17/07/13

La Grecia e la Costituzione messa tra parentesi

Nello stato d'emergenza un paese sospende temporaneamente la "piena realizzazione" dei diritti costituzionali per far fronte ad una situazione eccezionale. Quel che succede in Grecia assomiglia molto ad uno stato d'emergenza permanente. Una prof.ssa greca ha scritto un breve post per fare il punto sulla giurisprudenza in periodo di crisi.




Affrontare lo stato d'emergenza: La giurisprudenza della crisi in Grecia
di Christina M. Akrivopoulou, prof.ssa aggiunta presso l'Università Democritus, Tracia, 11 luglio 2013


È solo di recente che i tribunali greci hanno tentato di esercitare un controllo sui Memoranda stipulati tra lo Stato Greco, l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale che impongono misure di austerità al paese. Questa autolimitazione della giurisdizione si deve soprattutto all'estrema severità della crisi finanziaria. In teoria nelle situazioni in cui gli Stati affrontano una vera emergenza si può utilizzare lo strumento dello stato d'emergenza, per permettere che la protezione dell'interesse pubblico prevalga temporaneamente sulla piena realizzazione dei diritti costituzionali.

Inoltre queste crisi rinforzano il potere esecutivo nei confronti del legislativo e del giudiziario. La giurisprudenza greca della crisi  sembra in termini generali confermare questa dottrina e pertanto il potere giudiziario si è in larga parte astenuto dall'interferire con le scelte del potere esecutivo quando si trattava di introdurre tasse, imporre tagli della spesa e ridurre salari e pensioni nel settore pubblico.



Per esempio, il Consiglio di Stato Greco, nel caso 668/2012, ha confermato le misure prescritte dal primo Memorandum (sancito nel maggio 2010) riguardo i tagli al bilancio e le riduzioni di salari e pensioni nel settore pubblico, prendendo in considerazione la necessità di perseguire obiettivi urgenti ed eccezionali di interesse pubblico generale, così come di garantire gli impegni del paese verso l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale. Più specificamente, il Consiglio ha riconosciuto che in questo caso i principi di proporzionalità, eguaglianza, equa distribuzione degli oneri pubblici e il diritto alla proprietà non erano stati violati perché la necessità di pagare il debito estero del paese e il rafforzamento della credibilità finanziaria erano cruciali. Allo stesso modo, nella sentenza 1685/2013 il Consiglio ha approvato l'aumento della contribuzione fiscale per gli stipendi annui sopra i 60 mila euro. Esso ha giustificato la misura adducendo la necessità di proteggere gli interessi pubblici e ha sottolineato che la legislazione in materia (articolo 18 della legge 3758/2009), nel consentire la retroattività delle leggi sulla tassazione solo all'anno precedente la loro promulgazione,  non violava i limiti costituzionali (articolo 78, paragrafo 2 della Costituzione Greca).


Altre istituzioni sono state meno ossequiose nel loro approccio. La Corte dei Conti Greca, nell'opinione espressa il 20 febbraio 2012, ha passato in rassegna un quarto dei tagli programmati sulle pensioni del settore pubblico e ha sottilineato che questi tagli “non solo violano i principi dello stato sociale, ma conducono anche alla sua distruzione, poiché degradano le condizioni dei pensionati fino ad un livello tale che il principio di dignità umana sancito dalla Costituzione è messo a rischio.”


Ci si aspetta che il Consiglio di Stato Greco esprima una decisione più audace riguardo le disposizioni del secondo Memorandum, sancito nel marzo 2012, che abolisce il diritto sindacale di risolvere le controversie di lavoro appellandosi all'arbitraggio di una commissione. In via ufficiosa il Consiglio ha reso nota l'opinione di molti membri della Corte che ritengono che  questo specifico provvedimento violi l'essenza stessa della contrattazione collettiva, com'è riconosciuta dall'articolo 22, paragrafo 2, della Constituzione Greca e dalla Convenzione Europea per i Diritti Umani, dalla Carta Sociale, e le linee generali definite dall'Organizzazione Internazionale per il Lavoro. Questa prospettiva è in sintonia con la recente condanna della Grecia da parte del Comitato per la Carta Sociale Europea a causa della deregolamentazione delle relazioni di lavoro per i lavoratori al di sotto dei 25 anni (denunce 65 & 66/ 19.10.2012).


Citazione suggerita: Christina Akrivopoulou, Facing l’etat d’exception: The Greek Crisis Jurisprudence [“Affrontare lo stato d'emergenza: La giurisprudenza della crisi greca”], Int’l J. Const. L. Blog, 11 luglio, 2013, disponibile al link: http://www.iconnectblog.com/2013/07/facing-letat-dexception-the-greek-crisis-jurisprudence.

3 commenti:

  1. Grazie a te per la traduzione.

    Buona vita
    Guglielmo

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  2. MODEST PROPOSAL

    The impetus for establishing this blog was to campaign for a rational resolution of the euro crisis. Such a resolution was always feasible within the current insititional framework but requires clear vision and political will to implement. Moreover, it can be agreed to by people of different political persuasions since it is founded upon a minimalist, common sense, set of assumptions and policy recommendations.

    Yanis Varoufakis and Stuart Holland published the Modest Proposal in November 2010. Since then, it has undergone a number of revisions, in response to the crisis’ evolution. In July 2013 Version 4.0 was published, this time jointly with James K. Galbraith.

    http://yanisvaroufakis.eu/euro-crisis/modest-proposal/

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  3. Athens must have come across like a ghost town to German Finance Minister Wolfgang Schäuble during his visit to the Greek capital on Thursday. The city center was sealed off and protests were banned. There were considerable fears that riots might break out because of the hatred many Greek people harbor toward the finance minister. The leftist newspaper Avgi greeted his arrival with a well-known Latin slogan: "Ave, Schäuble, morituri te salutant" -- Hail, Schäuble, those who are about to die salute you. When state visitors in a united Europe are received in that fashion, something has clearly gone terribly wrong.

    http://www.spiegel.de/international/europe/opinion-why-greece-should-be-given-a-debt-haircut-now-a-911946.html

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