Segnalo questo ottimo post di 48 che colloca la crisi dell'eurozona nel contesto geopolitico globale, e lo introduco con la traduzione di questo brano di Bibow del Levy Institute, da lui stesso riportato. Buona lettura:
Da
una prospettiva globale, non solo Eurolandia
sta spudoratamente approfittando
della crescita
estera per compensare la repressione
della domanda interna creata da
un'austerità insensata in
tutta l'area, ma per
aggiungere il
danno alla beffa,
Eurolandia sta
anche dirottando
il FMI come
sponsor globale nel sostegno al EFSF
/ ESM (European Stability Mechanism), "firewall”
per la sua crisi interna puramente autoprodotta.
Il mercantilismo
tedesco aveva già dato
luogo a squilibri regionali e tensioni globali nel periodo
pre-UEM. L'euro
ha
moltiplicato il peso
della
Germania -
e la forza di
gravità del punto di vista
tedesco in politica economica
- nell'economia
globale. In effetti, la Germania,
il campione del mondo delle chiacchiere
sull'azzardo
morale, sta tenendo in ostaggio la
comunità mondiale su
un rischio globale "made in Germany" del
tipo "troppo grande
per fallire": rischio derivante
dal mix
potenzialmente letale di una unione monetaria disfunzionale unita
alle
conseguenze economiche
della negazione da parte della
Germania del suo
'euro trilemma'
(con questa espressione si intende
che la Germania "non
può avere contemporaneamente:
surplus
perpetui di
esportazione, un'unione monetaria senza
trasferimenti
/ senza piani
di salvataggio, e un banca centrale "pulita"
e indipendente, ndt).
E' un
fatto
che, approfittando della
crescita estera, Eurolandia sta venendo meno ai suoi impegni nei
confronti del processo di riequilibrio globale del
G-20. E un
altro fatto è che Eurolandia sta
creando la
minaccia alla
stabilità più grave
al mondo tramite
una follia auto-inflitta e nemmeno si
vergogna della
sua richiesta di sostegno a paesi che sono
“o più fiscalmente fragili
o molto più poveri
della stessa zona euro" (Bibow 2012b). ».
Impressionante il contenuto dell'articolo di 48.
RispondiEliminaSe veritiero potrebbe veramente prima o poi succedere un quarantotto.
Bellissimo post, come sempre orizzonte 48 è eccezionale nella sua analisi capillare della condizione esistente. Mentre leggevo però ho fatto una considerazione che è condensata in una frase che poi è scritta nel testo: cosa succerebbe se passasse una nuova legislazione che ricalcasse ed implementasse il Glass Steagall Act?
RispondiEliminaMi spiego anche se non so se il mio ragionamento è corretto:
tutto ‘sto popò di scompiglio non sarebbe accaduto se il Parlamento degli Stati Uniti avesse ripreso in mano il glass steagall act a quel punto non ci sarebbe stato bisogno né della FED come “salvatrice di ultima istanza”, passami il termine, né di tutti i giochi della DB, della Taunus Corp., della AIG, delle 14 banche da salvare e così via all’infinito.
In questo mondo purtroppo si crea in continuazione un immenso disordine e per riportare l’ordine si fa, se possibile, ancora più disordine.
E’ come se per andare a Milano io che abito in centro Italia passassi per la Francia, siamo talmente fuori di testa che non abbiamo più idea di cosa sia la linearità.
In definitiva lo Stato ha rinunciato al proprio ruolo che è quello di dettare regole e norme lasciando spazio a chi delle norme e delle regole se ne fa beffa lasciando in balia degli eventi i propri cittadini lasciati soli anche da un’indegna informazione di regime.
Sono d'accordo, Fiore, qui da noi lo smantellamento della legge bancaria del '36 e l'introduzione del modello tedesco di banca universale, per adeguarsi alle direttive europee, ha seguito e accompagnato lo smantellamento della banca centrale come istituto di diritto pubblico e canale di immissione di moneta al servizio dello stato. Le due cose vanno di pari passo.
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