31/10/11

Un Piano Definito ( Tranne Quegli Sgradevoli Dettagli)

Parte del lungo articolo di John Mauldin richiamato da Mercato Libero, con  l'appello di  Martin Wolf a Mario Draghi, e la critica della leva EFSF.

Diamo un'occhiata a che cosa è venuto fuori dall'Europa. Prima del vertice, il Cancelliere Tedesco Angela Merkel si è presentata al Parlamento e, in un appassionato discorso, in sostanza ha dichiarato che se il Parlamento non avesse approvato l'espansione e la leva del EFSF l'Unione Europea sarebbe crollata, insieme con i decenni di pace che hanno prevalso in questa fase. E il Bundestag l'ha appoggiata - con un avvertimento importante. Hanno dato la loro approvazione a condizione che la Banca Centrale Europea continui a rispettare l'articolo 123 del Trattato di Lisbona, che dice che la BCE non può stampare moneta (o produrre effetti del genere). I Tedeschi sono ossessionati dalla indipendenza della BCE, che manterrà il valore dell'euro – qualcosa che ha che fare con Weimar, incorporata nella loro psiche collettiva.

29/10/11

IL CONFRONTO PASSA SUL WEB

Su LaVoce.Info un articolo del prof Paolo Manasse sull'importanza dell'informazione economica che corre sul web. In Italia siamo indietro rispetto ad altri paesi, ma noi siamo l'avanguardia!! Venite al BlogEconomyDay!!! 
 

di Paolo Manasse 25.10.2011
 
Negli Stati Uniti i blog di singoli economisti, molto spesso accademici, incidono sulla visibilità dei risultati scientifici, sulla reputazione degli autori e della loro università e sulle opinioni dei lettori. In Italia, invece, per l'informazione economica abbiamo quasi esclusivamente blog collettivi. Perché? Quattro le ipotesi: una minor cultura economica del paese; un maggior grado di concentrazione proprietaria dei media, che lascia meno spazio alle iniziative individuali; una minor propensione al rischio dei nostri intellettuali.
Perché molti economisti accademici, soprattutto negli Stati Uniti, dedicano tempo e fatica a gestire un blog? Si pensi ad esempio, a Steve Levitt di Freakonomics, Paul Krugman, Brad De Long, Greg Mankiw, Dani Rodrik, Becker e Posner, Mark Thoma, John Taylor. Forse i professori, a una certa età, sono stufi dei lunghissimi tempi necessari a pubblicare sulle riviste scientifiche? O ambiscono semplicemente a ottenere maggior visibilità, per sé e per i propri lavori scientifici? Lo fanno per spirito civico, per sostenere le proprie idee, per generare un dibattito e avere i feedback dei lettori? E perché da noi questo, con rare eccezioni, non accade?

28/10/11

Vertici Europei Dentro Torri d'Avorio


Paul De Grawe su Voxeu.org con un'allegoria militare rende magistralmente l'idea dell'assurdità della crisi Europea...
 La crisi dell'Eurozona suona delle note familiari. I Ministri delle Finanze si incontrano durante il fine settimana perché così i mercati bocciano i loro sforzi solo il Lunedi seguente. Questo articolo sostiene che i leaders Europei hanno perso il contatto, che la BCE ha la potenza di fuoco, ma non è disposta ad usarla, e che il risultato di tutto questo è tristemente chiaro: Sconfitti dai mercati finanziari.
Immaginate un esercito in guerra. Ha una potenza di fuoco schiacciante. I generali, tuttavia, annunciano che in realtà odiano tutto questo e che limiteranno il fuoco quanto più possibile. Alcuni dei generali sono così sconvolti dalla prospettiva di andare in guerra che danno le dimissioni dall'esercito. I generali rimasti quindi dicono al nemico che gli spari saranno solo temporanei, e che l'esercito andrà a casa il più presto possibile. Qual è il risultato probabile di questa guerra? Avete indovinato. Sconfitta totale.

27/10/11

L'Economia Ideologica della Troika - seconda parte

Continua l'analisi sul disastro Grecia, e su come la gallina dalle uova d'oro rischia di fare una frittata con le sue preziose uova.
 di Marshall Auerback e Rob Parentahu -
Se questa analisi della radice del problema (che la Grecia non ha spese superiori, ma anzi inferiori alla media UE, e il problema sta nelle eccessive disuguaglianze nella distribuzione del reddito e nell'evasione fiscale soprattutto dei redditi alti) è corretta, allora la politica standard di austerità del FMI è improbabile che possa fare molto per aiutare. E, come stanno chiaramente dimostrando le rivolte sempre più intense per le strade, il paziente potrebbe non accettare di buon grado la medicina. Nonostante i tentativi di trasformare il paese in una colonia economica della UE, la Grecia è ancora, dopo tutto, una democrazia, e se si vuole giudicare dalla crescente inquietudine del paese, non è affatto chiaro se la Grecia (o qualsiasi altro membro della zona euro) è davvero disposta a tagliare le spese ed aumentare le imposte nella misura che soddisfi gli “Austerians fiscali” che dominano oggi la politica economica nella zona euro, senza allo stesso tempo creare uno stato fallito ingovernabile proprio nel bel mezzo dell'eurozona. Come ha osservato JM Keynes una vita fa in una nota ancora largamente ignorata del capitolo 23 della sua Teoria Generale:

26/10/11

Auerback e Parenthau: Il Mito della Dissolutezza Greca - Prima parte


Nella prima parte di questo lungo articolo si fa una analisi un po' più approfondita  di quella corrente sul disastro Grecia, aldilà del mito degli spendaccioni. 

di Marshall Auerback e Rob Parenthau - Storicamente, i Greci sono molto bravi a costruire i miti. Il resto del mondo? Non così tanto. Leggendo la stampa, si ha l'impressione di un gruppo di pigri scrocconi mediterranei, che godono di uno dei più alti standard di vita in Europa, e chiedono ai frugali Tedeschi di pagare il conto. Si tratta di una propaganda senza senso. Come se la Grecia fosse l'unico paese che ha truccato i conti nell'Unione europea! Piuttosto, il cuore del problema sta nell'antiquato sistema fiscale che si traduce in un deficit di bilancio costante a circa il 10% del PIL. Il 20% della fascia di reddito al top, in Grecia non paga praticamente imposte, effetto di una collusione del periodo della giunta tra i militari e i ricchi plutocrati Greci. Non c'è da stupirsi che ci sia una crisi fiscale!

25/10/11

12 e 13 Novembre - Castrocaro Terme

BlogEconomy Day - Promo

Per iscriversi basta mandare una mail allo staff del BlogEconomy Day

Per le info e il programma del weekend, è sufficiente cliccare sul sito del BlogEconomy Day nella sezione apposita.

Tanti relatori, tanti approfondimenti, un clima amichevole - un'occasione per parlare e sentir parlare di economia dal vivo con gli altri, in una situazione in cui a tutti noi è richiesto di informarci, esserci, partecipare.

E se ti perdi il Blog Economy Day...beh, ti perdi il Blog Economy Day! 

24/10/11

"Sotto Paga , Non Si Paga!" Dalla commedia di Dario Fo alla Nostra Contemporanea Distopia* Greca


*la distopia all'opposto dell'utopia,  rappresenta l'idea di un mondo futuro invivibile


Il Giornale El Paìs ha chiesto a Yanis Varoufakis, professore di economia all'Università di Atene, un articolo sulla “disobbedienza fiscale” che sta prendendo piede in Grecia. (I PIIGS si contattano...) Ecco l'articolo:


di Yanis Varoufakis -  "Sotto Paga, Non Si Paga!", era una chiassosa commedia satirica di Dario Fo, con cui il drammaturgo incitava il pubblico a ripensare le loro responsabilità politiche. Nel corso degli ultimi due anni, qui in Grecia, abbiamo avuto una spontanea implementazione del titolo di Dario Fo. E' iniziata sulle autostrade del paese quando i conducenti si sono rifiutati di fermarsi al casello, chiedendo di essere autorizzati a guidare senza pagare il pedaggio. La loro sfida è stata alimentata dalla notizia che un governo precedente aveva, in effetti, venduto il flusso futuro dei pedaggi agli investitori privati utilizzando complessi strumenti derivati intermediati da Goldman Sachs.

23/10/11

L'Europa sulla soglia della povertà: live-tour - interattivo


Jon Henley del Guardian sta attraversando Portogallo, Spagna, Italia e Grecia per ascoltare le storie umane che stanno dietro la crisi del debito Europeo. Ecco alcune delle interviste svolte in Grecia sui problemi che i cittadini Greci incontrano in mezzo alla crisi


Catherine Darzenta, un insegnante di inglese e proprietaria di una scuola di lingue ad Atene, invia questo accorato appello:



Io vivo nel caos. “Caos” è una parola Greca e descrive in modo appropriato la vita in questo paese. Sono stato un buon cittadino di questo Paese e ho lavorato duramente nei 25 anni che ho vissuto qui. Io lavoro ogni giorno dalle 02:00 alle 22:00 del pomeriggio. Faccio 40 ore di insegnamento settimanali. Se si aggiunge la programmazione delle lezioni sono quasi 50 ore alla settimana. Vedo mio marito solo per una mezz'ora al giorno, perché insegna in una scuola statale al mattino, ma il suo stipendio è talmente basso che ha bisogno di integrare il suo reddito con un  altro lavoro la sera. Quanti dei nostri colleghi Europei lavorano così tante ore?

21/10/11

L'Uccisione di Gheddafi Risparmia agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna l'Imbarazzo davanti alla Corte Penale Internazionale


Da InfoWars.com una lucida spiegazione del perché hanno fatto fuori Gheddafi: cosa avrebbe detto davanti alla Corte Penale?
di Paul Joseph Watson
Giovedi, October 20, 2011

La morte di Muammar Gheddafi, ucciso dalla NATO e dai ribelli sostenuti dagli Usa, sarà salutata con gioia dalle potenze Occidentali, non solo perché hanno ormai preso il controllo di un altro paese ricco di petrolio sotto l'egida dubbia della "primavera Araba", ma perché Gheddafi non potrà più esporre sotto i riflettori della Corte Penale Internazionale delle Nazioni Unite il sostegno Occidentale ai terroristi di Al-Qaeda .

20/10/11

Polizia Antisommossa Straniera Forse Già Operativa in Grecia

Dal Blog Golem XIV David Malone avverte di questa forza di polizia militarizzata che addirittua ha  la base in Italia...a voi vi hanno chiesto qualcosa?

Lo sapevate che l'UE ha la sua polizia anti-sommossa in grado di operare in qualsiasi paese Europeo, che non risponde direttamente a nessuno di loro? No, nemmeno io lo sapevo.

Si chiama Gendarmeria Europea (Eurogendfor). Ha la sua base in Italia, ma è finanziata e gestita dai sei paesi firmatari che sono Francia, Italia, Olanda, Spagna, Portogallo e Romania. Tuttavia, secondo il Trattato che l'ha istituita, Eurogendfor può operare in qualsiasi paese dell'UE ed è disponibile verso i paesi che la invitano. Il paese ospitante è denominato 'Host'.

18/10/11

Wall Street Perde La Sua Immunità


Un editoriale di Paul Krugman sul New York Times  a proposito di Wall Street parla contro la deregolamentazione e la finanziarizzazione dell'economia.

di PAUL KRUGMAN – New York Times

Mentre il movimento Occupy Wall Street continua a crescere, la risposta agli obiettivi del movimento è progressivamente cambiata: il rifiuto sprezzante è stato sostituito dai piagnistei. I signori della finanza moderna guardano i manifestanti e chiedono: ma non capiscono quello che abbiamo fatto per l'economia degli Stati Uniti?

La risposta è: sì, molti dei manifestanti capiscono cosa Wall Street, e più in generale le élites economiche del paese, hanno fatto per noi. Ed è per questo che stanno protestando.

17/10/11

La Democrazia è Stanca

PressEurop riporta un bell'articolo di El Paìs di Madrid sui limiti della politica di fronte allo strapotere dell'economia:   i movimenti popolari denunciano la distanza dei sistemi occidentali dai loro cittadini. Il modello rappresentativo non è più inattaccabile. 

Con gli indignados di Wall Street, il malcontento popolare scatenato dalla crisi interessa ormai tutto lo spettro politico e geografico, dagli Stati Uniti alla Grecia. A prima vista si tratta di due casi ben distinti tra loro. Mentre la Grecia di Papandreou è in crisi a causa di uno stato clientelare e inefficiente che si è indebitato a più non posso, gli Stati Uniti di Obama sono vittima dei mercati finanziari che hanno portato l’economia al collasso. Per semplificare, potremmo parlare in un caso di un fallimento statale, nell’altro di un fallimento del mercato.

14/10/11

I Depositi Volano dalla Periferia dell'Eurozona Verso la Germania


La ricapitalizzazione delle banche paese per paese può essere criticabile da diversi  punti di vista, e questo mostrato da CreditWritedowns  non è da poco: depositi in volo.
Ecco un grafico del Council on Foreign Relations, il quale suggerisce che uno spostamento dei depositi dai PIGS alla Germania potrebbe essere una storia supportata dai dati.

Il commento del CFR al grafico è il seguente:

13/10/11

Curiamo la malattia non i sintomi

Un articolo fuori dal coro di Pierpaolo Benigno sul Sole24ore: ripetere in Europa l'errore del Tarp ricapitalizzando le banche,  o pensare direttamente ai fondamentali dei debiti sovrani? 


La crisi europea ha ormai una dinamica chiara e preoccupante. Da crisi "subprime" del debito greco si è estesa a crisi dei debiti sovrani. Ora è entrata nella fase di metamorfosi a crisi del sistema bancario. Non a caso ieri la Bce ha rilanciato il programma di acquisto dei covered bond per sostenere le banche francesi e tedesche. 

Una scelta ormai obbligata per chi non ha voluto o potuto offrire garanzie illimitate per chiudere da subito la crisi di fiducia sui debiti sovrani. Siamo in attesa di capire quale sarà l'impatto sull'economia reale. Crisi dei debiti, delle banche e dell'economia si rinforzeranno a vicenda ed è facile intuire il risultato finale.

12/10/11

La Recessione Ha Trasformato i Disoccupati in Inabili al Lavoro


 Da Business Insider un'analisi sugli effetti della recessione sul mercato del lavoro USA, su segnalazione del Grande Bluff


Il 45 per cento dei disoccupati sono senza lavoro da più di sei mesi.
Tra coloro che sono disoccupati da più di 12 mesi, solo 1 su 10 ritorna al lavoro.

La disoccupazione per i laureati è del 4,2 per cento. Per quelli senza titolo, è del 9,8 per cento.

La disoccupazione di lunga durata sta diventando la caratteristica della Grande Recessione. Da settembre, il tempo medio di disoccupazione ammonta a 40,5 settimane.
Dei 14 milioni di disoccupati, circa il 45 per cento è rimasto senza lavoro per più di sei mesi, e oltre il 70 per cento non lavora da un anno o più.

11/10/11

Equilibri Multipli: quello che non ha capito la BCE


Dal Blog Free Exchange dell'Economist, una bellissima rappresentazione grafica che inchioda la BCE alle sue responsabilità: può essere che ancora non ci prende?



I rendimenti dei titoli obbligazionari Italiani sono in aumento. Le agenzie di rating si preoccupano che i più alti rendimenti rendano il debito Italiano insostenibile. Tagliano il rating delle obbligazioni Italiane. L'Italia promette di ridurre il deficit (cioè vendere meno obbligazioni). La crescita italiana soffre. Gli investitori temono che questo renda il debito Italiano meno sostenibile ai tassi di interesse correnti. La domanda di obbligazioni italiane cade, i rendimenti salgono. Avete il quadro.

Ma in caso contrario, guardate questo grafico.

10/10/11

Sul FT Lettera di Carmignac contro la BCE


Ecco per esteso la lettera del gestore del fondo francese Edouard Carmignac al Presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet, pubblicata sul Financial Times - e ripresa da Mercato Libero :
Egregio Signore,

Addio, sicuramente non ci mancherà! Durante la sua carriera ha inferto un colpo fatale all'industria Francese con la sua politica del franco forte negli anni '90, ha approfondito l'impatto della crisi del 2008 sottovalutandone la dimensione e, più recentemente, ha messo a rischio l'euro con uno sconsiderato aumento dei tassi e il supporto chiaramente inadeguato al debito dei paesi Europei in crisi.

07/10/11

Follow the Money: Dietro la Crisi del Debito in Europa si Nasconde un Altro Gigantesco Bailout di Wall Street


Grazie Stefano! Mi ha suggerito un bellissimo articolo di Robert Reich che spiega in maniera chiara le interconnessioni  fatali tra Europa e Wall Street...insomma è il sistema finanziario che non funziona!!!


Oggi Ben Bernanke si è aggiunto alle voci di coloro che si dicono preoccupati per la crisi del debito in Europa. Ma perché esattamente l'America dovrebbe essere così preoccupata? Sì, noi esportiamo verso l'Europa - ma queste esportazioni non si esauriranno. E in ogni caso, sono piccole rispetto alle dimensioni dell'economia Statunitense.

05/10/11

IL 99%

Bellissimo articolo da Reuters, suggeritomi dal Grande Bluff, sul movimento di Occupy Wall Street


di Felix Salmon

Ezra Klein ha scritto un grande post su Occupy Wall Street e il 99%:

Questi non sono sproloqui contro il sistema. Non sono manifesti anarchici. Non è gente che vuole fare la rivoluzione. Sono piccole storie di gente che ha giocato secondo le regole, ha fatto quello che veniva detto, e ora non ha nulla. O, peggio, ha decine di migliaia di debiti ...

04/10/11

Convegno di Alassio del 15 e 16 Ottobre 2011

Cari lettori, mi è arrivato un invito a questo convegno, che rigiro qui nel blog perché chi può partecipi!!!


Convegno di Alassio del 15 e 16 Ottobre 2011  Con preghiera di partecipare .. tutti . e di far girare in tutti i modi ALASSIO 15 e 16 Ottobre 2011 ... LA prima grande occasione COLLETTIVA

Cari tutti è una occasione collettiva UNICA ..
Occorre mobilitare tutti , far arrivare a tutte le aree politiche ...  far girare questo convegno  in tutto il sistema informativo web ma altresì SFONDARE la comunicazione UFFICIALE. Vi prego di investire tutte le risorse possibili ed immaginabili e di attivare tutti e tutte le energie politiche . Potrà essere la prima e una delle ultime ocasioni per lanciare il grande progetto che deve arrivare ad essere noto prima che stringano definitivamente ( come hanno già iniziato a fare : vedi convegni a Firenze impediti  =). 
PAOLO FERRARO

03/10/11

Martoriati dalla Crisi Economica, i Greci si Danno ai Networks del Baratto.


Dal New York Times un articolo che racconta dei network no profit basati su monete alternative che spuntano in Grecia...come dire che la necessità aguzza l'ingegno, non tutto il male vien per nuocere, e dal letame nascono i fior...;)))...fusse che fusse???


Volos, Grecia - La prima volta che ha comprato uova, latte e marmellata in un mercato all'aperto utilizzando non l'euro, ma una moneta di scambio informale, Theodoros Mavridis, un elettricista disoccupato, era entusiasta.

"Mi sentivo liberato, mi sentivo libero per la prima volta", ha detto Mavridis in una recente intervista in un caffè di questa città portuale della Grecia centrale. "Io istintivamente ho messo la mano in tasca, ma non ce n'era bisogno."