Da Philippe Legrain un commento conciso e diretto sul teatrino degli stress test bancari, che sottolinea da un lato la mancanza di indipendenza del supervisore europeo che si pretendeva dovesse garantire dalla partigianeria dei supervisori nazionali, e dall'altro l'assurdità di non considerare uno scenario di deflazione, già presente in molti paesi. Insomma un'operazione fasulla e di copertura, un'altra volta...
di
Philippe Legrain, 26 ottobre 2014
La
valutazione "globale" della salute delle banche della zona
euro - l'asset
quality review (AQR) così
tanto attesa
della BCE sulle
banche della zona euro e gli ultimi stress test della
European Banking
Authority (EBA) - concludono
che le banche della zona euro avevano
un deficit di capitale di soli 24,6 € miliardi a fine 2013 e al
momento di solo € 9,5 miliardi.
Questo è ridicolmente troppo ottimistico.
Valutazioni indipendenti, per esempio del
Professor
Viral Acharya della
Stern School of Business della New
York University e di
Sascha Steffen della European School
of Management and Technology, riportano
cifre molto più grandi.
Durante
la crisi, la BCE ha omesso di agire in modo indipendente nei
confronti delle banche della zona euro, in
particolare verso quelle
dei paesi politicamente potenti come la Germania, e i
precedenti stress test dell'EBA sono
stati tutti screditati nel giro di breve
tempo. E data la loro
cattura da
parte delle banche sottoposte al
loro controllo, le
pressioni perché
non vengano colpiti i governi potenti, e il
loro desiderio di non suscitare panico nel mercato, quest'ultimo
sforzo sembra proprio un'altra
operazione di copertura. Inoltre, le
autorità di vigilanza nazionali catturate,
che tendono a vedere le banche locali come campioni nazionali, erano
strettamente
coinvolte nel
processo e senza dubbio hanno avuto un
ampio margine per nascondere i problemi,
come del resto fanno le banche stesse, che sono sempre meglio
informate dei
loro cani da guardia. Come avevo previsto
che sarebbe successo,
la valutazione ha
selezionato le banche di minore importanza
nei paesi meno potenti politicamente e toglie
dai guai le
banche tedesche.
La
premessa per l'unione bancaria era che,
dato che le autorità di vigilanza nazionali non
erano state molto
oneste sui
problemi delle banche nazionali, fosse
necessario un supervisore indipendente dell'eurozona,
più rigoroso.
Ma, dato che l'AQR
trova solo piccole discrepanze rispetto
alle valutazioni delle
banche e delle autorità
di vigilanza nazionali - il valore contabile delle banche di
22.000 miliardi
di € di attivi
è aggiustato di solo
48 miliardi di €,
mentre i crediti in sofferenza sono aumentati solo del 18% (€ 136
miliardi), da 879
miliardi di dollari
– allora o le
banche e le autorità di vigilanza nazionali erano già state
oneste,
cosa che, come
sappiamo, non è, o nemmeno la
BCE è stata
onesta.
Anche se
si prende in parola la BCE, comunque il
test non è completo. L'AQR copre solo il
57% delle attività ponderate per il rischio di 130 banche che
rappresentano l'81,6%
degli attivi bancari della zona euro, vale a dire, meno della metà
(46,5%) degli attivi bancari della zona euro. Alcune delle esclusioni
sono importanti e significative:
le casse di risparmio tedesche, le
Sparkassen, che insieme hanno più di €
1.000 miliardi di
attività, non fanno parte del test;
la BCE accetta
anche in buona fede che molte delle attività delle
banche tedesche
rappresentate dai mutui ipotecari
residenziali siano correttamente valutate
– in quanto si dice, perché
dovrebbero avere interesse
a mentire? Due delle
banche tedesche politicamente
potenti che sono sfuggite alla valutazione, la
Commerzbank e la HSH
Nordbank, a suo tempo soggette a
salvataggio (presiedute
dall'ex vice ministro delle finanze tedesco e presidente della BERS
Thomas Mirow), sono tra quelle
che beneficiano della buona fiducia
della BCE.
Né si
può dire che gli stress test siano
particolarmente stressanti.
Essi richiedono
alle banche di avere almeno un Tier 1 capital ratio dell'8% nello
scenario di base, e solo il 5,5% nello scenario avverso. Ma, come è
stato sottolineato dal chief
economist della
Banca d'Inghilterra Andy Haldane e da molti
altri, i rapporti delle
attività ponderate al
rischio sono facilmente manipolabili e non
sono attendibili per misurare
la forza di una banca. Dovrebbe
per lo meno essere usato come misura di
sicurezza un semplice, non sofisticato
indice di leva finanziaria delle
attività sulle passività. Come mostrano
i calcoli di Acharya e Steffen, degli
indici di questo tipo suggeriscono la
presenza di problemi molto più grandi
nelle banche della zona euro, rispetto alle
pretese della
BCE / EBA.
Lo scenario di base per gli stress test si basa sulla previsione per questo inverno della Commissione Europea, che durante la crisi è sempre stata troppo ottimista. Ad esempio, quando nel mese di aprile è stato pubblicato il mio libro European Spring: Why Our Economies and Politics are in a Mess – and How to Put Them Right , la Commissione aveva affermato che la ripresa della zona euro si stava "rafforzando". Da allora è in fase di stallo. Lo scenario avverso è basato su una recessione della zona euro e di un nuovo stress del mercato obbligazionario, ma non prevede la possibilità di una deflazione. In effetti, lo scenario avverso è basato su scenari di inflazione che in realtà sono ottimisti: 1,0% nel 2014 (attualmente 0,3%), 0,6% nel 2015 e 0,3% nel 2016. Dato che la deflazione sarebbe devastante per i bilanci delle banche, è chiaro che si tratta di una farsa.
Questa
è solo una prima valutazione; dato l'enorme volume di informazioni
fornite dalla BCE e dall'ABE,
ho avuto solo il tempo di esaminarne
alcune. Ma sono già sufficienti per capire
che quest'ultimo
test delle
autorità bancarie dell'eurozona
è un'altra
operazione di copertura.
Traduzione di Carmenthesister
Traduzione di Carmenthesister
E' semplicemente il gioco di Monopoli gestito dalle banche dove i giocatori sono le banche stesse. Una cosa e' matematicamente certa. Quando il baraccone finanziario diventera' ingestibile ( molti anni , se non decenni) il gioco diventera' una tragica realta' per tutti, fuorche' per i giocatori. Come sempre.A quel tempo anche il capitalismo avra' fatto il suo tempo e anche molti disastri. Ma fa parte dell'evoluzione umana con tutta l'imbecillita' che da sempre la circonda.
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