*la
distopia all'opposto dell'utopia, rappresenta l'idea di un mondo futuro invivibile
Il
Giornale El Paìs ha chiesto a Yanis Varoufakis, professore di
economia all'Università di Atene, un articolo sulla “disobbedienza
fiscale” che sta prendendo piede in Grecia. (I PIIGS si
contattano...) Ecco l'articolo:
di Yanis Varoufakis - "Sotto
Paga, Non Si Paga!", era una chiassosa commedia satirica di
Dario Fo, con cui il drammaturgo incitava il pubblico a ripensare le
loro responsabilità politiche. Nel corso degli ultimi due anni, qui
in Grecia, abbiamo avuto una spontanea implementazione del titolo di
Dario Fo. E' iniziata sulle autostrade del paese quando i conducenti
si sono rifiutati di fermarsi al casello, chiedendo di essere
autorizzati a guidare senza pagare il pedaggio. La loro sfida è
stata alimentata dalla notizia che un governo precedente aveva, in
effetti, venduto il flusso futuro dei pedaggi agli investitori
privati utilizzando complessi strumenti derivati intermediati da
Goldman Sachs. L'idea che tutto quel denaro che sarebbe stato versato
negli anni a venire dai conducenti greci allo Stato per mantenere le
strade, era stato usurpato dai politici e dai finanzieri, ha
suscitato la rabbia che ha portato a queste proteste.
Poi è
arrivata una serie di raids sui magri risparmi della gente da parte
dello Stato, così preso dal panico del proprio fallimento da
perdere ogni senso di decenza. In ogni famiglia sono arrivate
comunicazioni fiscali che chiedevano a persone a basso reddito di
pagare retroattivamente delle tasse aggiuntive, senza motivo, senza
giustificazione, e in un modo che qualsiasi tribunale decente avrebbe
dichiarato illegale. E quando, a seguito ai licenziamenti e ai tagli
salariali, molte persone non hanno potuto fare questi pagamenti, con
cosa se ne è venuto fuori questo governo 'socialista'? Col piano
geniale di tassarli ancora, questa volta attraverso la bolletta
elettrica, essenzialmente ricattando le famiglie che se non avessero
tirato fuori i soldi, avrebbero dovuto cucinare usando carbone e
stufe a legna, mentre i loro bambini avrebbero fatto i compiti a lume
di candela.
In
questo clima di collasso totale del contratto sociale tra governanti
e governati, i cittadini hanno trovato facile dichiarare che la
giustizia richiede una disobbedienza fiscale e civile. Non comincia
come una mossa politica. Il mancato pagamento è solitamente il
risultato di una semplice, triste incapacità di pagare. Ma quando lo
Stato reagisce con aggressività e senza scrupoli, si accumula la
rabbia che, spontaneamente, assume la forma di un entusiasmo morale a
sfidare uno stato predatore. Probabilmente non risolverà nulla. Ma
per lo meno quella disobbidienza, cui stiamo assistendo ovunque, dai
cortili delle scuole ai caselli autostradali, agli uffici della
compagnia elettrica, alla piazza centrale di fronte al Parlamento,
potrebbe essere l'unica via che i cittadini hanno per rivendicare
parte della loro dignità rubata.
Ritirare i soldi dalle banche e farle fallire questa è una via per rivendicare la dignità rubata!
RispondiEliminaConfermo.
RispondiEliminaSaluti.
Orazio