05/03/14

Frances Coppola: La BCE è irrilevante e l'euro è un fallimento

Sulla rivista online Pieira, Frances Coppola finalmente esce allo scoperto e dice quello che pensa DAVVERO sull'euro. I dati economici dell’eurozona sono terribili, il progetto dell’euro è stato un enorme errore, prima di tutto da un punto di vista storico e culturale. L’euro è “il più grande pericolo per la pace in Europa occidentale che io abbia mai visto in tutta la mia vita” ed è “tempo di relegarlo nella polvere della storia”.




Gli ultimi dati sugli aggregati monetari europei sono terribili.

L'aggregato monetario M3 va particolarmente male.[....]

Anche se la BCE cerca di sembrare ottimista, "meno negativo" significa semplicemente "che scende più lentamente". Il fatto è che il credito in tutta l'Eurozona sta subendo una grave contrazione.
Questo non fa ben sperare. La crescita di M3 è rallentata nell'ultimo anno a causa dei rimborsi LTRO e ora è scandalosamente bassa, all’1,2%, anche se è un po’ meglio dell’1,0% di dicembre. Questa non è proprio deflazione, ma ci va pericolosamente vicina, e i dati M3 suggeriscono che la deflazione è probabile, qualsiasi cosa Draghi possa pensare.


La vera domanda per la BCE è se deflazione sarà di breve durata. Il suo obiettivo è la prospettiva di inflazione a medio termine, non le modifiche a breve. Questo post della Fed di NY suggerisce che la deflazione, se proprio dovesse accadere, avrebbe in realtà vita breve: le aspettative di inflazione sono “stabili”, e infatti a gennaio l’inflazione ha sorpreso in senso positivo, confermandosi stabile allo 0,8%, anche se molto inferiore all’obiettivo del 2%.  Ma i ricercatori della Fed di NY aggiungono che queste aspettative di inflazione stabile potrebbero essere dovute alla convinzione che la BCE dovrebbe allentare ulteriormente la politica monetaria. Quindi, in maniera perversa, le aspettative di inflazione stabile dovute alle anticipazioni di un allentamento della politica monetaria potrebbero indurre la BCE a non allentare affatto – un bell’esempio della Legge di Goodhart in azione.

Sembra che gli stessi modelli della BCE non indichino la deflazione come un rischio serio. Perciò, anche se la Commissione Europea apparentemente non è d’accordo, dubito che la BCE faccia del QE. A dirla tutta penso che la BCE non farà proprio nulla, eccetto forse abbandonare i suoi futili tentativi di sterilizzare l’acquisto di bond secondo il Securities Markets Programme (ora esaurito), e magari introdurre qualche misura per sostenere i prestiti bancari. Quando tutto quel che fai viene criticato dai falchi della Bundesbank, stare con le mani in mano sembra una buona scelta.

Ma in realtà non credo che sia importante quello che fa la BCE. Infatti penso che sia quasi irrilevante. E’ tempo che io esca allo scoperto e dica quello che penso DAVVERO riguardo al progetto dell’euro.

Ventitré anni fa, quando ero una giovane studentessa del MBA (Master in Business Administration), entrai in contrasto con il mio docente di macroeconomia riguardo alle virtù di una moneta unica. Questo avvenne durante il periodo dello sfortunato Exchange Rate Mechanism, del quale lui era un grande sostenitore e io un altrettanto grande detrattore. I fatti dell’anno successivo dimostrarono che avevo ragione. Ma lui era anche fermamente a favore di una moneta unica. L’avrebbe introdotta immediatamente: ”congelerei i tassi di cambio in questo momento”, diceva. Pensavo che avesse torto, e glielo dissi – da qui il nostro disaccordo. E anche adesso, a 14 anni dalla creazione della moneta unica, penso ancora che avesse torto.

La storia dell’Europa è lunga e macchiata di sangue. Non ha nulla a che vedere con gli Stati Uniti, che sono un paese giovane con una lingua comune, chiari confini  e una un'istituzione politica unica. Certo, gli USA hanno combattuto una guerra civile per ottenere l’attuale livello di unità politica, e ci sono ancora senza dubbio tensioni e ferite. Ma l’Europa – sempre che si debba considerarla una singola entità, cosa in sé problematica – ha combattuto CENTINAIA di guerre civili. Non abbiamo una sola lingua, ancora non siamo d’accordo su dove debbano situarsi i nostri confini e gli interessi nazionali prevalgono sempre sulla politica “europea”. Non si possono cancellare identità tribali e culturali che risalgono a migliaia di anni fa con un tratto di penna di alcuni politici.

Le mie obiezioni alla valuta comune, quindi, sono storiche e culturali, piuttosto che semplicemente economiche. Ho letto Mundell. Comprendo i benefici di una valuta comune, quando c'è convergenza delle economie. So che i fondatori del progetto dell’euro credevano che la disciplina imposta da una valuta unica avrebbe obbligato i Paesi europei a implementare le riforme che avrebbero portato, col tempo, alla necessaria convergenza economica. So che questo è ANCORA ciò che  i politici e gli eurocrati stanno cercando di ottenere con misure come il fiscal compact. Ma chiamatemi pure Cassandra: io penso che niente di tutto questo funzionerà.

L’Euro si basa principalmente su pie illusioni. Bisogna dire che si è rivelata essere  un'istituzione più forte di quanto ci si potesse aspettare. Ma la convergenza politica richiesta da un’unione monetaria non c’è. Non esiste alcun senso di essere “sulla stessa barca”. Al contrario, c’è divergenza politica e sociale; un senso di superiorità in quei paesi che – per ora – se la stanno cavando, e una rabbia crescente nelle popolazioni di quei paesi che stanno applicando misure dolorose e dannose di austerità, al fine di creare l’illusione di una convergenza economica.

La convergenza economica è un sogno impossibile senza unione fiscale e politica. Non può essere ottenuta con la distruzione su larga scala dei paesi più deboli in nome delle “riforme strutturali”, mentre i paesi più forti beneficiano di un costo del denaro inferiore, di afflussi di capitali e dell'immigrazione di lavoratori specializzati. Tutto questo crea DIVERGENZA economica, non convergenza. La realtà è che i paesi più deboli dell’eurozona stanno divergendo dai paesi più forti. La disoccupazione è al 5% in Germania, 12,8% in Italia e 25% in Spagna. E per quel che riguarda la Grecia - se questo rapporto di The Lancet è attendibile, gli standard sanitari si stanno indirizzando verso quelli di un paese del terzo mondo. Perfino la Francia ormai è in declino, anche grazie a un governo incredibilmente incompetente. Come possiamo considerare tutto questo un progresso?

Nessun paese dell’eurozona è pronto a rinunciare alla sua sovranità nazionale per creare una vera unione fiscale, politica e monetaria. I politici appoggiano solo a parole l’idea di un’”unione più stretta”, ma quando sono al tavolo dei negoziati, la politica nazionale prevale sempre. Non riescono nemmeno a mettersi d’accordo su un’unione bancaria funzionante! Come diavolo può funzionare un’unione monetaria quando il sistema bancario è frammentato da stato a stato? E come potrà mai funzionare se non esiste alcuna struttura di condivisione dei rischi?

Che la BCE faccia o no il QE – o qualsiasi altra forma di politica monetaria accomodante – farà poca differenza. Il QE non può essere fatto in modo che possa aiutare davvero la periferia senza incorrere nella contestazione politica e legale della Germania: c’è già una causa contro il programma OMT della BCE che ha impedito agli spread di Spagna e Italia di andare fuori controllo. Se il QE fosse fatto in maniera più neutrale (per esempio, comprando un paniere di bond pesato sulle varie economie) peggiorerebbe la biforcazione del credito, facendo diventare i bund tedeschi perfino più scarsi. Ci sono altre cose che potrebbe fare la BCE, come un altro giro di LTRO per aiutare le banche disfunzionali dell’eurozona ANCORA una volta, o un aiuto alle PMI del tipo FLS, o perfino comprando pacchetti di obbligazioni di PMI. Potrebbe perfino provare a mettere tassi negativi sulle riserve. Ma sono soltanto interventi cosmetici.

La combinazione di una moneta comune con la politica a livello nazionale è disastrosa. Senza un’unione politica e fiscale più spinta, che includa anche un’adeguata unione bancaria, una condivisione dei debiti e dei rischi, i benefici di un’unione monetaria sono una chimera. I risultati saranno una deflazione dei debiti e una depressione senza fine.

Bé, non proprio senza fine, in realtà – è fin troppo facile prevedere come finirà. L’euro è il più grande pericolo per la pace in Europa occidentale che io abbia mai visto in tutta la mia vita.

Perciò, finiamola qui. Anziché aspettare uscite unilaterali e un collasso disordinato (probabilmente quando l’alleanza tra tedeschi e francesi si spaccherà, come succederà se la Francia entra in depressione), potremmo mettere subito in atto dei piani per la dissoluzione ordinata dell’euro e il ritorno alle valute nazionali. Dovremmo garantire concessioni sui debiti e aiuti internazionali simili al piano Marshall a quei paesi che sono stati colpiti di più dall’assurdo progetto dell’euro. E dovremmo decapitare le banche-idra che hanno risucchiato la vita dai paesi della periferia dell’eurozona.

L’euro è un esperimento fallito. Non dovremmo sprecare altre energie per cercare di farlo funzionare. E’ tempo di relegarlo alla polvere della storia.


15 commenti:

  1. spero che questi patetici accattoni spariscano dalla storia il prima possibile

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    1. a chi ti riferisci col termine "accattoni"?

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  2. l'euro è irreversibile mettevela via e state sereni

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    1. Le ultime parole famose del nostro pigreco.

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    2. di irreversibile c'è solo una cosa e tu sai benissimo di cosa sto parlando.E' sconcertante dovere leggere determinate affermazioni che derivano solo mancanza di informazioni di colui che probabilmente
      si " informa" solo leggendo certi giornali e vedendo certi programmi in tv.Ti do uno scoop : esiste internet.Approfittane x diventare una persona + consapevole di ciò che le succede intorno.

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    3. @pigreco Fammi pensare, le tue parole le hanno detto a fine 1800 riguardo l'unione monetaria latina, che infatti... Si è Sciolta.
      Negli anni 30 sul Gold standard... Che infatti si è sciolto. Negli anni 60 sugli accordi di Bretton Woods... Che infatti sono stati sciolti.
      Negli anni 80 e 90 tutti gli agganci monetari del Sud America con il dollaro... Che infatti sono saltati.
      E già, da quello che ci insegna la storia l'euro sarà sicuramente irreversibile, gli asini voleranno e il sole comincerà a girare intorno alla terra, mi hai convinto.

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    4. Interrogato sulla sua abitudine di passeggiare nel deserto all'alba,lo scrittore israeliano Amos Oz risponde di si,usa andarci ogni volta che i politici dichiarano che qualcosa durerà per sempre,per ascoltare le pietre che ridono.

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  3. Ci voleva una Donna con le palle per spiegare chiaramente a 4 c..lioni di uomini che l'€uro è finito e se continuano ad insistere finirà a fucilate!
    Prima usciamo e meglio è....

    Chi sostiene che l'€uro è irreversibile avrà a breve una veloce risposta calibro 7,62 mm. State sereni...

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  4. Da far leggere a PIGA (specie la parte delle centinaia di guerre civili, visto che USE per lui realtà storico-politica).
    E il ragionamento della Coppola coincide in modo confortante con questo
    http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/non-bisogna-mai-dimenticare.html

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  5. @ pigreco san

    si, e la terra è piatta xD

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  6. "Sono consapevole e fiducioso sul fatto che la mafia finirà, perché come tutte le cose umane hanno un inizio e una fine..." Giovanni Falcone.
    L'euro è il grande dono che ci ha dato Dio, scolpito per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti per farci comprendere la durezza del vivere.
    Esso non avrà mai fine e regnerà in eterno. Noi ci prostriamo, lo adoriamo e lo glorifichiamo. Lui è il simbolo della nostra insignificanza. Disonorandolo, noi ci disonoriamo. I nostri figli e i figli dei figli dei nostri figli celebreranno San€ col digiuno penitenziale perenne perché così è scritto.
    Lo amerai con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima.
    pigreco san... ma va affanculo

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    1. B R A V O! Ci scommetto poi che quando l'euro finirà pigreco san sarà una delle innumerevoli persone che diranno di non esser mai state a favore dell'euro, come dopo l'ultima guerra mondiale non trovavi nessuno che era stato fascista. Siccome è liberatorio mi associo a Pier delle vigne per augurare a pigreco san un bel viaggetto in quel paese.

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  7. @Anonimo, ti supporto con piccola correzione.
    nemmeno la morte è irreversibile. se a resuscitare uno c'è riuscito, è possibile che ricapiti. :-)

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  8. voglio ringraziare l'autrice di questo blog, per avere messo l'accento su di un problema che resta sempre in secondo... ma anche terzo piano: la lingua comune.
    è la lingua a determinare la geografia di un popolo, essa non può essere calata dall'alto, può solo nascere dal basso.
    un altro dei rischi è ritrovarsi con un mega popolo unito dalla moneta ma diviso nella lingua. che non solo comporta abitudini e credo differenti (dunque niente Unione), ma che la possibile azione comune dei lavoratori, per esempio, per la rivendicazione di diritti, cozzerà con la possibilità che costoro abbiano un contatto diretto tra loro, ma sempre per interposta persona. tanto per fare un esempio.
    comunque, trasformare forzosamente una entità geografica in entità politica non ha mai portato bene, è la storia dell'Unità d'Italia a dircelo chiaramente.
    senza lingua comune un popolo non c'è. e francamente preferisco che ci siano tanti popoli con le loro belle e sane diversità.
    grazie

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  9. Certo è formidabile l'idea di unire così strettamente sotto istituzioni politiche comuni dei popoli che manco si capiscono tra loro quando parlano! Una circostanza, questa, molto favorevole alle oligarchie che ci comandano, che interloquiscono tranquillamente tra loro in inglese, mentre noi del popolo abbiamo lingue e mentalità diverse, che se da un lato sono una ricchezza, dall'altro in queste circostanze sono una barriera e un limite su cui le elite possono contare, perché le idee più intelligenti e critiche faticano a circolare.
    Quando ho aperto il blog traducevo cose di Krugman o Stiglitz che erano vere e proprie eresie per il clima eurista totalizzante di solo tre anni fa. Oggi ci vorrebbe un vocidallestero anche in Germania, in Francia, in Spagna, in Grecia, per far conoscere le voci più intelligenti e critiche che fioriscono in Italia...

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