Segnalo questo articolo di Roger Bootle (avvistato da Domenico 82 e prontamente tradotto in italiano su Investireoggi) in cui l'economista vincitore del Wolfson Prize interpreta la fase attuale come una pausa della crisi che presto riesploderà...e non c'è da lamentarsi, perché se l'euro sopravvivesse sarebbe molto peggio...
E in fondo all'articolo alcune domande giuste ai sostenitori dell'euro. Buona lettura
Cara Vocidallestero,
RispondiEliminaOgni tanto ritorno! Ciò non esclude comunque il fatto che segua con apprezzamento ed interesse le Sue pubblicazioni.
Il caso poi vuole che ad ogni ricerca ed approfondimento di talune argomentazioni finisca (per altre vie) ad imbattermi sovente con gli stessi autori o curatori.
Nello specifico il sito investireoggi.it l'ho scoperto solo di recente ed oggi piluccando mi sono imbattuto nel medesimo articolo. Poi toh, arrivo qui e rieccolo nuovamente. A quel punto noto nel primo sito una figura conosciuta, come curatrice del forum! Segno forse di una non "pura casualità" che determina certi incontri.
Terminando con le curiosità e con maggior pertinenza all'articolo, mi par di ricordare (parafrasandolo personalmente) che fu Bagnai a citare (tra i vantaggi con cui venne "spacciato" l'euro) la facilità di utilizzo da parte di cittadini e turisti durante gli spensierati (un tempo) soggiorni in Europa. Finalmente liberi dall'affannosa ricerca di uffici di cambio "economico & vantaggioso". Vuoi mettere i risparmi sul tasso di cambio rispetto agli squilibri della bilancia commerciale!
Ora, a mio avviso, la costruzione dell'architettura europea attraverso il serpente piumato dell'Euro, risponde (ed ha evidentemente risposto) ad una particolare esigenza: L'accelerazione del processo d'integrazione (geopolitica) su basi forzate, di accentramento "tecnocratico del potere". Ormai più di quindici anni orsono, personalmente, avevo buttato giù due righe sulle capacità della Germania (all'epoca) di perseguire il sogno del Lebensraum attraverso l'aggressione economica e non più militare. Il sogno della Grande Germania del 21esimo secolo è iniziato (nuovamente come in passato) ad est (riunificazione - egemonia industriale - sentiment culturale e politico ideologico - forza d'imposizione di un modello economico solido, serio e determinato). Suggellato attraverso la rinnovata partnership francese. Supportato dalla freddezza tutta nordica. Lo so'! Sembrerebbero tutte parole vuote queste. Riflettendo però sui riflessi che i giudizi mediatici hanno poi sull'opinione pubblica, ci si rende conto della macchietta che ad esempio l'italiano medio rappresenta per il tedesco medio come per lo stesso francese, olandese o scandinavo. E tale macchietta è presa come esempio del virtuosismo o meno di un intero paese, delle sue capacità industriali, manageriali, politiche e culturali. Nonostante tutti i ns limiti, l'economia ed il popolo italiani sono però sempre riusciti a tradurre in concretezza e ricchezza i propri fattori di produzione (intellettuali e materiali). Questo però non fa altrettanto notizia. Il risparmio privato italiano (in gran parte dovuto alla parsimonia ed all'accortezza delle generazioni passate) è e rimane un elemento di forza che tenta di resistere all'erosione finanziaria e fiscale odierna. Erosione che sta puntando a lacerare il fitto panorama dell PMI italiane, messe in ginocchio da un mercato che privilegia solo le grandi corporation.
Dovendo concludere il mio pensiero, non è un mistero che la struttura di creazione ed imposizione del debito finanziario sia volta a drenare ricchezza da un lato ed aggregarla da un altro. Quando al mondo esistono potenti organizzazioni e spocchiosi "miliardari" che (attraverso analisti altrettanto spocchiosi e saccenti) indicano i trend d'investimento prossimi e venturi, in base a variabili del tutto scisse dai naturali, necessari e concreti rapporti sociali...allora vuol dire che c'è qualcosa che non va. E quel qualcosa è la ns idiozia (a mio avviso) nel ritenere che tutto ciò sia perfettamente legale, anzi, normale!
Un caro saluto,
Elmoamf Massimo Paglia
Caro Massimo,
RispondiEliminabentornato! Eh, sì, quando si è alla ricerca...le notizie arrivano, e le fonti si collegano tra loro per similitudine...
così, quando metto qualcosa di interessante su Investireoggi, mi piace l'idea che anche i lettori di vocidallestero possano goderne... poi non posso fare viceversa, ma questa è un'altra storia.
"..la costruzione dell'architettura europea attraverso il serpente piumato dell'Euro, risponde (ed ha evidentemente risposto) ad una particolare esigenza: L'accelerazione del processo d'integrazione (geopolitica) su basi forzate, di accentramento "tecnocratico del potere"..."
Sono cento, mille volte d'accordo con questa sintetica ed efficacissima espressione.
E ringrazio che la classe politica europea - credo e fortemente spero - sia così misera e insipiente da non riuscire nemmeno a portare a compimento il disegno per cui si è spesa (e ha fatto spendere) in tutti questi anni...
Almeno, speriamo che la loro idiozia sia superiore alla nostra..;)