27/02/11

Saif Gadhafi dice che le questioni della Libia non sono "affari" degli americani

In un'intervista con "This Week" , Saif al-Islam Gadhafi insiste che in Libia c'è calma e che i militari non hanno attaccato i civili.


Di JOSHUA MILLER 27 febbraio 2011

In un'intervista esclusiva con "This Week", talk-shaw sulla politica americana della ABCNews, condotto da Christiane Amanpour, Saif Al-Islam Gadhafi, il figlio del leader libico Col. Moammar Gadhafi, ed uno dei suoi principali consiglieri, insiste che la situazione in Libia è tranquilla, che i militari non hanno attaccato i civili e che i reports sui diplomatici libici che abbandonano i loro posti sono semplicemente "disinformazione". 

C'è un "grande, grande divario fra la realtà e quel che è riportato dai media" dice Gadhafi ad Amanpour. "L'intero sud è tranqillo, e così l'ovest e il centro del paese. Anche parte dell'est".

In risposta alla richiesta del Presidente Barack Obama che Moammar Gadhafi si dimetta, e al voto unanime da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per l'imposizione di un embargo sulle armi alla Libia e per invitare le nazioni a congelare i beni libici, il figlio di Gadhafi si ribella:


"Ascolta, nessuno lascerà questo paese. Viviamo qui, moriremo qui" ha insistito. "Questo è il nostro paese. I libici sono la nostra gente. E per quanto mi riguarda, credo che stiamo facendo la cosa giusta"

"Il Presidente degli Stati Uniti ha invitato suo padre a dimettersi. Cosa pensa in proposito?" ha chiesto Amanpour. 

"In primo luogo, non sono affari degli americani" risponde Gadhafi "In secondo luogo, pensano che questa possa essere una soluzione? Naturalmente no"

"[Obama] dice che se una persona può mantenere il controllo soltanto usando la forza, allora non cìè più legittimità" insiste Amanpour. 

Gadhafi risponde: "Giusto, ma che cosa è accaduto? Noi non abbiamo fatto uso della forza. Inoltre secondo luogo, abbiamo ancora il popolo intorno a noi" 

Amanpour ha parlato degli ampi resoconti sugli attacchi ai civili libici nelle ultime settimane:
"Mostratemi un singolo attacco, mostratemi una singola bomba. L'aeronautica libica ha solo distrutto i depositi di munizioni. E questo è tutto" 

Amanpour inoltre si è incontrata con Saadi Gadhafi, l'altro figlio, a Tripoli. Calciatore professionista meno coinvolto nella politica di suo fratello, anche Saadi Gadhafi è dello stesso avviso su ciò che accadrebbe se suo padre dovesse dimettersi: "Se dovesse andarsene oggi, ci sarebbe guerra" ha detto "guerra civile in Libia".  Inoltre ha descritto le massicce proteste nel paese come una "febbre" che si diffonde. "Si diffonde dappertutto. Nessuno può fermarla" ha detto. "Questo è il mio parere personale, il caos sarà ovunque… pensano che sia libertà. Io amo la libertà. Lei ama la libertà, ma questo è un potente terremoto. Nessuno può controllarlo"

Per quanto riguarda il voto dell'ONU che richiede il congelamento dei beni libici, Saif Gadhafi ha detto: "In primo luogo, noi non abbiamo soldi all'estero. Siamo una famiglia molto modesta e tutti lo sanno. E ridiamo quando dicono che abbiamo soldi in Europa o in Svizzera o simili. Andiamo, è una barzelletta!" 

Amanpour ha chiesto a Gadhafi riguardo ai diplomatici libici che si sono dimessi dai loro posti in DC, New York ed altrove.
"Sa, noi siamo vittime della disinformazione E loro erano sotto l'influenza di una forte campagna mediatica, ben organizzata. Così, sa, alla fine sono esseri umani"

"Ma si sono dimessi " ha osservato Amanpour.

"No, nessuno di loro si è dimesso. Sono stati spinti a farlo perché... "

Amanpour ha interrotto: " Ma hanno invitato suo padre a dimettersi"

"Andiamo, sono impiegati che lavorano per il governo" ha risposto Gadhafi "Non è affar loro"

Fino a che non è esploso il malcontento sociale in Libia nelle ultime settimane, Gadhafi, il secondo figlio più grande del Col. Moammar Gadhafi, era visto come l'esponente più "occidentale" del regime. Istruito alla London School of Economics, egli promuoveva il potenziale della Libia, come in una dichiarazione al New York Times nel febbraio 2010, in cui sosteneva che la Libia poteva essere la Doubai dell'Africa del nord".

Adesso, un anno dopo, sta difendendo il regime di suo padre. Amanpour ha chiesto: "Cosa ne è stato di tutte quelle riforme in stile occidentale che ha provato a realizzare?"

"Ho lavorato molto duro per realizzare molte idee, ma le cose sono andate male" ha detto. "Così ora ci troviamo in una situazione difficile" ha aggiunto Gadhafi.

 

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