Da Social Europe un po' di ironia sulle famose politiche "controintuitive" della Ue.
di
Immaginate
uno studente di economia che sostiene un esame introduttivo di macro
con la seguente domanda:
1.
In
un'area economica la disoccupazione, già ai massimi storici un anno
fa, è aumentata costantemente nel corso dell'ultimo anno, almeno di
un punto percentuale.
Nel
frattempo nel corso dell'ultimo anno l'inflazione è scesa, in modo
un po' irregolare.
Le
autorità pubbliche stanno rivedendo al ribasso le stime di crescita
e prevedono una probabile recessione dell'economia nei prossimi
trimestri.
A:
La politica economica è troppo restrittiva e dovrebbe divenire più
espansiva o meno restrittiva.
Ho
il sospetto che almeno il 90% degli studenti del primo anno
sceglierebbe la A - e probabilmente si chiederebbe perché
l'economia ha la reputazione di essere una materia difficile. Il
rimanente 10 % fallisce l'esame. O
dovrà leggere almeno
una
parte del
materiale del corso prima di ripetere la prova o dovrà considerare
di cambiare professione.
TOTALI
Ottobre 2011 | Maggio 2012 | Giugno 2012 | Luglio 2012 | Agosto 2012 | Settembre 2012 | Ottobre 2012 |
10.4 | 11.3 | 11.4 | 11.5 | 11.5 | 11.6 | 11.7 |
Inflazione annuale dell'Area euro (IPCA)%
Novembre 2011 | Giugno 2012 | Luglio 2012 | Agosto 2012 | Settembre 2012 | Ottobre 2012 | Novembre 2012 |
3.0 | 2.4 | 2.4 | 2.6 | 2.6 | 2.5 | 2.2 |
Previsioni
di crescita dell'area dell'euro della Commissione Europea (novembre):
-0,4% (2012) e 0,1% (2013)
Previsioni
di crescita dell'area dell'euro OCSE (novembre): -0,4% (2012) e -0,1%
(2013)
Dato
che il 90% degli studenti di economia del primo anno sarebbe
dell'avviso che, tenuto conto delle circostanze economiche descritte
dai dati, vi è la necessità di politiche meno restrittive o più
espansive, ovviamente
la Commissione Europea, nel suo Annual
Growth Survey 2013 , pensa che siamo sulla strada giusta e il
ritmo delle riforme deve proseguire:
L'economia
europea sta lentamente iniziando ad emergere dalla più profonda
crisi finanziaria ed economica degli ultimi decenni.
Tuttavia,
anche se azioni di rilievo sono già state adottate e delle tendenze
positive stanno cominciando ad emergere, siamo ancora a una certa
distanza dalla ripresa.
Per
ripristinare la fiducia e tornare a crescere, è essenziale che gli
Stati membri mantengano il ritmo delle riforme, e per questo motivo
la Commissione raccomanda di concentrarsi sulle stessi cinque
priorità che sono state approvate nel monitoraggio effettuato lo
scorso anno:
Il
primo Annual
Growth Survey , per il 2011, è stato un vero e proprio disastro
e ha svolto un ruolo centrale nel definire le priorità di austerità
in tutta Europa.
Il
suo fallimento al
momento era previsto .
Purtroppo, sembra che si sia imparato poco da allora.
E'
urgente una alternativa.
Uno studente di economia di primo anno è pregato di prendere le
redini della politica economica Europea.
Uno studente di economia del primo anno... purché non della Bocconi!!!!
RispondiEliminaCiao Carmen penso che qualsiasi persona di buonsenso che gestisca un bilancio familiare non florido farebbe meglio di questi personaggi che governando incidono in maniera pesantemente negativa sulle ns esistenze.. Certe volte mi viene da pensare che la gestione del potere sia inversamente proporzionale all'equilibrio e alla sagezza.
RispondiEliminaCiao Mauro, siccome non è pensabile che questa gente non sappia quello che fa, credo che ci tocca trarne una conseguenza: i loro reali obiettivi evidentemente non coincidono con quelli dichiarati, e cioè col benessere collettivo.
EliminaInfatti non capisco. Tagliare la spesa pubblica e aumentare le tasse in recessione è sucida. Lo trovo scritto anche sui testi di qualunque facoltà d'economia o di scienze politiche.
RispondiEliminaQuesta storiella è una farsa perchè travisa la realtà. Innanzitutto non spiega qual'è il problema ma solo gli effetti, e poi dispone delle pseudosiluzioni basandosi su una teoria che sta dimostrando di essere fallita quella keynesiana.
RispondiEliminaVuoi una soluzione e dimentichi di chiederla a chi può mettere in dubbio una delle teorie più in voga in tutte le amministrazioni statali occidentali. Non c'è che dire, manipolazione pura.
1) la crisi è stata scatenata dal credit crunch privato
2) si è espansa a quello pubblico come conseguenza della scarsa solidità statale
l'unico denominatore è la fiducia (persa) dagli investitori per ripagare i loro investimenti.
Le cause: scarsa produttivita, delocalizzazione, globalizzazione dei mercati, mercati del lavoro drogati anche dall'immigrazione.
Per le soluzioni possibili, si devono prevedere breve e lungo termine:
breve termine, ristabilire la fiducia nei conti statali, se gli stati falliscono le economie nazionali avranno conseguenze disastrose
lungo termine ripristinare le condizioni di redditivita degli investimenti.
Calcolando che gli obbiettivi primari di un politico sono tenere in vita lo stato e non ucciderlo ciò significa applicare cure dolorose, ma necessarie per far tornare la crescità. Pure Keynes sapeva che esitono cicli economici e più si fa per eliminare le naturali correzioni del mercato(cioè drogandolo artificialmente), e più si prolunga l'agonia, perchè solo in un economia sana vi si possono trovare quelle condizioni per vincere in una competizione globale.
All'Italia rimane una vera ed unica soluzione, imparare a rivalutarsi e vendersi di fronte al mondo, perchè il mondo cari italiani fuori dal bel paese vende più sogni che realtà. Dobbiamo imparare a fare marketing, e dare spazio alla meritocrazia solo così il genio italico dimostrera la sua assoluta capacità di tenere testa nelle sfide mondiali.
Diego
Diego chiunque tu sia: la tua idea che la teoria economica keynesiana sia attualmente la teoria più in voga nella amministrazioni statali occidentali, così come la tua interpretazione a dir poco miope della crisi dell'euro, la dice lunga sulla tua "leggera confusione".
EliminaE siccome siamo molto lontani e dovranno passare anni luce prima che le nostre sfere intellettuali ed emotive possano incontrarsi, per ora pascola pure in altri lidi... non te lo fa fare nessuno di assistere alle farse.
Eh già! E allora bisognerebbe domandarsi: cosa hanno veramente in testa? Cosa si deduce (o meglio: induce) dai loro comportamenti effettivi?
RispondiEliminaChe la recessione (depressione) fosse un loro obiettivo dichiarato ce lo ha spiegato Monti in persona. Per la verità lo ha presentato come "un effetto collaterale inevitabile", ma questo non fa una grande differenza.
Un effetto collaterale inevitabile di quali finalità?
"Il risanamento dei conti bla bla bla". Ma perché ci tengono tanto al "risanamento", al punto da sacrificare tutto a questo?
Azzardo: riportare di corsa liquidità nelle banche creditrici sottraendola agli stati. Questo è - mi pare - l'effetto netto finale del taglio del debito pubblico. Assoluto, chi se ne frega poi se relativamente al PIL il debito peggiora (un altro effetto collaterale inevitabile). Anzi: questo indurrà sempre di più a "risanare" ...
L'esercizio che dovremmo fare penso sia questo: ricostruire la mappa del ragionamento politico del nemico (proprio così: il nemico, non l'avversario, perché questa è una guerra di classe, come la chiamano Buffet e Krugman), non per fini meramente propagandistici, ma per capirne i punti critici sui quali fare leva.
Sì, sicuramente i calci al barattolo servono a far rientrare al massimo le banche prima di una (credo) inevitabile ristrutturazione....Però, l'obiettivo più alto di tutto questo a me sembra che sia quello di ridurre ai minimi termini la dimensione "pubblica", privatizzare tutto, ed eliminare così ogni forma di possibile contropotere e di protezione per i futuri schiavi.
EliminaLa cessione di sovranità di cui parla Monti è questo. Alla fin fine non c'è differenza tra i tedeschi o gli europei del sud (a parte i diversi gradi di virulenza con cui il progetto qua o là si manifesta), ma tra la classe globalizzata al vertice di comando e tutti gli altri...
Non è detto che ce la faranno.
Qui su Keynesblog è espresso con una sintesi molto efficace il substrato teorico cui fa riferimento la politica economica fallimentare messa in atto dai tecnocrati europei. Siccome non mi pare che esistano dati empirici a fondamento di quelle teorie, ed anzi tutti i dati a loro disposizione le sconfessano, si ritorna alla prima ipotesi: ce fanno, ce fanno...
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