08/01/14

L'Eurozona sta perdendo i 'margini di sicurezza' contro la trappola della deflazione: indici fondamentali al minimo storico

Il Telegraph riprende la metafora di Pimco: i paesi dell'eurozona come dei sonnambuli che camminano sull'orlo di un abisso, una deflazione decennale per la quale non ci sono più margini di manovra...e così tocca sperare nella Ciiina!


di A. E. Pritchard - Come l'inflazione scende, aumentano i timori per i paesi dell'eurozona, 'sonnambuli sull'orlo della trappola deflazione'

I due fondamentali indici di inflazione dell'Eurozona sono scesi ai minimi, aumentando il rischio di una trappola deflazionistica da manuale, se la ripresa vacilla o arriva uno shock inatteso.

L'inflazione core - al netto di alimentari ed energia - è scesa allo 0.7% , al livello più basso dalla crisi Lehman.
"E' più bassa di quando la Banca centrale europea è stata costretta a tagliare i tassi, nel mese di novembre" ha detto David Owen di Jefferies Fixed Income "Un gran numero di paesi della periferia o sono già in deflazione o vi sono molto vicini, e questo fenomeno sta interessando anche la Francia. Alla fine la BCE dovrà fare quantitative easing".

Quasi il 25% delle voci del paniere dei prezzi è sceso nel corso dell'ultimo anno, la prova più chiara che il 'virus' della deflazione si sta instaurando nel sistema.

I funzionari della BCE sono in allerta. Il capo economista della BCE Peter Praet dice che il livello di inflazione corrente "lascia pochi margini di sicurezza in caso di ulteriori shock", ma la sua visione non è condivisa dalla Bundesbank tedesca.

Benché non l'abbia detto esplicitamente, la preoccupazione fondamentale dei banchieri centrali è una crisi del debito in Asia, come la Cina cerca di dare una stretta sui suoi 24.000 miliardi di dollari di boom del credito. Mark Carney della Banca d' Inghilterra dice che il sistema bancario ombra nelle economie emergenti è quello che oggi tiene svegli la notte i regolatori globali.

L'inflazione nel settore dei servizi della zona euro è sceso al minimo record dell'1%, anche se i dati risultano un po' alterati da un cambiamento nel modo di calcolare i pacchetti vacanza della Germania. L'inflazione al consumo è scesa allo 0.8%.

Mike Amey d
el fondo obbligazionario Pimco ha detto che la zona euro è "un sonnambulo sull'orlo di una trappola di deflazione decennale" come i giapponesi negli anni '90 , quando scambiarono i tassi a zero per una politica espansiva. La regione non dispone più di margini di errore, con la crisi di invecchiamento della popolazione che prende piede.

Mentre una leggera deflazione può anche risultare benigna nelle economie a basso debito, essa provoca caos nelle dinamiche del debito delle economie fortemente indebitate, un effetto descritto dall'economista americano Irving Fisher nel suo classico del 1933 "The Debt-Deflation Theory of Great Depressions" (qui tradotto in italiano).

Il think-tank di Bruxelles Bruegel ha detto che il rischio della deflazione sta spingendo l'Italia e la Spagna in una "dinamica del debito galoppante", con lo stock del debito che aumenta su una base nominale statica o in contrazione. Ogni punto percentuale di inflazione in calo costringe l'Italia ad aumentare il suo avanzo primario di bilancio di un 1.3% del PIL per stabilizzare il debito, una fatica di Sisifo.

Grecia, Cipro e Lettonia sono già in deflazione. I prezzi nella UEM sono in calo da maggio in seguito alla pressione dell'austerità, con l'Italia, la Francia e l'Olanda tutti in negativo, un modello replicato nell'Europa orientale.

Una causa fondamentale è l'eccesso
di impianti in Cina, dove l'anno scorso gli investimenti di capitale fisso hanno superato i 4.000 miliardi di dollari, superando l'Europa e gli Stati Uniti messi insieme. "Questo sta trasmettendo un impulso deflazionistico al sistema globale", ha dichiarato Julian Callow di Barclays.

A novembre la BCE ha tagliato i tassi dello 0.25%,  per scongiurare la deflazione, provocando furiose proteste in Germania. Il presidente della Banca Mario Draghi da allora ha cercato di riconquistare il consenso tedesco, mandando dei segnali di maggiore rigidità. In un'intervista a Spiegel ha detto che il Consiglio direttivo della BCE non vede "alcuna necessità immediata" di prendere ulteriori provvedimenti, suggerendo che questa settimana resisterà alle pressioni.

Mr. Callow ha detto che la BCE si sta assumendo un rischio a rimanere passiva e sperare che la ripresa globale salverà l'Europa dall'andare a sbattere sugli scogli. La regione deve affrontare la stretta che proviene dagli Stati Uniti, oltre al "tapering endogeno" interno delle banche che riducono la leva finanziaria, con il credito alle imprese che l'anno scorso è diminuito del 3.9% .

Nel corso dell'ultimo anno il bilancio della BCE è sceso da 3 miliardi di € a meno di 2,3 miliardi - dal 31.8% al 23.7% del PIL – come le banche hanno rimborsato gran parte del prestito-blitz di Draghi da 1 miliardo di €. Si tratta di una forma di stretta monetaria.

"La situazione richiede che la BCE espanda nuovamente il proprio bilancio. Allentare sarebbe normalmente un gioco da ragazzi, ma con i tassi all'osso non hanno molte opzioni: il QE è troppo controverso, se significa acquistare titoli di Stato, si dubita dei suoi reali effetti, e la soglia di resistenza è molto alta", ha detto.

La grande incognita è cosa accadrà in Cina, ora l'epicentro del rischio globale. Société Générale ha detto che Pechino potrebbe essere tentata di svalutare lo yuan per attutire il colpo quando scoppierà la bolla del credito, e per contrastare la svalutazione dal Giappone. Ciò rischierebbe il ripetersi della guerra valutaria dell'est asiatico del 1998, questa volta su scala più grande e con il mondo meno in grado di gestirne le conseguenze.

Il veterano degli hedge fund George Soros dice che la Cina è stretta in una contraddizione, mentre cerca di frenare il debito e di attuare profonde riforme strutturali. Tali riforme potranno "spingere le economie in una spirale deflazionistica" senza stimoli compensativi.

"Come e quando questa contraddizione sarà risolta, avrà profonde conseguenze per la Cina e per il mondo", ha scritto su Project Syndicate .


5 commenti:

  1. Cara Carmen,
    so che le Cassandre non sono amate, nè tanto meno ascoltate, ma non posso esimermi dal constatare che alla deflazione ci arriveremo.
    E' una forma di ottusità che ha colpito le classi dirigenti europee, ma direi in generale dell'intero occidente.
    Tu ed io abbiamo lievemente polemizzato sullo scritto di Krugman, e certo capisco che posso apparire presuntuoso a contraddire tale sommo economista. Tuttavia, la storia ci dice che sono molte più le volte che gli economisti si sbagliano di quante indovinano le loro diagnosi e terapie.
    Ora, ritorno alla domanda che mi facevo lì: invece di limitarsi a fare i tifosi che osservano con piacere il fatto che il QE non generi inflazione, non sarebbe doveroso tentare di capire perchè questo non avvenga?
    E' giusto sottolineare che la riduzione dei tassi decisa dalla BCE non riesce a far risalire l'inflazione, ma ci si potrebbe consolare sperando che l'immissione di liquidità ottenga questo effetto. Quando tuttavia si vede che neanche questa misura, tentata altrove, è sufficiente a generare inflazione, allora è evidente che la strada da intrapredere è un'altra. Io insisto nel suggerire la distruzione della cartaccia che circola per i mercati finanziari di tutto il mondo, ma non basta dissentire da me, bisogna anche sapere avanzare una proposta alternativa (si è ormai verificato che riduzione dei tassi e immissione di liquidità sono armi spuntate).

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    1. forse perche' i soldi immessi col Q.E. sono immessi presso i possessori di bond, quindi il mondo finanziario.
      Per l'uomo della strada il mondo non cambia dato che non vede una lira: un dollaro varra' sempre un dollaro.
      Se invece i soldi vengono immessi dandoli all'uomo della strada, si potrebbe mettere in moto un meccanismo di domanda che farebbe alzare i prezzi

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  2. vuoi aumentare l' inflazione (per davvero)?
    Semplice:
    Basta aumentare salari, pensioni (basse) e fare molta spesa pubblica. Per rincare la dose inflattiva basta diminuire le tasse.
    Lo vedi poi come sale l' inflazione.....

    Come vedi sono tutti provvedimenti che aiutano lavoratori e fasce deboli della popolazione.
    L' hai capito perché l' inflazione non sale?
    Che che ne dicano i soloni di tutto il globo terracque.

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  3. Siamo d'accordo.
    Io penso che sarebbe meglio, direi più urgente, creare nuova occupazione, ma non indirettamente, bisognerebbe semplicemente che lo stato facesse da imprenditore.
    Mi chiedo tuttavia quanti del fronte antieuro sarebbero d'accordo nel sostenere che vadano creati posti di lavoro stampando moneta, e sconvolgendo le logiche dlel'economia di mercato. Temo che saremmo casi sparuti ed ininfluenti.
    Il mio timore è che alla fine tutti gli altri siano d'accordo su misure macroeconomiche, anche se poi litigano aspramente nell'identificare quali.

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  4. @bargazzino, perfettamente d'accordo

    @Vincenzo, io sono ottimista, penso che almeno nel fronte antieuro molti a questo punto hanno capito che la banca centrale indipendente è uno dei nostri più gravi problemi (insieme al vincolo di cambio).
    E poi guarda qua...chi l'avrebbe detto che persino nel mondo dell'alta finanza...

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