10/10/11

Sul FT Lettera di Carmignac contro la BCE


Ecco per esteso la lettera del gestore del fondo francese Edouard Carmignac al Presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet, pubblicata sul Financial Times - e ripresa da Mercato Libero :
Egregio Signore,

Addio, sicuramente non ci mancherà! Durante la sua carriera ha inferto un colpo fatale all'industria Francese con la sua politica del franco forte negli anni '90, ha approfondito l'impatto della crisi del 2008 sottovalutandone la dimensione e, più recentemente, ha messo a rischio l'euro con uno sconsiderato aumento dei tassi e il supporto chiaramente inadeguato al debito dei paesi Europei in crisi.

Domani, presiederà la riunione del consiglio della BCE per l'ultima volta. Questa sarà la sua ultima possibilità di lasciare una nota positiva. Posso quindi presentare le seguenti proposte alla sua attenzione:
    - Taglio dei tassi di interesse della BCE a zero. Abbassare d'un colpo il peso del tasso di interesse dell'Eurozona del 1,5%, fornirebbe una spinta, in particolare, agli stati membri più deboli. Avrebbe anche il vantaggio di aiutare a combattere la sopravvalutazione dell'euro, che è stata paralizzante per le esportazioni per quasi cinque anni.
    - Faccia una dichiarazione di intenti per l'acquisto di quantità illimitate di debito sovrano dei paesi in difficoltà, senza interventi di sterilizzazione. Per evitare abusi, si potrebbe imporre che se gli acquisti totali della Banca superano una determinata percentuale del PIL di un paese, il paese in questione dovrebbe seguire un programma di aggiustamento strutturale del FMI. Dare alla BCE ha un maggior ruolo sul mercato del debito sovrano risolverebbe due problemi principali. Darebbe ai paesi in crisi un rinnovato accesso ai mercati in termini non proibitivi. Inoltre, solleverebbe le banche europee della più che problematica necessità di una massiccia, immediata ricapitalizzazione, richiesta dal deprezzamento dei loro titoli di debito sovrano. Infine, checché ne dicano i monetaristi, la liquidità creata attraverso questi interventi non sarebbe inflazionistica. Semplicemente andrebbe a ridurre la resistenza delle potenti forze deflazionistiche generate dal deleveraging (riduzione dell'indebitamento, ndt) diffuso, esercitando anche una pressione al ribasso sull'euro. Ma un euro debole non è preferibile a nessun euro affatto?

     La situazione è grave e richiede un'azione immediata. Le vicende della costruzione Europea implicano che né i politici né altra istituzione, se non la BCE, è in grado di agire con decisione. Quindi, il formidabile compito di coprire questo ruolo è suo.

    Spero sinceramente che lo zelante servitore civile che tutti conosciamo si rivelerà un vero statista.

    Distinti saluti,

                                                    Edouard Carmignac

CARMIGNAC GESTION

6 commenti:

  1. Ciao, Carmen! :)
    "Ma un euro debole non è preferibile a nessun euro affatto?"

    Mi ricorda tanto un mio vecchio post che col mio disordine è tanto che lo cerco ma non lo trovo, in cui dicevo più o meno questa cosa: è meglio che la vecchietta investita in BOT si ritrovi il 70% del capitale decurtato dal default ma salvaguardato dal rischio inflattivo oppure che si ritrovi un 100% del capitale a scadenza leggermente annacquato da questo galoppante 3 o 4 o 5% di inflazione?

    Io sono d'accordo con Carmignac.

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  2. Ciao Claudia! :)
    Certo, siamo d'accordo, senza contare il sollievo per l'economia reale che ne deriverebbe...ma pensi che ascolteranno questa musica? ....

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  3. Carmen,
    Trichet non ha potuto abbassare i tassi perché avrebbe significato ammettere di aver sbagliato ad alzarli. Può darsi che il suo successore, non dovendo scontare errori altrui, abbia il coraggio di farlo.

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  4. Sì, ma è soprattutto il secondo punto che a me pare il più importante, e che è più difficile da attuare...

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  5. CRISI: CONSTANCIO (BCE), EFSF DEVE COMPRARE BTP SU MERCATO PRIMARIO

    (ASCA) - Milano, 10 ott - ''La patrimonializzazione delle banche e' ovviamente importante, ma in questo momento e' piu' importante che il fondo europeo salva-stati (Efsf) sostenga le nuove emissioni di titoli di stato da parte, per esempio, di Italia o Spagna'', cosi' il vice-presidente della Bce, Vitor Constancio, intervenendo a Milano al convegno sulla ''Competitivita' delle banche dopo la crisi mondiale'' organizzato dall'Universita' Bocconi e Intesa SanPaolo. Nei fatti il fondo europeo dovrebbe comprare Btp italiani e Bonos spagnoli al momento dell'emissione partecipando dunque, direttamente o indirettamente attraverso le banche, alle aste promosse dal Tesoro.

    Per Constancio, gli interventi dell'Efsf possono essere piu' efficaci se gli acquisti dei titoli del debito pubblico ''sono fatti sul mercato primario'', al contrario ''sarebbe meno efficiente spendere gran parte delle risorse sul mercato secondario dei titoli di stato o ricapitalizzando le banche''.

    Fonte: http://www.asca.it/news-CRISI__CONSTANCIO_(BCE)__EFSF_DEVE_COMPRARE_BTP_SU_MERCATO_PRIMARIO-1056399-ORA-.html


    Cara Carmen, pare che piano piano vogliano arrivare anche al secondo punto.

    Cordiali saluti, Nicola.

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  6. Caro Nicola, sì, quasi quasi ci si avvicina, ma è la BCE che deve comprare sul mercato primario, come usava una volta, niente EFSF/ESM che dir si voglia... e poi mettere il freno alle banche, sempre come usava una volta...
    :))

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