Sul Telegraph si possono trovare analisi e grafici attendibili sull'economia italiana in allarme rosso, ed è citato il rapporto di Mediobanca ove si parla del ciclo di Frenkel: siamo al capolinea.
L'acrobata Andrea Loreni si esibisce davanti al Colosseo a Roma Foto: AFP |
Il cambio sta portando l'Italia al capolinea.
L'Italia rimane bloccata nella depressione. Ora sappiamo che il picco spettacolare della fiducia dei consumatori nel mese di giugno è stato un inganno, una bugia a fin di bene per prospettare un futuro migliore e contenere la marea della deflazione da debito.
Hedge fund, banche e investitori di tutto
il mondo si sono riversati sugli asset italiani senza soffermarsi su
dettagli. Hanno fatto soldi rapidamente, certo. I rendimenti dei bond
italiani a 10 anni sono scesi di 40 punti base in una settimana.
L'indice MIB della Borsa di Milano aveva toccato il fondo vicino a
14.860 poco prima del comunicato. E poi è salito, raggiungendo
19.496 punti.
L'euforia era comprensibile. La componente
economica dell'indice di fiducia era salita miracolosamente da 71,7 a
91,6 in un mese. Se l'Italia stava davvero svoltando così
sensibilmente dopo un crollo del PIL del 9% e due anni di recessione,
questo davvero avrebbe voluto dire che la crisi dell'Europa era ormai alle
spalle. Avremmo potuto sentirci più sollevati sul debito italiano da
2.000 miliardi di € , il più elevato del mondo dopo Stati
Uniti e Giappone.
In realtà, l'istituto di statistica italiano Istat ha alterato il sondaggio. Ha preso in esame un diverso modello campionario e composizione socio-demografica di riferimento, rivelando tranquillamente alcuni dettagli solo un mese dopo, ma soltanto pochi economisti italiani vi avevano prestato attenzione. "Hanno giocato con i dati e sono scioccato", ha detto uno di loro.
L'economista ha descritto l'episodio come un
tentativo di promuovere entusiamo e portare la crescita a una
"velocità di fuga". Le autorità italiane - in balia dei
Bocconi Boys, i sostenitori del libero mercato dell'Università
Bocconi di Milano - danno grande peso alle teorie per le quali solo
la fiducia può vincere l'austerità fiscale, insieme a una moneta
sopravvalutata e una restrizione monetaria.
E la moneta è sicuramente in contrazione. L'aggergato monetario italiano M3 si è contratto negli ultimi cinque mesi (passando da 1.329 miliardi a 1.312 miliardi di €). Simon Ward di Henderson Global Investors, dice che l'aggregato monetario reale M1 a sei mesi è crollato: "La spia dell'Italia è rossa lampeggiante".
E' vero che in determinate circostanze la
fiducia dei mercati può oliare gli ingranaggi dell'economia. Ma fare
affidamento solo sul morale per far uscire l' economia da una
depressione conclamata è come una carica alla baionetta contro dei
cannoni Krupp, o lo spirito dello "slancio vitale" di St
Cyr nel 1914, ardito e vano nello stesso tempo. Il premio Nobel Paul
Krugman deride questa sotto- branca dell'economia come la "fata
fiducia".
In ogni caso, i dati concreti riportano abbastanza in fretta sulla strada giusta. La produzione industriale in agosto è scesa del 4.4pc, e i nuovi ordini sono scesi del 6.8pc . La Banca d'Italia ha dichiarato che il credito alle imprese non finanziarie è sceso del 4.6pc nel mese di agosto (su base annua), in peggioramento dal mese di luglio. La fiducia delle imprese è scesa al 79,3 a settembre ed è ora a livelli di crisi post- Lehman. Questa settimana l'Istat ha comunicato che l'economia è più debole di quanto si pensasse. Nel terzo trimestre il PIL si ridurrà ancora.
"La recessione si è appiattita, e questo è
tutto", dice Antonio Guglielmi di Mediobanca . "Il rapporto
tra debito pubblico e PIL è aumentato di 15 punti percentuali [ al
133pc ] nel corso degli ultimi 15 mesi, perché non c'è crescita. E'
tutto a causa degli effetti dell'austerità e del moltiplicatore
fiscale. Stiamo facendo lo stesso errore che hanno fatto in Grecia."
Mr. Guglielmi ha detto che il governo ha previsto per il prossimo anno una crescita dell'1% , passando dall' 1.7pc , all'1.8pc all'1.9pc e così via. E' una finzione. ( Citigroup ha detto che la crescita sarà più vicino allo zero sino al 2017) . "A mala pena siamo cresciuti dell'1% all'anno durante i migliori anni del boom globale. Come faremo a farlo ora in tempi molto più difficili? "
Prof. Giuseppe Ragusa della Luiss Guido Carli
di Roma ha detto che il governo si sta arrampicando sugli specchi,
sperando che la ripresa mondiale riuscirà in qualche modo a portare
l'Italia fuori dal guado. "Loro non stanno facendo nulla. La
politica è completamente passiva, non funzionerà, perché siamo
in una trappola del debito, ed a differenza della Spagna abbiamo
continuato a perdere competitività nei confronti della Germania
negli ultimi tre o quattro anni."
Prof. Ragusa calcola che il debito aumenterà ogni anno di un 5% del PIL, anche se la crescita tornasse ai livelli pre-crisi di circa lo 0.6%. Questo farebbe crescere in maniera esponenziale il rapporto debito Pil fino a quasi il 150%, al di là del punto di non ritorno per un paese senza moneta sovrana.
Ragusa ha detto che le politiche di salvataggio della
Banca centrale europea hanno indotto il Tesoro italiano a prendere in
prestito su scadenze brevi, dal momento che il sostegno BCE copre
solo il debito fino a tre anni. Questo ha ridotto la durata media del
debito da 7,6 a 6,4 anni, con un maggior rischio di crollo. "Temo
che i nodi verranno al pettine entro il primo trimestre del prossimo
anno" ha detto.
Il tasso di cambio sta portando alla resa dei conti. Da giugno l'euro è salito quasi dell'8% contro il dollaro - e quindi lo yuan cinese. E' una situazione grottesca per una regione impantanata in una disoccupazione record che probabilmente anche il prossimo anno resterà indietro rispetto al resto del mondo di un ampio margine, secondo le stesse autorità comunitarie.
Il governatore austriaco della BCE Ewald Nowotny dice che Francoforte può far poco a riguardo. Eppure, la Banca del Giappone ha appena fatto scendere lo yen del 22% grazie a una strategia massiccia di reflazione. La Banca nazionale svizzera sta tenendo il franco a 1,20 €, giurando di difenderlo contro il mondo intero. E' molto facile indebolire una valuta. Ciò che il signor Nowotny intende è che l' UEM è politicamente incapace di organizzare una tale politica.
Per l'Italia questo è un massacro. Mediobanca dice che l'economia Italiana è molto sensibile al tasso di cambio a causa delle tipologie di prodotti fabbricati (price sensitive), più della Germania. Gli ultimi report segnalano come nel corso degli ultimi 40 anni ogni volta che l'Italia ha agganciato il cambio alla Germania la crescita della sua produttività e competitività si è indebolita, e come si è velocemente ripresa dopo ogni svalutazione.
Il rapporto afferma che l'UEM ha permesso alla
Germania di stabilizzare a proprio vantaggio un surplus commerciale
in "stile cinese", accumulando un surplus di 1.400
miliardi di €, il 50% del PIL tedesco, e che ciò equivale a "
un pericoloso ' beggar-thy -neighbor" (politica di “frega il
tuo vicino”, ndt) , un gioco a somma zero per la zona euro".
Nel rapporto si dice che l'Italia è entrata in una "spirale negativa della produttività" solo dopo aver fissato i tassi di cambio prima dell'entrata nella UEM, nel 1996. Non riconoscerlo, "significa negare l'evidenza" . Ha accusato le autorità dell'UE di far pesare l'intero onere dell'aggiustamento post-crisi sugli Stati più deboli del Club Med, di rifiutarsi di vedere il rischio di una "spirale recessiva negativa" nel Sud, o di vedere che questi paesi non possono stabilizzare le loro traiettorie di debito con un minimo di crescita. Il Nord deve "incontrare la periferia a metà strada".
Il rapporto sostiene che il rischio è quello
di un ripetersi del destino dell'Argentina, quando nel 2001 il suo
ancoraggio al dollaro è crollato. E ha citato il cosiddetto "Ciclo di Frenkel" , quando arriva alla settima e ultima fase del
"collasso", il brutale epilogo di ogni sistema a cambi
fissi e di ogni unione monetaria che non riesce a soddisfare le
quattro condizioni di base di un'area valutaria ottimale. Che sono la
mobilità del lavoro attraverso le frontiere, la flessibilità dei
salari e dei prezzi, i trasferimenti fiscali e i cicli economici
allineati. L'area dell'euro non ne soddisfa nessuna.
Source: Mediobanca Securities, IMF, Goofynomics analysis |
Mediobanca è la seconda più grande banca
Italiana. Non chiede un ritiro dall'UEM e un ritorno alla lira,
accettando stoicamente la disciplina come l'unica strada
percorribile. Eppure la logica del suo capolavoro è che l'Italia
starebbe molto meglio fuori dall'UEM, e la minaccia implicita è che
l'Italia dovrà farlo se le potenze creditrici del nord persistono
nel loro regime distruttivo.
L'Italia non è un caso disperato. La sua posizione patrimoniale netta sull'estero è – 30% del PIL, rispetto al – 92% per la Spagna , e – 100% per il Portogallo. Ha un debito ipotecario molto basso. La ricchezza mediana degli italiani è di € 173.500, che li rende quattro volte più ricchi dei tedeschi, a 51.400 €.
L'Italia è il più virtuoso dei grandi Stati UEM, con un avanzo primario di 2.5% del PIL. Questo naturalmente significa che può lasciare l'euro quando vuole, senza incorrere in una crisi di finanziamento, ed è abbastanza grande da superare lo shock.
Alla fine, tutto si riduce agli umori del
paese. C'è stato un tempo in cui in Italia la causa dell'Europa era
indiscussa, ma la lunga crisi ha avuto un prezzo. Un sondaggio Ipsos
questa settimana ha rilevato che un record del 74% di italiani sono
insoddisfatti dell'euro. Ormai si tratta di un matrimonio senza
amore. Un altro battibecco con Berlino, e diventerà un aspro conflitto.
I leader europei possono arrestare il deterioramento del paese in qualsiasi momento, intraprendendo una strategia di reflazione che cambierebbe completamente i contorni della crisi e metterebbe in salvo il sud. Ma se non lo fanno - e non vi è alcun segno, ancora - gli italiani saranno costretti a riprendere in mano il proprio destino nazionale.
La traduzione di "It looked at a different "socio-demographic structure" and "sample structure"" è che hanno modificato la composizione socio-demografica del campione degli intervistati, per esempio hanno tralasciato di considerare il reddito oppure la condizione di lavoro, potrebbero avere sottostimato volutamente la rappresentanza nel campione di fasce di popolazione che avrebbero espresso giudizi meno positivi sulla fiducia nella ripresa. Questo lo fa l'ISTAT come anche i sondaggisti politici e così falsano le previsioni.
RispondiEliminaCiao, per la traduzione, io direi: " Si è considerata una diversa struttura socio economica del campione" (inteso come campione per il rilevamento statistico )
RispondiEliminaAvevo sentito già che quest'incremento di cui a suo tempo si era parlato era dovuto ad una variazione dei criteri con cui l'ISTAT aveva effettuato i rilevamenti. Qualcuno alla radio (adesso non ricordo chi, dove e quando) diceva che avessero semplicemente cambiato l'orario del giorno in cui effettuavano la domanda. Più probabilmente, avranno intervistato persone diverse da quelle interpellate fino ad allora...
L'Istat ha modificato il suo modello campionario e la struttura socio-demografica di riferimento
RispondiEliminasaluti
urs
Vedere i grafici salire e scendere a seconda di ciò che dice qualcuno, e non sui fatti, dimostra ancora una volta che questo sistema è una farsa criminale. Un'economia di uno stato, o di un continente non può basarsi su giochi di bluff come al casinò. Monti (la maiuscola è data solo per inizio frase) e letta lo sanno benissimo questo, tanto che essi sono gli emissari di questo mondo governato dai banchieri, unici a guadagnarci in tutti i casi, anzi, se l'italia fallisce come la grecia, ci guadagnano di più, visto che i titoli di stato a debito sono garantiti dallo stato, ovvero sono garantiti dalla gente, noi cittadini che lavoriamo e paghiamo le tasse. Si perchè gli evasori, i truffatori che hanno scudato i capitali e ovviamente i nostri politici continueranno a non pagare MAI ! Dunque lasciamo decidere alla mafia e a 3 banchieri che ditta deve sopravvivere, e quanti soldi possiamo prelevare per mangiare... BRAVI ! continuate a fare grafici, e intanto le persone si impiccano. Politici italiani siete solo dei fantocci vuoti, dia di sostanza sia di etica, solo e semplici marionette che non vanno oltre i fili che le governano.
RispondiEliminaGrazie a tutti del pronto intervento, con utili spiegazioni. :)
EliminaIo ero a Pescara lo scorso fine settimana è tutto chiaro come hanno detto tutti i relatori intervenuti quando succederà "Noi lo avevamo detto" prima usciamo e meglio sarà per tutti
RispondiEliminaFuori dall'Euro. E' talmente semplice, banale, immediato che occorrono centinaia di grafici per cercare di dimostrare il contrario. Le economie di Paesi legati ad altre valute (tutte "fiat" quindi virtuali e inesistenti di fatto) sono floride (e non parlo solo dei cosiddetti BRICS) perchè non seguono il Dollaro, la FED e la sua cupola.
RispondiEliminaNon cito economisti di prestigio, perché non credo nell'Economia come Scienza. L'economia è uno strumento di inganno e truffa. Period.
Ma ce ne sono eccome. E l'andamento schizofrenico del prezzo dell'oro la dice lunga su come a breve si tornerà a al cambio contro oro e ai tentativi di non farlo capire.
L'Italia ha la quarta riserva aurea del mondo. In tale scenario avrebbe la quarta più solida moneta del mondo.
Certamente, dopo che collaborazionisti come Andreatta, Ciampi, Prodi, Berlusconi, D'Alema, Monti, Letta e i dipendenti del Potere-che-è (si legga comitato dei Trecento e la sua emanazione Bilderberg), ottemperando al piano della P2 (il quale a sua volta somiglia tanto ai famigerati Protocolli di Sion, falsi o veri che siano, ma sempre del 1921) hanno smantellato pezzo per pezzo ogni capacità produttiva locale con la scusa della globalità, dell'Europa, del "mercato".
Ecco. Mercato. Una parola in bocca ad ognuno di noi, una panacea per spiegare qualsiasi losco meccanismo abilmente pilotato dalle cento corporation che governano il mondo. Unito a qualche informazioncina che la NSA forniva al "mercato" stesso (o a una parte di esso) e a qualche appalto confezionato ad hoc provocando guerre e malumori locali, tutto ciò è il "mercato". Ovvero quel che si crede essere un luogo di libertà dove prevalgono le eccellenze e invece è solo un'arena dove si portano in pasto ai leoni (i soliti da secoli) le vittime sacrificali che non appartengono agli interessi dell'élite.
E stiamo ancora pubblicando grafici? Mi ricordano le "grida manzoniane", le leggi complesse e articolate che servono per metterlo in tasca alla logica comune (la fotografia dell'Italia attuale).
Non importa cosa dicono i grafici. ciò che importa è la nostra coscienza e la capacità di riacquisire un criterio di giudizio personale che vada in culo ai tecnici ed ai cosiddetti "professori", a stipendio delle multinazionali e delle mafie economiche.
Chiudete la Bocconi. Mandateli a lavorare nei campi e così avranno un quadro efficace dell'andamento dell'economia: dal produttore al consumatore.
Io c'ero con la Lira e ci sono con l'Euro. Rispetto ai tempi del terrorismo e del rischio atomico, dei blocchi contrapposti, oggi abbiamo una risorsa in più che è l'economia asiatica. E nonostante questo, che allora non c'era, viviamo come servi impoveriti e senza alcuna speranza reale e futuribile di miglioramento.
Se non basta questo a capire che l'Euro è una truffa del regime massonico mondiale cosa altro ci vuole? Una mazza da baseball nei denti?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaGrande Carmen!
RispondiEliminaLa Breccia di Porta Pud€ si allarga! ;-)
"Il governatore austriaco della BCE Ewald Nowotny dice che Francoforte può far poco a riguardo."
RispondiEliminaProprio un governatore austriaco...non c'è che dire :-)
I sondaggi da sempre servono dolo ed esclusivamente a pilotare le masse. In particolare gli indecisi. Che siano commerciali, politici,sociali non fa nessuna differenza. Garantito da uno che lavora coi grafici da 30 anni.................
RispondiEliminaCiao, Carmen.
RispondiEliminaTi ricordi Di Stefano Feltri a Pescara?
Ha citato questo report di Mediobanca.
Quello che c'è scritto dentro è esattamente quello che diceva Bagnai (tra gli altri). Feltri ha detto però che che queste informazioni bisogna trattarle con attenzione, perché le conclusioni (ASSURDE) del report sono esattamente opposte all' analisi li contenuta (rimanere nell' euro). "Non vogliamo fare gli utili idioti", ha detto. O il bocconiano non voleva pubblicizzare i CONTENUTI del suddetto report E BASTA?
Insomma certe informazioni bisogna stare attenti a darle.
MA
Su ENI e Coop (si puo' dire tutto il male che si vuole, per carità, sulla gestione di queste 2 società) il Feltri ha detto che le informazioni scomode le si danno e se fanno pressioni le si denuncia e ci si fa su anche una operazione di marketing ("lo vedete...siamo con la schiena dritta noi, fidatevi") -testuale.
Traduco;
Se le informazioni vanno contro alcuni residuali grandi gruppi nazionali le informazioni si danno e non si subiscono le pressioni.
Se le informazioni vanno contro i "postulati PUDE" (+dogmi nazi-liberisti bocconiani) le informazioni non è che non si danno...."non si fa gli utili idioti"
Te capì?
Grande bargazzino!
EliminaA me sembrava di ricordare, se non dico male, che la tesi fosse la seguente: Mediobanca cita l'analisi di Bagnai con la finalità di sostenere che l'Italia così non può andare avanti e quindi è bene che venda subito i suoi gioielli di famiglia; chiaramente per la vendita di questi gioielli servono degli advisor (=>Mediobanca) che guadagnano super commissioni su queste operazioni.
EliminaSinceramente, non ho capito molto il senso della comparsata dei giornalisti. Era par dimostrare la loro pochezza? o si pensa di ingraziarseli e che qualche minuto in più lo daranno alla prossima trasmissione?
EliminaIl quarto potere è un pilastro importante di questo sistema. Non è questione di ingraziarseli, ma di coinvolgerli ove possibile (vedi massimo rocca o anche vito lops o angelini) o di incalzarli ove mostrino resistenza. Questa è la lotta da fare adesso (a mio modesto parere)
Elimina@Massimo
Eliminasì, la tesi infatti era quella, almeno quella dichiarata, che peraltro mi è sembrata assurda sin da subito.
Sarà mai che non si deve dire come stanno andando male le cose per evitare che poi usino i dati di fatto per spingere le privatizzazioni con relativi guadagni?...mi sa che sotto sotto il vero motivo di non parlarne è quello di cui sopra...
Massimo Satriani.
EliminaCerto. Rimanendo nell' euro si dovrà arrivare "in emergenza" alle svendite con trippa per tutti i soliti noti (tipo, l' advisor Mediobanca) per questo la conclusione sconclusionata di quel report che dice: "l' euro è la rovina dell' Italia" quindi...."l' Italia non deve uscire dall' euro".....
Ma, perché il feltri invece di temere di fare "l' utile idiota" non spiega le cose che ci sono scritte in quel report ai suoi lettori e perché Mediobanca arriva a quelle conclusioni?
Forse che il "costo-beneficio" di tale operazione di "marketing" , diversamente dai casi ENI e Coop, non è molto "produttiva" per la sua "ditta"?
Peccato che la libertà di stampa non esista, per cui incalzarli non serve a nulla. I giornalisti sono dei lavoratori dipendenti (spesso precari) ed alla fine non fanno che attaccare l'asino dove vuole il padrone.
EliminaCederanno alle richieste di un dibattito serio ed equilibrato solo se glielo concederanno i loro editori (perché anche loro cominceranno a pagare i conti del ce lo chiede l'Europa) o se sarà talmente evidente la situazione da dover evitare il negazionismo classico, perché altrimenti rischierebbero la reputazione (ma in quel caso disinformeranno in modo subdolo).
Ho inavvertitamente eliminato un commento di FRANK, che molto acutamente ci faceva notare ciò che ora ho messo in rosso e grassetto, nella didacalia dell'ultima figura...;)
RispondiEliminaio l' avevo detto che qui qualche "prestigioso economista" d' oltre-manica doveva andare a sedersi tra i banchi dell' università di Pescara.... (anche se "Ambrogio" s' era già portato avanti coi "nuovi corsi" per la verità).... ;-)
EliminaTi eri emozionata ;-)
EliminaNon sono solo scricchiolii, si vede una grossa crepa!
Eccoti Frank occhio di falco! Certo, una oscura università di provincia che fa da apripista al telegraph...;)))
Elimina... Ma se (i leader europei) non lo fanno - e non vi è alcun segno, ancora - gli italiani saranno costretti a riprendere in mano il proprio destino nazionale.
RispondiEliminaC'è però un altro problemino di non facile soluzione: guidati da chi?
Ci penseremo al momento opportuno ma non e' un grosso problema. Caligola nomino' senatore un cavallo e Napolitando un somaro.....io propongo di farci guidare da un operaio che non investa in finanza creativa e sappia contare fino a 100. Dal sondaggio di Pescara sono risultati al 70% contro l'euro(quindi abbiamo un grande bacino) , nettamente piu' intelligenti di diplomati e laureati. Largo all'economia reale.....
EliminaL'euro ha un paio d'anni di vita, forse meno. E' impensabile che i governati europei (ed italiani) non abbiano un piano B. Il problema è che non ci piacerà: grosso modo avverrà quello che han fatto in Argentina. Del resto, se non danno spazio al dibattito, è perché vogliono il monopolio delle alternative.
EliminaPerchè ci dicono che uscire dall' Euro sarebbe un danno per l'economia Italaina? La verità è che uscire dall' Euro significa bloccare il processo di conquista che il sistema finanziario stà utilizzando per ridurci definitivamente in schiavitù. Ritornare alla Lira originaria e Sovrana sarebbe invece una grande soluzione: il nostro debito pubblico paradossalmente ci metterebbe al riparo da un inflazione importante: se si svalutasse la Lira si svaluterebbe il debito e sarebbe comunque a nostro vantaggio!!! Quindi basta prese per il Culo! Coraggio buttiamo via i falsi tecnocrati economisti figli delle lobby del potere finanziario , riprendiamoci il potere, via la Troika, e chiediamo la Moneta Sovrana!
RispondiEliminaUnisciti a noi aderisci subito a Basta-Tasse !
http://www.basta-tasse.it/?page_id=80