19/11/22

La carenza di munizioni dell’esercito americano è un fenicottero rosa (non un cigno nero)


Sul sito The National Interest, riconducibile ad ambienti all'interno del Dipartimento della Difesa americano, vengono denunciati i gravi problemi di esaurimento delle scorte di armamenti cui si trova di fronte l'amministrazione Biden nella sua guerra di assistenza all'Ucraina.  Problemi che al Pentagono tutti conoscevano, ma che sono stati ignorati a causa dei pregiudizi cognitivi che affliggono i leader e i reponsabili ad essi collegati. Un caso classico di 'fenicottero rosa', che a differenza del cigno nero è un evento ben prevedibile ma che giunge ugualmente del tutto inaspettato. 

Segnalato in un ottimo thread su Twitter da Roberto Iannuzzi


di *Dan Goure, 10 novembre 2022


I militari dovrebbero stabilire dei requisiti realistici per le scorte di munizioni, basati sulla certezza degli alti livelli di finanziamento che dovranno essere portati avanti in qualsiasi futuro conflitto con la Russia o la Cina.

 Gli sforzi dell'amministrazione Biden per assistere l'Ucraina nella sua guerra con la Russia fanno luce su due gravi problemi della sicurezza nazionale: le scorte inadeguate di munizioni del Dipartimento della Difesa e le difficoltà che deve affrontare la base industriale della difesa per rispondere alla richiesta di un rapido aumento della produzione di armamenti di importanza fondamentale. Sfortunatamente, questi problemi non sono certo una sorpresa per gli alti funzionari responsabili della Difesa.

Si sa da tempo, sia negli ambienti governativi che al di fuori di essi, che l'inventario delle munizioni del Pentagono, in particolare le armi di precisione, è inadeguato a sostenere un conflitto di alta intensità che duri più di pochi mesi. Né la base industriale, né le catene di approvvigionamento sono assolutamente in grado di ricostituire rapidamente le scorte esaurite o di aumentare la produzione di sistemi d'arma essenziali. È necessaria un'azione immediata per affrontare questi due problemi.

Le élite della sicurezza nazionale degli Stati Uniti sono continuamente colte di sorpresa dagli eventi del mondo reale. Vi ricorderete il termine "Cigno Nero", un concetto che per un certo tempo ha avuto molto successo nelle discussioni e nelle pubblicazioni sulla difesa. Era una espressione tratta da un libro sulla capacità di fare previsioni scritto da Nassim Nicholas Taleb, che si riferiva a eventi altamente improbabili e generalmente non previsti, con impatti significativi. Negli ambienti della difesa, i cigni neri erano sfide alla sicurezza nazionale difficili da prevedere. Ad esempio, le improvvise esplosioni di ordigni nel sud-ovest asiatico sono state viste da molti come un cigno nero che inizialmente l'esercito americano era mal preparato a contrastare.

Ma non tutte le sfide alla sicurezza nazionale inaspettate, ma di grande impatto, sono cigni neri. Uno dei principali esperti della difesa di questo paese, Frank Hoffman, ha introdotto l’espressione complementare "Fenicottero Rosa", che ha definito come "un evento prevedibile che viene ignorato a causa dei pregiudizi cognitivi di un leader o di un gruppo di leader, intrappolati da potenti forze istituzionali." In sostanza, si tratta di una situazione in cui si viene colti di sorpresa a causa della riluttanza dei responsabili ad affrontarla.

In seguito alla guerra russo-ucraina, l'esercito americano si trova davanti a dei fenicotteri rosa. Quando la Russia ha invaso l'Ucraina, gli Stati Uniti hanno iniziato a spostare in quel paese grandi quantità di munizioni, inclusi 1.400 sistemi antiaerei portatili Stinger; 8.500 sistemi anticarro Javelin; 38.000 altri sistemi anticarro; 1.500 missili anticarro TOW; 150 pezzi di artiglieria da 150 155 mm e 105 mm; dozzine di missili a lungo raggio per i sistemi di artiglieria missilistica MLRS e HIMARS; un milione di proiettili per obice da 155 mm non guidati; 9.000 proiettili da 155 mm di sistemi RAAM (Remote Anti-Armor Mine); e diverse migliaia di proiettili di artiglieria da 155 mm guidati ad alta precisione.

Di conseguenza, gli Stati Uniti affrontano una crisi di munizioni. Il prelievo dalle scorte di munizioni statunitensi ha raggiunto un punto critico, poiché la domanda di queste bombe, proiettili e missili è aumentata notevolmente. Sfortunatamente, decenni di finanziamenti insufficienti hanno portato a una base industriale della difesa con scarsa capacità di intervento.

Il conflitto ucraino ha messo sotto i riflettori quelli che possono essere definiti come due fenicotteri rosa. Il primo è l'inadeguatezza delle scorte di munizioni esistenti, comprese sia le cosiddette “bombe stupide" che i proiettili di artiglieria, oltre a una serie di armi guidate e mirate ad alta precisione. Alla fine dell'estate del 2022, il Pentagono aveva esaurito le sue scorte di una serie di munizioni fondamentali e poteva promettere all'Ucraina di fornirne ancora solo nel giro di pochi mesi, o addirittura anni.

Il secondo fenicottero rosa è la capacità limitata della base industriale della difesa di aumentare la produzione di munizioni e armi essenziali. Dalla fine della Guerra Fredda, il Pentagono ha consentito la riduzione della base industriale della difesa e, in nome dell'efficienza, ha rifiutato di finanziare qualsiasi eccesso di capacità produttiva, che sarebbe stata necessaria per soddisfare le esigenze attuali. Di conseguenza, con poche eccezioni, non c'è stata a disposizione praticamente nessuna capacità di aumento della produzione, né per sostenere l'Ucraina, né per ricostituire rapidamente le scorte di munizioni statunitensi esaurite.

Si tratta di fenicotteri rosa perché tutti al Pentagono sapevano, da decenni, che le scorte esistenti di munizioni e missili erano inadeguate. Nel 2019  era stato riferito che l'Air Force aveva utilizzato così tante bombe guidate JDAM (Joint Direct Attack Munition) in Afghanistan e in Iraq, che stava per esaurire le scorte. Questo non vale solo per le munizioni più vecchie, ma anche per le più moderne armi da tiro di precisione. Anche prima dell'inizio del conflitto ucraino, il Congressional Research Service aveva avvertito che il Pentagono si stava procurando munizioni avanzate di precisionea lungo raggio - il tipo che sarebbe più necessario in uno scontro di alto livello con la Russia o la Cina - in quantità così ridotte che le forze armate statunitensi le avrebbero esaurite rapidamente.

Ironia della sorte, nello stesso mese in cui la Russia ha invaso l'Ucraina, il Pentagono ha pubblicato i risultati del suo studio sullo stato della concorrenza nella base industriale della difesa. Affrontando la condizione del settore dei missili e delle munizioni, il rapporto osserva che sin dalla fine della Guerra Fredda il numero delle aziende in questo settore si è ridotto, da trenta ad appena sette. Inoltre, osserva il rapporto, le pressioni sul bilancio della difesa hanno portato a un cronico sottofinanziamento dei programmi per i missili e le munizioni.

In aggiunta, l'attuale base industriale della difesa ha una capacità limitata di aumentare rapidamente la produzione. Nel caso dei missili antiaerei Stinger, l'arma deve prima essere riprogettata e poi testata, perché alcune parti sono diventate obsolete. L'espansione della produzione non è una questione di soldi; è una questione di tempo. Come ha riconosciuto James Taiclet, CEO di Lockheed Martin, ci vorranno almeno fino a due anni per raddoppiare la produzione del missile Javelin.

Cosa si può fare per affrontare l'attuale crisi delle munizioni e prevenire un problema futuro in caso di un conflitto di alto livello? Un passo immediato, proposto dal deputato Michael Gallagher (R-WI) e altri al Congresso, sarebbe quello di avviare contratti pluriennali di approvvigionamento di munizioni che massimizzino i ritmi di produzione. Un'altra azione a breve termine suggerita da Gallagher è quella di aggiornare e potenziare le autorità del Defense Production Act, per eliminare la burocrazia e fornire finanziamenti a lungo termine per sostenere la modernizzazione e l'espansione delle linee di produzione. Un terzo passo, proposto da altri, consiste nell'accelerare le procedure di appalto e ottenere fondi per l'industria in tempi rapidi. Infine, e soprattutto, come raccomandato dal generale dell'esercito in pensione John Ferrari in un recente articolo, i militari devono stabilire requisiti realistici per le scorte di munizioni, basati sulla certezza degli alti livelli di finanziamento che dovranno essere portati avanti in qualsiasi futuro conflitto con la Russia o la Cina.

 

* Dan Gouré, Ph.D., è vicepresidente del think tank di ricerca sulle politiche pubbliche Lexington Institute. Gouré ha un background nel settore pubblico e nel governo federale degli Stati Uniti, di recente ha prestato servizio come membro del Department of Defense Transition Team del 2001.

 

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