23/11/11

Il mio Intervento al BlogEconomyDay

Cari lettori, ecco il mio intervento al Blog Economy Day, a nome anche di  Sergio Cesaratto, prof di politica economica a Siena e autore del Politica&EconomiaBlog ,che non ha potuto essere direttamente presente. 


Gli altri interventi continuano sempre ad apparire qui a destra. Mettetevi comodi e vale la pena di sentirli tutti...


Solo una cosa: l'ultima slide - che si vede appena - rappresentava un maiale bifronte....ovvero paesi periferici e paesi del centro come due facce dello stesso caos, di cui tutti hanno aprofittato, ognuno a modo suo.



7 commenti:

  1. Questo video è di qualità sia audio che video con zoomate anche sulle "clips" dello schermo, ottime per far capire l'intervento (a differenza di quello che avevo visto l'altro ieri, con camera fissa e un'audio pessimo in altro sito).
    Complimenti al prof Cesaratto e a Te, una bella analisi che parte dalle origini, dalla nascita dell'Euro, e alle conclusioni che come abbiamo letto e scritto qui sul tuo Blog ritengo giuste.
    Brava, complimenti per il tuo lavoro che fai.
    Hans Castorp

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  2. Grazie di cuore Carmen,

    per tutti gli argomenti che hai trattato!!!

    Complimenti, e continua così!!!!

    Dio ti benedica!!!!!

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  3. Carmen, finalmente ti si vede.
    Molto brava, l'audio era buono, a differenza di altri oratori.
    Mi è spiaciuto non poter esserci, è un po troppo lontano.
    Ciao.
    Orazio

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  4. Grazie, carissimi, speriamo di poterci incontrare al prossimo Blog Economy..!!!

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  5. Molto brava carmen, hai fatto davvero un ottima esposizione! ;-)

    Però credo sia necessarfio porre attenzione su alcune questioni. Ad esempio il grafico che rigurda la differenza tra peasi centrali e paesi periferici, così come anche l'altro grafico postato in un altro post che mette in risalto la differenza di crescita tra Germania e Italia, mostra chiaramente la divergenza dopo l'introduzione dell'euro, ma mostra chiaramente anche che la crescita è sincronizzata, cioè i paesi crescono insieme e decrescono insieme. Per cui se la Germania affrontasse una politica di domanda interna, e quindi di riduzione della politica mercantilista, ne seguirà anche per noi una diminuzione del tasso di crescita. Anche se è comunque possibile che nel lungo periodo migliorino le cose a livello strutturale, ma al momento sono premesse molto difficili da accertare.

    Tra l'altro nel grafico Germania-Italia si vede che il grosso del divario è avvenuto nel 2005, in seguito alle riforme strutturali della Germania. Le riforme servono ad aumentare l'output-gap potenziale, ma ciò non vuol dire che si traducano effettivamente in un maggior output-gap effettivo. In Germania ciò sembra avvenuto. In Italia avverrà? non lo sappiamo, ma credo che dovremmo provarci prima di chiedere aiuto alla Bce. Il nostro basso tasso di crescita non consente di sostenere a lungo i flussi di spesa pubblica. Questa è semplice matematica. Il tasso sui bond sono una variabile che gioca solamente sul fattore tempo, cioè tassi bassi possono solo allungare la sostenibilità dei flussi di spesa pubblica nel tempo, ma il problema della crescita rimane comunque, se essa è bassa per via di problemi strutturali, non ci sono flussi di spesa che tengano...per cui penso che sia necessario porre mano a delle riforme che accrescano l'output-gap potenziale: se si tradurrà in maggior output reale, non ci sarà piu bisogno dell'aiuto della bce; se invece non ci sarà maggior output reale, allora in quel caso sarà necessario l'aiuto della bce, e possibilmente passare alla riforme europee monetarie e fiscali. Stessa cosa avviene nella riduzione strutturale della spesa pubblica, in cui i flussi diventano piu sostenibili, perché, in termini relativi, è come se il paese avesse accelerato la sua crescita.
    Questi flussi di spesa pubblica quindi sono a lungo insostenibili sia per l'elevata spesa pubblica strutturale, sia per la bassa crescita, e non intervenire con le riforme in entrambe le variabili mi sembra un comportamento davvero molto scorretto.

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  6. Bravissima Carmen,
    semplice e concisa nonostante l'ampio argomento.
    Stavolta sono mancata, ma la prossima, te lo dico da ora, io ci sarò!!!
    Intanto faccio girare il tuo video, che come già ti hanno detto gli altri, è ottimo sia per audio che per video.
    p.s. ho visto anche il servizio di la7 e riguardo a quello che dicevi, io gli ho scritto molto sdegnata per la presentazione fatta....spero lo abbiano fatto in tanti ;o)
    A presto.

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  7. Ciao Andrea. In merito alle tue osservazioni, in realtà non vedo proprio come una politica di espansione della domanda interna in Germania potrebbe provocare una diminuzione della nostra crescita, ma caso mai il contrario. Nei regimi a cambio fisso perché possano durare è sempre necessaria una certa poltica espansiva da parte dei paesi più forti.

    Sono d'accordo che in Italia ci sia bisogno di riforme strutturali (bisognerebbe poi entrare nel merito) però temo che nella situazione in cui ci troviamo ora la stampa della BCE sia proprio necessaria per darci il tempo di avviare delle riforme. In generale poi io non penso affatto che lo stato debba coprire le sue spese con la tassazione, anche in tempi di recessione. Anche se resta il fatto che, in Italia, c'è un problema di tassazione non equamente distribuita, e un problema di spesa pubblica mal gestita.
    Nel mio intervento non ho messo l'accento su quello che bisognerebbe fare, volevo solo mostrare che il meccanismo dell'euro ha approfondito gli squilibri e il rifiuto della BCE di fare da garante li sta facendo precipitare. Occorrerebbe un approccio cooperativo, se si vuole mantenre l'unione.

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