31/05/11

Perché la Privatizzazione in Grecia Non è la Panacea

Articolo  di Paolo Manasse* su  www.voxeu.org  che ci conferma a vantaggio di chi (non) vanno le privatizzazioni...

* Paolo Manasse è Professore di Macroeconomia e Politica Economica Internazionale all'Università di Bologna
Di Paolo Manasse
30 maggio 2011

Come la Grecia dovrebbe cercare di ridurre il suo debito? Alcuni dicono che la Grecia dovrebbe privatizzare alcuni dei suoi porti e delle sue località turistiche. Se, sulla carta, una tale mossa potrebbe ridurre significativamente il debito, questo articolo sostiene che questi calcoli si basano su presupposti traballanti. Una operazione del genere invece peggiorerebbe la situazione della Grecia.

George Papaconstantinou, Ministro delle finanze della Grecia, ha annunciato lunedi un piano per creare un fondo sovrano, una sorta di "Treuhandanstalt"1 greco  che dovrebbe attuare l'ambizioso programma di privatizzazione concordato con l'UE e il FMI. Il piano dovrebbe raccogliere circa 50 miliardi di € entro il 2015.
  • Circa 15 miliardi di €, entro il 2013, dovrebbero venire dalla concessione del porto del Pireo e la privatizzazione di un resort di lusso sulla costa ateniese;
  • I restanti 35 miliardi di € dovrebbero venire da aeroporti, porti, dalla vendita della quota del governo della società telefonica OTE (30%), la privatizzazione dei sevizi pubblici, del turismo, e da una ristrutturazione della Banca Greca dell'Agricoltura di proprietà statale (Hope 2011 ).
Si tratta di un programma ambizioso che ridurrebbe il debito in essere della Grecia di 300 miliardi di €, di circa il 17%.

Facciamo i conti

L'UE ha già approvato una proroga del prestito di tre anni (fino al 2021) dal European Financial Stability Facility (EFSF),  più un taglio di un punto sul tasso d'interesse del prestito (Hope 2011). In cambio delle privatizzazioni, la Grecia otterrebbe la possibilità di vendere le obbligazioni al EFSF nel caso molto probabile che non riguadagnasse l'accesso al mercato entro il 2012.

Gli Olandesi e i Tedeschi sembrano irremovibili nel chiedere la privatizzazione. Ma, entrando nel merito, la privatizzazione potrà risolvere la crisi di liquidità della Grecia, e i problemi di solvibilità? Credo che perché questo avvenga, le privatizzazioni dovrebbero rendere gli enti privatizzati molto più redditizi rispetto a quando erano di proprietà del governo - un risultato che i mercati non sembrano condividere, almeno per ora.

Si consideri il seguente semplice esempio numerico. Supponiamo che il debito della Grecia sia pari a € 100, e le entrate del governo provengano da due fonti. La prima è il turismo. Supponiamo che sia un'entrata certa pari a € 74. La seconda, che supponiamo incerta, siano le entrate provenienti dalla gestione pubblica dei porti delle isole. Nel "migliore dei casi", che avviene, diciamo, una volta su tre, sono pari a € 30; nel "peggiore dei casi", che avviene due volte su tre, sono pari a € 15. Così i ricavi attesi dal governo sui porti sono pari a € 20 (= 1 / 3 x 30 + 2 / 3 x 15), che aggiunte alle entrate del turismo (74), ammontano a 94 €, a fronte di un debito di € 100. Supponendo che il paese rischi l'insolvenza e i creditori rifiutino di prestare nuovo denaro, il debito greco sarebbe prezzato 94 centesimi su un euro, nel semplice caso da me illustrato.

La privatizzazione riduce il debito pubblico e le entrate pubbliche

Supponiamo ora che il governo privatizzi i porti. Se gli operatori privati hanno la stessa efficienza del settore pubblico, il governo può riscuotere un supplemento di € 20 dalla vendita del porto. Mentre il debito continua a essere negoziato a 94 cents2, il governo può ora riacquistare € 21,28 (= 20/0.94) di debito, lasciando in sospeso € 78,72. Ma, ovviamente, il governo rimarrebbe solo con le entrate del turismo, € 74, quindi la privatizzazione non lo rende più solvibile. Sia i suoi debiti che le sue entrate sono diminuite.

Ovviamente, ridurre il debito e le entrate non risolve il problema, a meno che il prezzo di mercato dei beni privatizzati superi il valore attuale delle entrate correnti previste di tali attività. Questo può avvenire - dopo tutto, non c'è motivo di pensare che il governo greco sia particolarmente bravo a gestire i porti. Ma di quanto dovrebbe essere più alto il valore dei beni in mani private per contribuire in modo sostanziale alla situazione del debito della Grecia?

Al fine di garantire che la Grecia possa riottenere l'accesso ai mercati finanziari, il settore privato dovrebbe realizzare un guadagno di redditività molto consistente. Nel semplice esempio illustrativo, è possibile elaborare un numero molto preciso. Il maggior valore dei beni in mano ai privati dovrebbe essere di almeno il 35%. Si supponga che la gestione privata aumenti la probabilità di un buon risultato di quattro quinti (e riduce quella di uno cattivo a un quinto), allora il governo potrebbe raccogliere € 27 (= 30 x 4 / 5 + 15 x 1 / 5) dalla privatizzazione dei porti . Dal momento che il debito sarebbe ora venduto alla pari, questo lascerebbe solo 73 € di debito che il governo potrebbe servire solo con i proventi del turismo (€ 74).

Questo esempio dimostra che anche una privatizzazione su larga scala (circa il 20% del debito in essere) è in grado di risolvere i problemi di solvibilità di un paese
solo se essa porta a un sostanziale aumento della redditività delle imprese privatizzate (qui pari al 35% = 27 / 24 -1 ). Questo è un numero elevato rispetto anche alle stime più favorevoli sugli effetti positivi delle privatizzazioni censite in Megginson e Netter (2001). Inoltre, l'annuncio di un tale programma dovrebbe immediatamente riflettersi in un aumento del prezzo del debito sul mercato secondario, cosa che, purtroppo, (ancora) non abbiamo visto.

Riferimenti
Hope, Kerin (2011), “Greek PM calls for consensus on privatisation”,
Financial Times, 14 March.
Megginson, William L and Jeffry M Netter (2001), “From State To Market: A Survey Of Empirical Studies On Privatization”
, Journal of Economic Literature, June.

1Agenzia che ha privatizzato le imprese della Germania dell'Est dopo la riunificazione.
2Infatti il uovo prezzo del debito x deve soddisfare: x = pagamenti attesi/debito residuo = 74 / (100 – 20/x) che è risolto da x = 0.94 (e x=0)


3 commenti:

  1. Se la redditività viene meno, per le privatizzazioni ed altro, è fin troppo chiaro che il tutto è un'azione il cui unico fine è quello, come diceva Adam Smith, di sottomettere uno stato per poi depredarlo.
    Saluti.
    Orazio

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  2. Buongiorno Carmen,

    un saluto a te e anche ad Orazio, che mi ha sostenuto ed apprezzato, io riconosco a lui, la sana voglia civica come me, di capire la società ed il mondo, per non farsi abbindolare dal mainstreem, che comunque non può sempre negare l'evidenza, e gli riconosco anche la passione per il bene comune. Questo articolo dimostra che a conti fatti, le "idilliache" privatizzazioni non serviranno a salvare lo Stato Grecia, ma come dice Orazio, solo a tutelare ben altri interessi, depredando lo Stato. L'unica ed inoppugnabile possibilità, per la Grecia è quella di uscire dall'euro, ristrutturare il suo debito, e riaquistare immediatamente, la sovranità monetaria, fiscale economica, politica e sociale, libera dagli insostenibili vincoli esterni. L'ideale per la Grecia sarebbe, poter uscire dall'euro, con un buon accordo con l'UE, a vantaggio della Grecia stessa, perchè altrimenti potrebbe subire temibili ritorsioni, di carattere commerciale, geo-economico, di approviggionamento energetico, o di alro tipo.
    Ora Carmen vorrei segnalarti un altro articolo molto interessante, in inglese, che è stato a sua volta segnalato dall'ottimo SILVIO, uno stimatissimo lettore del Blog di Marcello Foa:

    http://www.theundergroundinvestor.com/2011/05/the-death-of-capitalism-redux/#more-2043

    The Death of Capitalism, Redux

    La morte del Capitalismo, Rivisitata.

    Parla di come il Sistema Bancario abbia letteralmente ucciso il Capitalismo, in particolare in USA, facendo un exscursus davvero chiarificatore, e lanciando cupi scenari.

    Un cordiale saluto

    Nicola.

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  3. Ok, Nicola, grazie della indicazione. Ma....non è che traduci dall'inglese???

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