. Non ci si arriverà mai. Gli eventi precipiteranno ben prima.

Una ragione per cui siamo così certi di questo è che la Banca centrale europea, che ha la capacità definitiva di mettere a tappeto qualsiasi attacco dei mercati alla zona euro, non sarà disposta o non potrà aiutare un governo che non si considera vincolato all'euro. Non potrebbe dare avvio al programma OMT per sostenere un governo non conforme.

Una più probabile sequenza politica di eventi  è quella che chiamiamo lo scenario Huey Long, dal nome del governatore della Louisiana che, a quanto si dice, la notte delle elezioni dichiarò ad un suo assistente la sua intenzione di non mantenere la promessa di tagliare le tasse: "Dite loro che ho mentito". Di Maio o dovrà fare come Huey Long, o dovrà preparare una legislazione di emergenza per uscire dall'euro.

In ogni caso, ciò che risulta molto chiaro dall'intervista è che questo giovane uomo è del tutto impreparato. Lasciare l'euro sarebbe la più importante decisione per l'Italia dalla firma del Trattato di Roma, sessant'anni fa. Sarebbe meglio essere pronti. Non è certo un punto secondario nella lista della cose da fare.

7 commenti:

  1. “Non è vero che il Movimento Cinque Stelle vuole portare l’Italia fuori dall’euro… vogliamo che siano gli italiani a decidere.”

    Dichiarazione priva d'ogni senso logico e reale in modo allarmante, ma buona per continuare a stendere la solita cortina fumogena ad uso dei meno accorti; sottende che un partito, o movimento, non debba avere un programma preciso ma lasci la decisione all'elettorato, così come un cameriere raccoglie le ordinazioni; e demagogica oltre ogni buonsenso poiché comunque, almeno formalmente, è l'elettore a decidere di appoggiare o meno l'iniziativa e il programma d'una coalizione politica. Siamo davvero alla frutta...

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  2. Ma qualcuno crede davvero che i 5 stelle abbiano la più lontana intenzione di uscire dall'euro? Il partito programmaticamente non esiste e, nella sua inesistenza, si allineerà alla cultura dei dominanti nell'arco dei primi due mesi di governo, da solo o in coalizione. Nell'arco di un anno sarà diventato il nuovo PD, beninteso consumando una scissione di minoranza.

    La differenza con Siryza sarà che Tsipras, in modo pasticcione e privo di qualunque serietà, ha provato a pestare i piedi all'oligarchia eurista per spingerla quantomeno a un compromesso. I 5 stelle nemmeno si sogneranno di fare lo sforzo.

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  3. La soluzione camuffata per una uscita dall'Euro esiste già, elaborata da un economista olandese e nota come "The Matheo Solution".
    Le dichiarazione del 5Stelle in merito alla moneta fiscale nonchè quelle di Berlusconi riguardo alla moneta parallela sono il chiaro indizio che ci stanno preparando all'eventualità di una "uscita" dal'Euro che tale non sarà.....
    Infatti The Matheo Solution prevede il ripristino di nuove valute nazionali le quali però svolgeranno solo la funzione di unità di conto(moneta scritturale, solo elettronica) mentre la moneta a corso legale rimarrà l'Euro.
    Quindi.....i rapporti di credito/debito nazionali (soggetti alla legislazione nazionale) saranno ridenominati nella nuova valuta mentre quelli transnazionali rimarranno in Euro.
    Lo scopo di tale artifizio ?
    Ancorare l'Italia a rapporti finanziari in una valuta straniera quale è l'Euro e continuare a far sì che la BCE decida la politica monetaria dell'Italia. Questo comporta per le Banche Estere (non per gli italiani) due vantaggi:
    1- vedere garantiti i propri crediti attuali contro una svalutazione (i rapporti rimarrano in Euro)
    2- consentire loro di continuare a speculare sull'Italia senza incorrere nel rischio di cambio (l'Euro rimarrà come valuta transnazionale)
    Ha ragione Wolfgang Munchau......i 5Stelle hanno assoluto bisogno di economisti competenti in grado di illuminarli sulla realtà dei fatti e sulle dinamiche monetarie.
    Allo stato attuale hanno idee confuse in materia sia di politica fiscale che di politica monetaria.

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  4. Esiste un solo gravissimo e imperdonabile sgarbo che si possa fare al M5S: quello di prenderlo sul serio.

    Rimane che il gioco "poliziotto buono/poliziotto cattivo" non rappresenta una presunta vitalità del dibattito tra le "diverse anime del movimento" (che infatti si scambiano i ruoli a piacimento), quanto una semplice pratica di spin (e pure vecchia come il cucco).

    Pane quotidiano della Casaleggio Associati.

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  5. E chi dovrebbe farlo Salvini che è cinque anni che farfuglia contro l'euro ?! Hahaha ! Se non fosse stato per Borghi e Bagnai..
    E poi smettiamola con questo fatto che col referendum saremmo sotto attacco dei mercati per lo meno non lo saremmo durante le elezioni come propone la lega. Almeno gli italiani possono eleggere liberamente chi vogliono senza che i mercati li ricattino.

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  6. "perché i tassi di interesse italiani si impennino fino a livelli di crisi"

    non è il tasso di interesse italiano, ma è il rendimento. c' è una differenza importante.

    coomunque, virtualmente certo che se 5s vanno su, con il nostro stock di debito pubblico siamo in default, altro che 7-8% di yield, si parla di roba che renderà quanto i titoli russi nel '98, almeno in doppia cifra con un bel 4 o 5 davanti...

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  7. Dovesse servire per ritornare a crescere e staccare i parassiti dal sangue di chi produce sul serio, ne varrebbe la pena. Per la cronaca nel 1999 la Russia ha toccato il fondo, con 196 miliardi di $ di PIL e oggi (malgrado le sanzioni) sta a più di 7 volte tanto (Fonte: http://www.tradingeconomics.com/russia/gdp ).
    Se confrontiamo le parità del potere d'acquisto a dollari attuali (fonte: http://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.PP.CD?end=2015&start=1999 ) l'Italia sarebbe cresciuta del 50% tra il 1999 e il 2015, mentre la Russia del 513%. Francamente, ci metterei la firma. Sono 30 anni che si pensa solo alla finanza. Sarebbe ora di pensare un po' all'economia vera.

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