28/08/20

I rischi derivanti dal non andare a scuola sono peggiori di quelli da Virus





Come riporta The Epoch Times, il Regno Unito (ormai sganciato dalla UE) prende una posizione decisa sulla riapertura delle scuole: è molto più rischioso per i bambini tenerle chiuse che riaprirle, pertanto a settembre i bambini britannici torneranno in classe, e in caso di future azioni di contenimento l’intenzione del governo è di chiudere le scuole per ultime e riaprirle per prime.


Di Alexander Zhang, 25 agosto 2020


I direttori sanitari del Regno Unito, in una dichiarazione congiunta a sostegno della decisione del governo di riaprire le scuole dopo le vacanze estive, hanno affermato che perdere l'opportunità di ricevere un'istruzione pone rischi molto più grandi per i bambini del contrarre il virus CCP

Con una mossa inusuale, i direttori e vicedirettori sanitari di Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord e Galles, sabato hanno emesso una “dichiarazione congiunta” sui rischi e i benefici della riapertura delle scuole a seguito delle misure di lockdown imposte a marzo per contenere la diffusione del Virus CCP (ossia del Partito Comunista Cinese), noto anche come il nuovo Coronavirus.

“Concordiamo che, in confronto agli adulti, i bambini possono avere un rischio inferiore di contrarre il COVID-19 (il più basso nei bambini piccoli), un tasso di ricoveri  e di infezione grave molto inferiori, e un rischio eccezionalmente basso di morire per il COVID-19”, hanno detto i direttori sanitari nella dichiarazione congiunta.

“Questo va confrontato con la certezza di un danno di lungo termine per molti bambini e giovani derivante dal non frequentare la scuola” hanno detto, aggiungendo che “la mancanza di scolarizzazione aumenta le disuguaglianze, riduce le opportunità di vita dei bambini e può aggravare patologie fisiche e mentali”.

I dati del mondo reale su scala internazionale suggeriscono che la riapertura delle scuole di solito non è stata seguita dall'aumento del COVID-19 su una scala temporale che implichi che le scuole siano la ragione principale dell’aumento”, hanno sottolineato i direttori sanitari.

Domenica, in un’intervista rilasciata alla BBC, il professore Chris Whitty, principale consulente sanitario del Regno Unito e direttore sanitario dell’Inghilterra, ha detto che le probabilità per i bambini di morire di COVID-19 sono “incredibilmente piccole”, ma che non frequentare le lezioni “danneggia i bambini nel lungo termine”.

“Molti di più verrebbero probabilmente danneggiati dal non frequentare [le scuole] piuttosto che dal non frequentarle” ha dichiarato. 

Un nuovo studio pubblicato domenica dalla Sanità pubblica inglese mostra che focolai e infezioni del virus CCP sono rari nelle scuole.

Da quando i bambini di 1,2 e 6 anni sono ritornati a scuola a giugno in corrispondenza del primo allentamento delle misure di lockdown, solo lo 0,01% degli asili e delle scuole elementari hanno registrato un focolaio, e tutti sono stati contenuti con successo con solo 70 bambini e 128 operatori contagiati.

I bambini in età scolare presentano un rischio maggiore di contrarre l’influenza o di essere coinvolti in un incidente stradale rispetto al contrarre il virus CCP, secondo quanto dichiarato lunedì dal vice direttore sanitario inglese Jenny Harries  a Sky News.

Lunedì il Primo Ministro Boris Johnson ha fatto un appello diretto ai genitori di rimandare i loro figli nelle classi quando le scuole riapriranno la prossima settimana.

E’ di importanza vitale riportare i nostri bambini nelle classi per imparare e per stare con i loro amici” ha detto in una dichiarazione, perché “niente avrà un effetto maggiore sulle loro opportunità di vita del ritornare a scuola”.

All'inizio del mese, Johnson aveva dichiarato che la riapertura delle scuole a settembre era un “dovere morale” e una “priorità nazionale”.

Tenere chiuse le nostre scuole un attimo in più di quanto sia assolutamente necessario è socialmente intollerabile, economicamente insostenibile e moralmente indifendibile”, ha scritto domenica sul The Mail.

Inoltre il commissario inglese per l’infanzia ha detto che le scuole dovrebbero essere “le prime ad aprire e le ultime a chiudere in caso di futuri lockdown, anche alle spese di di altri settori".


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